Difendo Balotelli perché è nero.
Difendo Balotelli perché è calcisticamente poco intelligente.
Difendo Balotelli perché ha un carattere di merda.
Difendo Balotelli perché è fragile come un'educanda.
Ma non difendo Buffon e i senatori azzurri.
Ormai tutti hanno capito come è il nostro Calimero, centravanti tutto nero, perfino il suo mentore Prandelli lo ha finalmente capito, ora che si è dovuto dimettere. Il ragazzo ha doti calcistiche non comuni, che gli consentono di fare alcune giocate da grande campione, ma gli manca la continuità e l'intelligenza calcistica di capire che queste cose belle e buone deve metterle al servizio della squadra in cui gioca, sia che si tratti dell'Inter, del Manchester City, del Milan o della Nazionale.
Ma oltre le doti calcistiche ha anche un vuoto mentale che gli fa fare cazzate immense e controproducenti, che si traducono in comportamenti arroganti e strafottenti nei confronti dei compagni e degli avversari. È facile a prendere fuoco e a fare falli inutili e plateali, da cartellino giallo e due cartellini gialli fanno uno rosso, come avrebbe già da tempo dovuto notare. Non è infatti la prima volta che lascia la sua squadra in dieci. Il guaio è che oramai gli avversari sanno che basta toccarlo un po' duro che lui reagisce e becca il giallo, per cui lo provocano e lui è così scemo da cadere ogni volta nella trappola. Anche nel caso sia entrato in campo con le migliori intenzioni del mondo basta un niente per farlo incazzare e fargli perdere di vista il fine della sua presenza: aiutare la squadra a vincere, segnando magari un gol. Per cui il più delle volte ti trovi una palla di piombo ai piedi e non l'attaccante capace di risolvere a tuo favore la gara.
Tutto questo è avvenuto in Brasile durante la partita contro i costaricani, persa per zero a uno, e soprattutto nella decisiva sfida cogli uruguagi persa con lo stesso punteggio.
Questo detto e chiarito non mi piace tutto il can can che ne è venuto fuori con la stroncatura mediatica di questo Balotelli padre di tutti i mali della terra.
Il fatto che sia nero come il carbone non è e non deve essere un'aggravante, né un'attenuante sia ben chiaro, ma solo una realtà. Il ragazzo è italiano a tutti gli effetti essendo nato in Italia ed essendo stato adottato in tenerissima età da genitori bresciani che lo hanno tirato su come meglio non si poteva. Non vale adesso dire, come qualcuno beceramente ha fatto, che non ha senso di italianità. Fesserie.
Non è colpa del colore della sua pelle se lui è così fragile dentro. Non ci vuole molto a capire che tutta la scorsa di burbero e di duro che si è cucito addosso gli serva per coprire l'intima fragilità dello spirito e del carattere. Basta vederlo piangere ogni volta che lo mettono in castigo, leggi che lo sostituiscono. Basta vederlo rampognare compagni ed avversari per una palla persa o per un passaggio che non gli è arrivato in tempo o come lo gradiva lui.
Ma lo si sapeva e si doveva decidere se insistere su di lui o portare un altro più affidabile. In tutta coscienza non poteva essere lasciato a casa. Avendo già perso Rossi ancora non rimesso da un grave infortunio non si poteva certamente rinunciare anche a Balotelli. Vero è che si è rinunciato anche alla terza punta e si è poi visto quanto sarebbe servita.
Però non me la sento di buttare la croce su Prandelli che ha avuto il grande merito di dimettersi immediatamente ad eliminazione avvenuta. Che in Italia è un record assoluto: qui non si dimette mai nessuno e ne abbiamo esempi clamorosi passati e recentissimi.
Io non giustifico Buffon, De Rossi e gli altri senatori della squadra che hanno scaricato tutta la responsabilità del comune fiasco sulla groppa di uno solo di loro e cioè di Balotelli. Ingeneroso e falso. In tanti anni che seguo la nazionale mai mi era capitato di vedere gli stracci sporchi volare come questa volta, e un capitano accusare anche senza farne il nome uno della squadra del disastro di cui era responsabile al pari degli altri se non di più.
Nelle diciassette edizioni del dopo guerra la nostra nazionale una volta, nel 1958, non ha potuto partecipare perché eliminata nel girone di qualificazione. Nelle altre sedici edizioni ben otto volte, il 50% quindi, è stata eliminata nel girone iniziale a quattro; due volte ha raggiunto la finale, 1970 e 1994; un terzo posto nel 1990, un quarto posto nel 1978, tre volte è uscita negli ottavi di finale, 1986, 1994 e 1998 e due volte ha vinto il titolo e cioè nel 1982 a Madrid e nel 2006 a Berlino, in quello che resta finora come il miglior mondiale giocato dagli azzurri.
Quindi abbiamo fatto più figuracce che figuroni e ci siamo oramai abituati.
Ma non era mai successo che un intero gruppo di anziani, con in testa il grande capitano Buffon indicasse in un solo giocatore lo squallido autore del naufragio.
Io dico che dovrebbero vergognarsi e pensare al ritiro, come ha fatto onorevolmente Prandelli.