RANDAGIO
Cercando lontano dai lampioni accesi
un sollievo all'insonnia
cammino lungo muri
invasi dalle ombre;
unico suono le mie suole
che scivolano sul selciato
in questo villaggio dove nemmeno
un cane randagio timoroso e in fuga
incontri nella notte,
che da lontano
guata le tue mosse,
che s'allontana a ogni
passo che fai.
Qui sono io l'unico
randagio di me,
come l'ombra della luna
in cielo.
Maximiliansau, 10 aprile 2014
*
A me questa poesia piace molto. Mi dona un gradevole senso di pace.
RispondiEliminaE mi ricorda un grandissimo scrittore colombiano.
Bacio Enzo.
Nella solitudine di solito c'è la pace.
EliminaChi è lo scrittore colombiano di cui parli?
Bacio.
Gabo Marquez. Bacioni.
EliminaGrazie dell'informazione, vado ad informarmi.
EliminaBacvioni doppi, sorella maggiore.
Stupenda!
RispondiEliminaI tuoi commenti sono sempre perentori, nel bene e nel male. Questa volta mi è favorevole e te ne ringrazio. :-))
EliminaEssere i soli randagi di noi stessi significa che ci hanno proprio lasciati soli, ma chissà forse nella solitudine troveremo chi è randagio come noi e vorrà condividere un pò del suo cammino...
RispondiEliminaun abbraccio
A dire il vero mi fa pena pensare che ci sia qualcuno che "randagia" come sto "randagiando io" nel mio universo. In Italia se esci di notte a luglio ti fanno compagnia i cani randagi, appunto, di cui sono piene le nostre strade. Qui in Germania nemmeno ne esiste uno: tutti nei canili municipali, curati e coccolati.
EliminaÈ meraviglioso essere cane in Germania, non sei mai solo.
Un abbraccio sincero, Mel.
Questa volta il commento alla tua splendida poesia è una mia poesia:
RispondiEliminaAria pura
Conto i passi
là dove il cammino
mi separa dal prossimo cielo.
In quell'azzurro infinito
resto dove sono,
catturato dal tuo sguardo
non mi stacco più.
Accogliendo il silenzio
ricomincio a vivere,
le mani curiose
sfogliano il libro della vita,
sento la tristezza
scivolare via:
ora respiro aria pura.
(Xavier 2013)
Un abbraccio amico mio :)
Xavier, questa è bella quanto la mia se non di più.Finalmente sento un soffio di speranza, di gioia incontenibile, la gioia dei tuoi giovanissimi soli, amico mio, delle tue giovanissime lune, la gioia dei tuoi sogni, che chiedono spazio, la gioia delle tue lacrime finalmente disancorate dal dolore della tua interiore solitudine.
Elimina"catturato dal tuo sguardo
non mi stacco più"
Nemmeno ti aggorgi di esserti staccato da terra e non solo di tre metri, ma di mille.
"Accogliendo il silenzio
ricomincio a vivere,
...............
sento la tristezza
scivolare via:
ora respiro aria pure."
Finale travolgente come una sinfonia rossiniana.
Ti auguro di respirare sempre questa aria pura, purissima e ti ringrazio di avermi fatto conoscere questa tua bellissima poesia. Tu sei grande dentro e tanto basta a farti arrivare più in alto di cento, di mille altri e ancora di più.
Ti sento molto vicino adesso, molto più vicino e sono io a dover correre per starti dietro.
Un grande abbraccio, Xavier e di nuovo grazie, grazie infinite.
Grazie Vincenzo!
EliminaNon c'è nulla di cui tu debba chiedermi grazie.
EliminaCiao!
un dipinto, molto bella
RispondiEliminaGrazie, bella intzerpretazione. Io l'ho vista appunto come un quadro.
EliminaQuesta è la solitudine di tutti noi, a volte anche serena.
RispondiEliminaBellissima Vincenzo, ciao.
Sì, sorellina, spesso la solitudine è foriera di pace interiore quindi di serenità.
EliminaBaci, sorellima.