Ho creato questo blog perché ho scritto un romanzo, il titolo è quello di questo pezzo: "Martedì dopo l'autunno". Me lo ha pubblicato una casa editrice nuova di zecca, la Baku Editore di Giulia Fabbri, di Milano. Dal mese di gennaio di quest'anno il libro sta vendendo molto bene. Giulia F. è soddisfatta. Anche io.
Il romanzo si vende in città dove non conosco nessuno, non sono gli acquisti dei soliti amici, perché io a Firenze, a Torino, a Bari ed Alghero, tanto per fare dei nomi, non conosco veramente nessuno. A Bari ed Alghero non ho mai messo piede.
Recentemente è uscita una bella recensione su "Il Mangialibri" in rete.
Clicca http//www.mangialibri.com/node/4407
Eccellente! L'avessi scritta io non avrei potuto farla migliore.
Da qualche tempo la Baku Editore mi invia mail di lettori e lettrici che pongono domande interessanti sul libro e sui personaggi. Per questo ho deciso di creare il blog, dove scriverò del libro e di me, certo anche di me, perché se parli di un figlio devi parlare anche di suo padre, pur se sono piuttosto schivo nel chiacchierare di me stesso.
Allora parliamo del libro.
Perché quel titolo? Perché è stato finito di scrivere la sera del primo martedì dell'inverno 2000. Avevo altri titoli, ma mi piaceva quello.
Come mi è venuto in mente?
Avevo in testa l'idea di scrivere un "noir", mandando due vecchietti mezzo sgangherati, ex detenuti, a svuotare la cassaforte di una delle banche più importanti di Francoforte. Mi rigiravo questa idea in testa quando ho buttato giù un paio di righe, che sono L'incipit del romanzo. Eccole.
"Tutto quel che riuscivo a vedere di lui, il grasso sedere bianco, mi arrivava giusto davanti alla faccia.
Dormiva sulla branda superiore del letto a castello, a testa in giù e culo per aria. Da un pezzo mi avevano chiuso la porta dietro alla schiena, e da allora stavo lì impalato a tenergli d'occhio il deretano, reggendo sugli avambracci l'occorrente per il mio soggiorno: un cuscino, due lenzuola, due coperte e sopra, in bilico, una tazza, due piatti e cento altre cianfrusaglie.
Il grasso sedere fece un brusco movimento ed ebbi paura che mi precipitasse addosso.
Mi spostai di un passo e tazza, piatti e cianfrusaglie rovinarono a terra.
Dal letto scaturì una fragorosa cascata di bestemmie che si correvano dietro l'una con l'altra, alcune nuove di conio e di eccellente concetto. Fu il mio primo apprezzamento su di lui. Positivo, visto che da sempre suddivido gli uomini in due categorie: da una parte quelli che bestemmiano subito, da un'altra quelli che invece contano almeno fino a cinque prima di cominciare a bestemmiare. Io appartengo al primo gruppo, e anche lui stava dalla parte giusta".
Subito ho incominciato a scrivere, e la matassa si è srotolata. Mi è bastato correrle dietro, perché a volte le idee per un romanzo le devi cercare, altre volte ti cascano addosso. Nel caso di "Martedì" parecchie idee le ho cercate e trovate, altre mi sono cadute addosso, alcune, però, le avevo dentro da chissà quanto tempo e nemmeno me ne ero accorto. Vedi un po tu!
Per questa sera può bastare; domani chiarirò qualcosaltro, sempre che riesca a riconnettermi col mio blog, e non sarà facile, visto che uso il computer come una vacca svizzera appena munta.
Da oggi, sarò a leggere o rileggere i tuoi post, scoprendo o riscoprendo Enzo.
RispondiEliminaIn questo modo rimarrai sempre con me.
Ti abbraccio da qui.