sabato 15 dicembre 2012

STRASBOURG CAPITALE DEL NATALE 2012

Strasburgo è una città fantastica, anche d'inverno.
Ci arrivo alle 16,45 che di questa stagione è praticamente notte e me la trovo davanti illuminata come un gigantesco albero di natale, ma non pacchianamente, anzi molto francesemente, se capite cosa intendo. Colori tra l'argento, e ci passa in ogni natale, l'azzurro, come un albero finto che per accorgerti che è finto devi andartelo a toccare con mano. e rosso come le bande colorate con tante stelline luminose appese in alto a mo' di sipario nelle strade principali; e poi una cascata di fasci di luci colorate che corrono paralleli al suolo, ma a forma di onda marina, che sollevasi ogni trenta metri, sostenuta da cavi praticamente invisibili, e dà all'insieme un effetto fantastico.
Tutto questo sopra le rotaie di quella che è la tranvia più moderna in Europa, con vetture che sembrano uscite fuori dallo studio di un prezioso e ricercato designer. 
Tutto questo nella Vielle Strasbourg, la città vecchia, che è molto ma molto preferibile ai palazzi sontuosi della città nuova, sorta intorno al Parlamento europeo, che secondo me è tanto anonima quanto incredibilmente piena di misteri l'altra.
Niente da fare, gli antichi ci hanno insegnato tante cose, che noi moderni abbiamo disatteso, in parole povere ce ne siamo fregati, per correre dietro a una modernità, che non credo dirà poi tanto ai posteri nei prossimi 500 anni, almeno non quanto quello di 500 anni addietro dice a noi, o a quelli tra noi che abbiano la sensibilità di cogliere certi valori in assoluto.
Ci arrivo per una autostrada, la A3 che poi diventa A4 e si dirama in tutte le direzioni della Francia, fino a Paris, fino ai Pirenée, che non consiglio a nessuno di percorrerla verso Strasbourg di venerdì dopo le 16. Se avete un idea globale di casino e di scorrimento lento venite sulla A3 per capire che non avevate ancora capito niente. Si procede a passo di lumaca -saresti veloce anche tu, Silvia, quando hai sonno e guidi alla chi se ne frega purché io arrivi a casa- ma bisogna stare attenti a destra sinistra sopra e sotto, come a Roma, come a Paris. Siamo a soli trenta chilometri dal suolo tedesco, ma siamo in Francia, e chi guida per queste strade è francioso, cioè ribelle per natura, latino, estroverso e disposto alla risata, merce rara in Teutonia, merce di scambio qui come in Italia -mica tutta, dico l'Italia degli italiani, esclusi i musoni della lega che continuano a parlare degli emigrati come di invasori e non hanno capito che saranno loro a ripopolare la nazione nostra e a produrre moneta per pagare le pensioni ai nostri figli-; qui si parla questa meravigliosa lingua sciolta e musicale, dove le erre vengono arrotate e i suoni escono dal naso, ma tu non lo capiresti il francese se uscisse diretto dalla bocca credimi, e insomma la gente sulle righe pedonali fa i salti come a Roma, come a Milano perché gli autisti non rispettano le strisce, ma se ne fregano, anzi le considerano come le posizioni di partenza delle 24 monoposto di un gran premio di formula uno, e allora i pedoni, che sono tantissimi, schizzano come piselli pressati tra pollice e indice passando col rosso, col verde, con l'arancione e qualche volta anche col blu. Una cosa favolosa, da guardare per dei minuti di fila. Ti fermi a un semaforo -ce ne sono a centinaia non passano duecento metri che ce n'è subito uno- e guardi sto spettacolo a costo zero, con gente che prende la rincorsa e a metà strada rincula di gran carriera perché ha sentito, più che veduto, il bolide in arrivo.
Però nessuno impreca e tutti ridono beati, come se fosse una gara gioiosa a chi vuole fare di te una frittata e chi vuole farti uno sberleffo e dirti che anche questa volta ti ha fregato ed è riuscito ad attraversare una strada.
