sabato 1 marzo 2014
AVEVO SEMPRE LE SCARPE ROTTE
Avevo sempre le scarpe rotte
in punta perché scalciavo lontano
i sassi e i barattoli vuoti della mia infanzia.
Sognavo battaglie con lance e scimitarre
nascondendomi tra gli alberi
dell'uliveto davanti a casa mia;
tu non eri ancora nata,
la mia innamorata si chiamava Elena,
era il comandante delle truppe
nemiche e mio fratello mi salvava
dalla punizione del giorno:
mentendo affermava che la colpa era sua.
Adesso l'eterno bambino respira
dentro un cuore forse di nuovo malato;
Elena è morta di parto e mio fratello
di ischemie. Hanno reciso tutti gli ulivi
e costruito palazzi orrendi come colombaie.
Adesso i tuoi figli si laureano
e la vita mi sfiora velocemente
portandosi via i miei pensieri e il tuo alito.
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E' forte come un colpo al cuore!
RispondiEliminaUn colpo al cuore di questi tempi mi fa sussultare. Però tu hai trovato la similitudine giusta.
EliminaDopo averlo scritto ci ho pensato anch'io... ma era davvero ciò che provavo (e parlavo di me)!
RispondiEliminaLo avevo capito.
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