Stanco di vivere come uomo
comincio a vivere come aria,
come ramo di betulla,
come sasso di torrente di altura;
come respiro del cielo
carico di nuvole notturne
quieto dei sapori della pioggia,
che in rivoli si fa fiume
e comincio a guardare il mondo come prato,
come schiuma di un'onda marina,
come fogliame di un frassino,
come frumento maturo,
come ala di uccello spiegata in volo,
invece di costringermi in questo
infinito recinto di giornate tutte uguali,
prive di odori, di suoni, di ombre, di luce,
io che trafiggo la mia anima
a ogni passo, io
che respiro le tue parole.
(4 giugno 2014)
*
*
E' una poesia davvero bella, quando una storia ci costringe a essere ciò che non siamo è deleteria e si sente il bisogno di fuggire...
RispondiEliminaun abbraccio
Sì, Melinda: il bisogno di lasciarci tutto dietro e iniziare una nuova vita, ma non da uomo, visto che conosciamo ormai tutti i vicoli, i letamai, le sozzure, i tradimenti, le vigliaccherie degli uomini come noi e le nostre, perché no, anche le nostre sissignora, anche le nostre bassezze cui sia´mo costretti per convivere coi nostri simili e continuamente ci contagiamo l'un l'altro e sempre più diveniamo infetti e repellenti. E allora via da questa vita ormai inutile e andiamo alla ricerca di un altro sistema di vita, che sia animale o vegetale o idroterrestre o quel che cavolo vuoi che sia. Fuori dalla mia pelle tutto quello che avviene è migliore di quello che abbandono dentro questa mia pelle.
EliminaÈ un mio concetto antico, vecchio di decenni, forse la mia ultima vera fantasia da realizzare.
Un abbraccio.
Buona questa, fratello: come sasso di torrente di altura ci sto anch'io, e guardare il mondo come ala di un uccello in volo anche. Là per il godimento di essere lambito da acque fresche e sempre nuove, qui per poter guardare tutto dall'alto e magari bombardare le persone antipatiche con feci liquide!!! Una variazione alla monotonia delle giornate sempre tutte uguali, non trovi? Ciao vecchio amico mio, mantieniti sempre così fiero e indistruttibile.
RispondiEliminaFilippo
Sempre terrificante tu! Però devo darti atto che l'idea di bombardare certe persone antipaticissime di missili merdacei aria-terra mi solletica e mi sollazza alquanto. Forse qualche bersaglio sarebbe mancato, ma un ripasso a bassa quota aumenterebbe le probabilità di fare pieno centro: una bella cagatona su folte capigliature te l'immagini che effetto farebbe!!! O su una bella testa pelata....ah, che guduria Filì.
EliminaMeraviglia1
RispondiEliminaPoter vivere in simbiosi con la natura in tutti i suoi aspett, quelli che tu hai descritto magistralmente, sarebbe la più grande soddisfazione.
Per ora ci sono riuscita solo con i cani.
Cristiana
Simbiosi con la natura, eccellente idea, Cristiana. Tu ci sei riuscita coi tuoi cani. Bravissima! Quelli sono amici veri che non tradiscono mai.
EliminaBuona giornata
Vincenzo
(voglio ridondare anche io).
Un'esistenza superiore.
RispondiEliminaMoz-
Certo Miki, superiore e non solo perché vola sugli altri come un gabbiano, ma perché è riconosciuta da tutti come tale. Essere vento e pioggia, raggio di sole e ombra di luna, che idea favolosa. Ci potrei scrivere un racconto. Ci penso su.
EliminaPerò già sono impegnato con una idea sulla "neknomination" che mi ha dato Cristiana, quindi verrebbe dopo.
Ciao Miki.
Mi hai ricordato un tuo racconto postato a puntate qui.
RispondiEliminaE come te preferirei un'evoluzione. Guardare il mondo con altri occhi.
Quale?