Siamo andati io, Anna Maria, nostra nipote Cristina e Kim il suo ragazzo, che è francese bada bene, ma è uno tranquillo che non si incazza mai. Mi vedo costretto a farlo io per lui per mantenere alta la pressione del sangue, ma lo faccio volentieri, tanto a me non costa nulla, ho un allenamento settantennale e me la cavo niente male.
Siamo andati per visitare il marché de noel coi due puntini sulla e, ma qui sulla tastiera tedesca non li ho e quindi li scrivo senza e voi vi arrangiate. Il comune della città ha pensato bene di distribuire il mercato di natale in vari punti della città, dandone indicazioni sontuose a ogni angolo con cartelli luminosi. Qui leggi dove puoi andare per trovare quello che desideri vedere, o mangiare come nel caso di Cristina, che vuole non ho capito bene cosa, ma l'avrà prima che venga notte di sicuro.
Tutta la città vecchia è praticamente occupata da questo mercato e c'è tantissima gente che gira e compra e spende tanti soldi, beati loro, perché qui siamo in Francia, dove tutto è più caro che in Germania e poi siamo a Strasbourg dove tutto è caro come a Paris. 
Per fare un esempio: una bottiglia di Valpolicella Amarone del 2010, che in Germania costerebbe 18 euro, qui te la danno per 32,50. Però te la incartano con carta pregiata, che non ti costa niente.
Un paio di Timberland, che in Germania potrei comprare per 109 euro, qui le trovi a 195 euro. Una borsetta non firmata di pelle rossa, prezzo medio in Germania 19,90 euro, qui ti costerebbe 69,90 euro.
Un pasto in un ristorante tedesco in Germania ti costerebbe mediamente 20 euro a testa comprese le bevande, qui non ce la faresti con meno di 35 euro a testa vino escluso.
Insomma si ha l'impressione che i francesi guadagnino molto di più dei tedeschi. Col ciufolo: gli stipendi medi tedeschi sono molto più alti, ma non si capisce come questo sia possibile, eppure anche solo entrando in un supermercato vedi una differenza sostanziale di prezzi, molto più cari quelli francesi.
Mentre camminavamo lemme lemme per tutta sta zona del mercato di natale io ho fatto una scoperta e l'ho comunicata ad Anna Maria, che ancora non ci aveva fatto caso: tutte le donne, da ragazze sotto i venti a anzianotte oltre i cinquanta, hanno delle splendide gambe, e una notevole figura esile ed agile. Dico ad Anna Maria: "Guardale, se ne trovi una cicciona, col culone a due piazze; sono tutte slanciate e sottili, ben messe insomma."
Mi fa: "È l'alimentazione; guarda se vedi una bancarella che venda cibi grassi, di maiale insomma; da noi in Germania ce ne stanno decine in ogni angolo e tutte piene di avventori che si rimpinzano fino agli occhi".
Verissimo, i tedeschi mangiano malissimo, secondi solo agli americani degli U.S.A.
Qui abbiamo girato tutto il mercato di natale ed abbiamo trovato una quantità di postazioni dove mangiare crepes alla marmellata o alla nutella, ma nemmeno una bancarella di Würstel, nemmeno una e Cristina ci è rimasta male, perché lei voleva un Wienerwurst, un viennese lungo e gustoso, e me lo sarei pappato anche io. Invece ci siamo dovuti accontentare di un paio di crepes au compote de pommes e tirare avanti fino a tardi coi gatti in pancia.
Molti dolciumi, niente salumi e niente frittura.
Buona salute insomma.
Siamo rimasti in ultimo nella place de la cathedral, dove c'è quella fantastica costruzione gotica che è la cattedrale di Strasbourg. Loro l'hanno fotografata, io me la sono rimirata di notte, perché è altrettanto imponente che di giorno.
Ci siamo ripromessi di tornare in marzo o in aprile, di mattina e di girare tutto il giorno, magari andando anche a vedere dentro il Parlamento europeo, e visitando il Museo d'arte moderna e contemporanea, e di farci un giro completo col la nave nelle acque del fiume che attraversa tutta la città vecchia e nuova.
Siamo tornati a casa che era già mezzanotte. Un poco stanchi, ma sorridendo. Ci aveva messo allegria quella girata per una città antica che più moderna non si può.

