giovedì 30 gennaio 2014

TORNATO BAMBINO


Tornato bambino.
Ho appena
balbettato la mia prima parola;
assorbo la luminosità dell'ombra,
sento il suono dell'acqua sospesa
nel profondo del cielo;

me ne abbevero 
a piccoli sorsi.

Eco di passi dentro il bosco violato
della mia vita innocente.
Inutile dibattersi:
resto impotente nel fango
della mia ignoranza vergine, che mai

riuscirò a profanare,
non più.


14 commenti:

  1. Sembra divisa in due parti nette: la prima è luminosa, la seconda è cupa.
    Entrambe le parti unite dal sentore del tempo che fu (per te).
    Rinascere e rassegnarsi a vivere?

    Moz-

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  2. Acuta osservazione la tua, Moz. Nel momento in cui esulto per aver "finalmente" raggiunto di nuovo la dimensione di bambino, sono costretto ad ammettere che ciò non servirà a nulla perché la nuova vita innocente è già violata, come l'altra, e io non riuscirò nemmeno ad uscire dall'innocenza, ma rimarrò impantanato "nel fango della mia ignoranza, vergine perché quella originale e tutti i miei anni non sono serviti ad altro che a respirare.
    "Rinascere e rassegnarsi a vivere?" chiedi.
    No: rinascere PER rassegnarsi a vivere, rispondo.

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    1. Sperando che la rassegnazione sia comunque una cosa felice, e non d'arrendevolezza :)
      Un abbraccio!!^^

      Moz-

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    2. Rassegnarsi "piacevolmente" a ciò che è ineluttabile, che non si può evitare né cambiare, né trasformare. Insomma il "questo è, prendere o lasciare". Meglio prendere, perché non ci sarà una nuova opportunità.

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    3. Vero, la penso esattamente come te. Prendiamo.

      Moz-

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    4. E questo mi piace. Per cui prendiamo, sì, prendiamo.

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  3. Di solito le lingue, le parole, sono sagge e sapienti. Fa eccezione il verbo "rinfanciullire", usato, incredibilmente, in senso negativo.
    Siamo tutti morti da qualche parte fra gli 11 e i 14 anni.

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    1. Giuro che è la prima volta che lo sento. A primo acchitto mi dà un senso di buono, di positivo, di allegro, sarà che io vedo nella fanciullezza l'età dell'oro di ogni esistenza. Non lo assocerei mai all'idea di rincretinire, anche perché a mio giudizio, e sono pronto a scommetere anche tuo, i giovani non furono, non sono e non saranno mai cretini, caso mai inesperti, troppo audaci, troppo qui, troppo lì, ma non certo dei cretini.
      Da artista cerco di essere più giovane possibile, ne cerco l'integrità, l'esuberanza, la voglia di spaccare tutto, e anche perché no la faciloneria, sacrosanta beata faciloneria, quel "ci riesco comunque", quel "adesso vi faccio vedere io", che comporta sempre tanti risci, tante figuracce, anche di merda, maanche tantissime soddisfazioni.
      Guardati bene dentro, amico mio carissimo, dentro di te, nascosto in qualche angolino, c'è il moccioso tra gli 11 e i 14 anni che qualcuno sostiene che sia ormai morto. Anche tu, ma lo fai per scaramanzia. Tu sei ragazzino almeno quanto me. Questo è uno dei mille motivi per cui io e te siamo diventati amici.

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    2. Sì, proprio questo intendevo: che la sola "salvezza" sta nel rinfanciullire, o meglio ancora nel restare direttamente fanciulli. Pochi ci riescono. Ma temo che anche per quei pochi come noi il successo sia molto parziale: gran parte di quell'Innocenza, la parte migliore e più pura, l'abbiamo persa comunque, e non tornerà più.

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    3. Sì, è come una mutilazione: la parte migliore è andata perduta, ma io sono convinto che quello che è rimasto sia in grado di gratificare quel che mi resta da vivere. Ma forse non è un'ammissione di sconfitta, perché non mi sento, non mi voglio sentire adulto, visto quello che questa robustissima categoria riesce a combinare a danno di tutti.

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  4. Una delle tue poesie più belle. Quando sono così belle, profonde, vere, lucide,permanenti faccio fatica a rendere a parole quello che mi smuovono dentro. Dico solo che entrano, rivoltano, smuovono emozioni che solo dopo un po' trovano il loro posto.Non andrebbe spiegata la poesia anche quando è l'autore a farlo sento che è come averla violata, perchè una volta letta diventa mia, quasi una cosa personale e privata. Per di più ti dirò che una stessa poesia, letta in giorni o periodi diversi ha la magia di trasformarsi. Solo quelle belle hanno questa magia e questa lo è. Ciao Vincè

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    1. Hai ragione: mai un autore dovrebbe dare spiegazioni sulle sue poesie, ed io mi sono lasciato andare ad una spiegazione. Sarei dovuto andare a scuola dai nostri poeti. Che mi risulti mai, ripeto mai, Ungaretti, Montale, Saba ed altri hanno fatto altro che leggere le loro poesie. Forse sono troppo democratico oppure troppo poco supoerbo.
      Verissimo quel che dici riguardo la trasformazione di una poesia a seconda delle ore, diurne o notturne, in cui viene riletta.
      Sei troppo brava ed acuta tu in questo caso.

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  5. Aspettatemi, vengo anch'io fra voi 11-14enni, che ancora non c'è stato un giorno in cui mi sia sentita adulta, almeno per tutte le 24 ore.
    Cristiana

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    1. Sono certo di interpretare anche le intenzioni di Zio Scriba, perché su quasi tutto io e lui siamo allineati, e pertanto ti dico: arriva prima che puoi. Noi ti aspettiamo Cristiana.

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