UMBERTO
Umberto guardava il mare
e pensava alla vita
che gli sarebbe durata ancora breve tempo.
Umberto guardava il cielo
all'orizzonte,
vi si adagiava morbido
come una nuvola,
leggero e inconsistente.
Umberto non pensava ormai più
era privo di istinti, di forze, di fantasia;
Umberto aveva deciso di morire.
Ai suoi piedi la risacca
succhiava sabbia e ciottoli
ad ogni alito d'onda.
Umberto entrò nell'acqua
senza paura e continuò
a vivere in eterno dentro il mare.
04, dicembre 13
ore 03,40
Beh, un ritorno alle origini, quando vivevamo immersi nel liquido amniotico. :-)
RispondiEliminaSì, definitivo.
RispondiEliminabisogna proprio arrivare al limite per trovare il coraggio di mettere fine alla propria vita
RispondiEliminaNon giudico..perchè bisogna conoscere e capire cosa o chi lo ha portato a questo gesto estremo
Nel caso della poesia è figurativo.
RispondiEliminaHai parlato di coraggio e hai ragione: occorre un gran coraggio, anche nel programmare un simile gesto. Metterlo in pratica poi rasenta l'incoscienza, ma qualche volta gli eventi o il futuro prossimo te lo impongono.
Ho scritto (finalmente) un altro pezzettino dei racconti di Mario il ripulitore
RispondiEliminaNon so se ce la faccio per stasera, ma contaci, appena trovo uno straccio di tempo vengo a collaborare col più grande romanzo dellaletteratura mondiale!!!
Elimina:-)))
................intanto copriti che prendi freddo e vedi di dormire con tutti e due gli occhi chiusi..con la vitalità che ti ritrovi mi sa che dormi sempre con un occhio aperto..dovesse scapparti qualcosa ^__* sorrido!!
RispondiEliminaPoi domani ti aspetta Baol...ora che ci penso faccio una capatina pure io nel suo blog!!
Notte :)
Infatti mi sveglio spessissimo durante la notte, mi alzo, mangiucchio qualcosa, bevicchio qualche bevanda, scrivo qualche sciocchezza, qualche cosa intelligente e me ne rivado a letto. Così da una vita.
RispondiEliminaVedo di passare da Baol. Ciao.