12 commenti:

  1. Splendida città, ricordo di gita scolastica in quinta liceo. Ma che amarezza, se ripenso agli ideali che mi ispirava il Parlamento Europeo: dopo 26 anni ancora tutti abbarbicati alle nostre patriucole del cactus, una più malgovernata dell'altra...

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    1. Questo è il guaio di noi europei, intendo non la gente ma i politicanti: ognuno tira l'acqua al suo mulino e chi se ne frega. Guarda tu la Merkel, accetta l'unione bancaria per modo di dire, lasciando libere le Sparkasse e le Volksbank che qui hanno la stragande meggioranza del risparmio tedesco, perché il prossimo anno ci saranno le elezioni e lei sa che la sua stella non brilla più tanto. Guarda la Lega giù da noi, che pensa al federalismo per tenersi i soldi e poi farsene quello che ne ha fatto là dove governa e ha governato.
      Non ho fatto una gita a Strasbourg per andare ad ossequiare sti omarini qui, ma per stare un giorno diversamente dagli altri e ci sono stato, grazie a Dio.

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  2. Bella gita, ti ci voleva con tutto quello stress che stai subendo al domicilio tuo.
    Epperò epperò ...
    Da quando ho compiuto 50'nni è la prima volta che mi sento dare dell'anzianotta !!!!!!!!!
    E' vero che c'è sempre una prima volta, ma potevi anche aspettare qualche mese, mannaggia attìa!
    La lega?
    Sai perchè è andata a Roma?
    Ma per imparare a fare i ladroni a casa nostra, ecchediamine!
    Hai sentito le news sui consiglieri lombardi?

    Ho appena incrociato ... squit squit ... Topone Castelli: dice che Monti fa cose di sinistra!
    E' meglio che vada a farmi scivolare certe stronzate sotto la doccia!

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    1. Sì, per un pomeriggio abbiamo dimenticato la puzza di muffa e il rumore di quella sanguisughe.
      I cinquanta li hai appena compiuti, quindi ringrazia Iddio che è il tuo NO a tagliare il filo di lana, ma poi a te che ti frega? Hai per caso il culo a due piazze?
      Dalle foto non mi pare, e poi io parlavo di chiappe tedesche e di anzianotte alsaziane, che sono cugine delle tedesche, ci hanno fatto una guerra pe sta regione, che ha la cucina migliore d'Europa, questo recita tutta la pubblicità alsaziana. Infatti si vede: le loro donne, dai 18 ai quasi 60 (ve meglio, no?)vanno in giro mostrando orgogliosamente gambe e chiappe ben sode ed agili.
      La lega è andata a Roma per imparare a runare? Sottttiiiile. Ma vedi, noi romani ci abbiamo messo secoli per imparare bene, a farlo senza farcene accorgere. Sti cafoncelli nordici hanno cerduto di poterlo fare in quattro e quattrotto, coi risultati che stanno sotto gli occhi di tutti a Roma, a Milano e dovunque si trovino in posti chiave: la figura dei ladri di galline vecchie.
      Castelli è quasi più bravo di Berlusconi a raccontare le barzellette.
      Ascolta questa, è tedesca fresca fresca.
      Un tizio avvicina un signore con Mercedes e gli chiede: scusi, ha foto pornografiche di sua moglie?
      Ma come si permette? Certo che non le ho.
      Ne vuole qualcuna?
      Buona questa, anche se tedesca
      Tschüssssss

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  3. Bella gita! Io per i mercatini di Natale più lontano di Zurigo, non sono mai andata.
    Sto prendendo nota per gli anni venturi, chissà che non mi decida ad andare al confine con Germania e Francia il prossimo anno.
    Io, anche se al mio sedere ci tengo, devo dire che sono attratta in maniera spudorata dalle prelibatezze tedesche.
    Domenica ero a Verona e, mi sono deliziata tra panini con le salsiccette e crauti, brezel, birra e strudel di mele.
    Meno male che vivo in Italia e posso subito tornare alla dieta mediterranea, che ci concede bei fianchi ma poca cellulite.
    Vedremo quando supererò la boa dei cinquanta, se il fisico reggerà ancora,per ora c'è tempo.
    Sui ladroni italiani, potrei suggerire che non ci sono latitudini in cui non sia radicata questa bella consuetudine... da nord a sud è tutto un magna magna e non so bene chi sia partito per primo.

    PS: ti metto al corrente della ricerca bibliografica: ieri sono stata dal mio libraio preferito (Hoepli) e dei tuoi tre titoli nisba.
    Il primo mai avuto;
    Il secondo avevano una copia, è stata venduta e il titolo non è più ordinabile;
    Il terzo, la raccolta di poesie non lo avevano e non era più ordinabile;
    Ma sappi che non demordo e continuerò la ricerca.


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    1. Sta attenta che si comincia dai fianchi, poi il peso scende e trova abbondante spazio nelle chiappe, che sono sacche naturali di grasso e che diventano chiappone non più sode ma tendenti al basso, tipico culone teutonico, alla Merkel per capirci.
      Vacci piano e controllati coi cibi grassi alla tedesca.
      Il magna magna è partito da Roma, poco dopo Cesare, già se magnaveno tutto quelli, poi i successori l'han fatto diventare un'arte. I successori? Sì, il papato.