EliminaSì, brava, un'evoluzione. Guardare il mondo da un'altra angolazione, percepirlo con sensibilità diversa, inimmaginabile finché siamo alloggiati in questo involucro umanoide e forzoso.
Visto che eloquio io e te quando ci mettiamo?
Salutami la sorellina di Maria, momentaneamente assente. A te un bacione.
Enzo.
Uno dei tuoi racconti amari e lucidi. Il racconto di un omicidio. E di un morto che guardandosi dal di fuori riusciva a comprendere tutto quello che aveva attorno e che prima non vedeva... Buona giornata Enzo!
EliminaChe figura! Mi dimentico di quello che ho scritto. Ma capita anche questo. Per ricordare devo rientrare nello spirito che avevo mentre lo scrivevo. Un'operazione mica tanto facile. Lo faccio quando mi ritrovo davanti dopo decine di anni un quadro che avevo dimenticato, che riconosco immediatamente, ma per capirne il significato devo mettere in pratica quell'operazione di recupero della coscienza del momento creativo, del momento che ha generato il quadro. A volte è un lavoro piacevole e interessante.
EliminaCiao sorellona, buona giornata anche a te.
Ciao Vincenzo, no scusami non sono assente, anzi leggo tutto sia qui che da Mari.
RispondiEliminaMi hai fatto ridere di gusto lì da lei, come solo tu sai fare.
Leggo sempre ciò che scrivi, ma a volte trovo che le mie parole siano inutile e non intervengo.
Le parole di Mariella sono le stesse che avei scritto io quindi...
Ti abbraccio...se ti va passa anche da me.
Ma ti pare! Non mi incavolo mica. Solo non sapevo che guardavi e tacevi. Fatto da una donna è una cosa sensazionale. Titolo sui giornali della sera: "Una donna osserva e tace". La mosca bianca del web!!! Sto scherzando, come sempre. Il fatto è che ti leggo sempre con piacere. Vengo anch'io spesso da te senza farmene accorgere con commenti, ma non voglio che te ne senta contrariata. Ci vediamo da te. Un abbraccio.
EliminaCaspiterina, forse mi sono espressa male, non sei mica obbligato a commentare, volevo solo farti sapere che mi fa piacere, perdonami.
EliminaComunque anche se sembra strano nel mio piccolo sono molto riservata, sei tremendo...baci.
Ma che vai a pensare? Io scherzo sempre, quando posso e quando ne ho voglia e soprattutto con chi voglio io, e anche questa volta ho scherzato. Nessuno è obbligato, ma si commenta si si ha qualcosa da dire, oppure per motivare un'obiezione, per sollecitare una discussione eccetera, e poi se il blog appartiene a gente sana e non complicata -umkomplizierte Menchen, dicono i crucchi, senti come suona bene- con la quale si abbia amicizia e faccia piacere stare insieme. Ciò. Sono sempre tremendo?
EliminaBacioni, sorellina di Maria. XXD
Il primo verso di questa poesia mi ricorda il capolavoro di Neruda "Walking around", sono diverse le due poesie, ma mi verrebbe da dire che questa è la tua versione del sentimento di essere stanchi a volte di essere uomini, condizione che penso appartenga a tutti, almeno in alcune situazioni. Complimenti
RispondiEliminaNeruda è stato uno dei miei eroi giovanili, ma non conosco questa poesia, almeno non in inglese. Il sentimento di essere stanchi di essere legati a questo guscio da uomini viene non soltanto quando si ha la mia età, ma quando si stanno vivendo situazioni in cui il proprio spirito, la propria anima, vengono maciullati da chi più si ama, senza rispetto alcuno. È capitato già, a tanti artisti e poeti, perché siamo più vulnerabili di chi artista e poeta non è e ci affidiamo a persone sbagliate, volgari, neglette, indegne di noi. Succederà ancora e chi ci trafigge porterà fino alla sua morte il nostro scalpo come simbolo di un suo trionfo. Che miseria.
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