giovedì 22 aprile 2010

UN BEL GUAZZO DAPPERTUTTO FATTO BENE

Il papà più bello del mondo gli ha portato in regalo un pennellino sottile, un cannello rosso per penna, due pennini, una risma di carta lucida e spessa, una boccetta di inchiostro blu, una boccetta di inchiostro rosso, una boccetta di inchiostro nero.
Il papà più bello del mondo è anche il papà più buono del mondo. Lui riesce ad evitare gli sbarramenti di nonna esse, che è cattivissima e non vuole vederlo con la penna in mano se vicino c'è una boccetta di inchiostro aperta.
"Mi fai un guazzo dappertutto" grida nonna esse.
Un guazzo dappertutto perché tutto si sporca subito: tavolo, sedia, mani, faccia; tutto in un momento.
Ma il papà più bello e più buono del mondo gli ha preparato un tavolo tutto per lui ricoperto di grandi fogli di carta bianca, spessa e morbida, che asciuga tutto il guazzo.
"È carta assorbente; adesso nonna esse sarà più tranquilla" gli ha detto. E gli ha preparato un foglio di carta lucida, ha infilato un pennino nuovo nel cannello rosso della penna e gli ha aperto tutte e tre le boccette di inchiostro.
"Se cade inchiostro sulla carta assorbente non succederà niente" dice, e fa cadere alcune gocce.
Si allargano, si spandono su quella carta morbida e spessa, sembrano nuvole, fiori, piante, orme di uccellini sulla sabbia. È tutto bello quello che fa il papà più bravo del mondo.
"Disegna qualcosa per me" gli chiede.
Disegna allora al centro del foglio coll'inchiostro blu un uccello che vola, con le grandi ali spiegate.
"È un gabbiano, papà"
"Che cosa vede adesso il tuo gabbiano?"
"Il mare"
"Disegna il mare. Guarda come si fa: si prende un bicchierino, ci si versa un po' d'acqua e poi vi si lascia sgocciolare dentro due o tre gocce di inchiostro blu, perché il mare è blu. Adesso si mescola bene e poi con il pennellino si spande sul foglio"
"Il mare"
"Certo, il mare. Adesso continua tu"
"Ma il mio gabbiano vede anche le case da lassù"
"E tu disegna le case, ma pensaci bene: il tuo gabbiano le vede dall'alto"
"Prendo un altro foglio perché non entra tutto"; e intanto pensa.
Che cosa vede il mio gabbiano dall'alto? I tetti delle case. Ma se disegno solo tetti non si capisce che sotto ci stanno case. Bisogna che ci metta anche i muri.
Così disegna sotto ogni tetto un muro, qualche volta anche due che fanno un angolo, protesi in avanti verso il mare. Tetti che si allungano verso il mare; tetti che spingono verso il mare i muri delle facciate come bambini freddolosi, che arrivati in riva al mare immergono le dita di un piede dentro l'acqua per sentire se è fredda. Tetti che immergono il muro della facciata nel mare per sentire se è freddo.
Ma per dipingere il cielo non può usare lo stesso blu, altrimenti nessuno capirebbe. Allora versa due gocce di rosso nell'acqua tinta di blu e mescola. Viene fuori un bel lilla. Dipinge il cielo lilla come quando è sera.
"Bello" dice il papà "il gabbiano sta tornando a casa"
E suo figlio continua a dipingere tetti che allungano i muri delle facciate verso il mare senza sapere che sta realizzando una "prospettiva a volo di uccello". Dipinge un cielo color rosa senza sapere che una bambina sconosciuta, tanto lontana, si incarta felice dentro fogli di carta velina rosa. Macchia di inchiostro blu e rosso i fogli di carta assorbente, senza immaginare che un'altra bambina sconosciuta e lontana si avvolge dentro fogli di carta assorbente ridendo felice.
Anche il bambino adesso è felice perché il suo papà ha capito. Il papà più bello e più buono del mondo ha capito che suo figlio sta dipingendo solamente per lui, perché anche il suo cuore si riempia di gioia.

Nessun commento:

Posta un commento