      PS.Interessante ricerca di cui ti ringrazio.
      Per il primo poi provare direttamente da Baku editore, lo trovi su intenet.
      Per il secondo e per le poesie mi piacerebbe capire cosa significa la dicitura "non più ordinabile".
      Che vuol dire, che non lo stampano più? Glielo vuoi chiedere per favore?
      Grazie.

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    2. I miei bei fianchi per ora sono sempre morbidi e le chiappe reggono bene.
      Fortunatamente come già detto mangio quelle schifezze una volta l'anno.
      Per il resto passeggiate quotidiane che smaltiscono molto, e la Merkel e il suo culone lo lascio ai tedeschi ghghghghghhgh

      Bene, continua la mia ricerca: questa sera nuovo libraio (simpatico e socievole) che mi ha illuminato sul perchè delle difficoltà di reperire i tuoi scritti in terra italiana.
      Mi ha detto che gli editori dei tuoi scritti, non hanno un distributore.
      Questo vuol dire che, loro i librai, che comprano dai distributori e non dalle case editrici se determinati testi non li trovano lì (distributore equivale a magazzino)non li acquistano.
      Mi ha consigliato di ordinarli via internet.
      Lo farò dopo avere provato l'ultimo libraio molto fornito che conosco a Milano.
      Quando mi hanno detto non più ordinabile è solo perchè il loro distributore non li ha e non li acquisterà più dal tuo editore.
      Spero di essere stata chiara.
      Abbraccio


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    3. Le chiappe reggono? Bene per chi ti guarda.
      La ricerca mi stupisce: chiaramente case editrici di piccolo peso fanno un contratto per volta, leggi per libro che pubblicano. Se vai per internet li ricevi. Anche mia nipote a Roma li ordina via internet, non solo i miei se capiss.
      Non sapevo sta storia del distributore che non li acquista più: tutto è buono a sapersi.
      Ti sono grato per questa informazione.
      Ciao.

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  4. io me te immaggino a te in giro co tu moje, e tu nipoti..che quardi e t'arimmiri le chiese o li palazzi più belli e magara te viene da scrive quarcos'artro, tipo nartro tatort...beato te Vincè che poi vede tutti sti bei posti..pure se io nun me posso lamentà, che c'ho Roma a du passi...bona settimana..

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    1. Er solo che guardava sta chiesona adero io e la mi moje, che guardava; la mi nipotina me pareva che se ne fregava propio, guardava nell'occhi der rigazzo che l'ariguardava a lei ne le palle dell'occhi, carucci.
      Tu ciai Roma a un passo e de che te lamenti? In fatto de chiese te ce poi abbuffà, ndo te vorti e te giri ce sta na chiesa.
      Io l'antra sera nun pensavo an Tatorte, ma a trovà quarche cosa da magnà, che me sentivo le budelle che sonavino la fisarmonica, ma camminaveno e basta queli due e noiantri e due de dietro come le pecore.
      Poi me so ncazzato e jo detto: "Ahò, mo se magna".
      Manco javessi detto codica: se so messi a sede e se so strafugati er loro e mi nipote me veniva a fregà le patatine dar piatto mio.
      L'amore cià bisoggno de magnà sinnò me more.
      Ciao Mariagrà.

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  5. Meravigliosa Strasburgo ci sono stata un week alcuni anni fa ma se potessi tornarci nel periodo natalizio sarebbe fantastico,con tutte quelle luci a festa…una magia!
    ma dai che me tocca da senti'…anzianotte a 50 anni???? ma la vecchiaia inizia più'tardi né la vita s'è allungata Vincè.. chetepossino :DDD

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    1. Mi sembrate tutte interessate a una svista del sottoscritto. Ti pare che io sottovaluti le cinquantenni? Non sono mica matto: proprio quando sentite l'arrivo della menopausa -a parte i disturbi inequivocabili che comporta, tipo vampate di calore e umore pestifero- vi ribolle il sangue e pomiciate volentieri al doppio di prima, quando eravate giovincelle.
      Eppoi nel viso vi viene una forma più arrotondata, più femminile, più arrapante in senso trombatorio, se mi spiego vero? Le forme si arrotondano quel tanto che va proprio bene così, come lo vogliamo noi maschietti.
      Insomma anche intellettualmente mi sembrate migliorate: non più le sgallettate dei venti anni, né le valchirie dei trenta, nemmeno le monarche dei quaranta, ma forse vedere i sessanta da lontano vi fa diventare più tenere e appetibili.
      Ti piace come valutazione?
      Era una svista, certamente, come ho corretto nella risposta a Silvia.
      Ciao Clà.

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