mercoledì 16 aprile 2014

SOLITUDINE NON FACILE



Fischi acuti nelle orecchie
come treni lontani e veloci,
rimbombare di nomi ripetuti più volte
dentro la testa,
odori malsani di erba lasciata marcire
e poi un accecante silenzio.

Abituarsi alla solitudine
non è facile.






8 commenti:

  1. Di quella che tu non conosci e che mi fa compagnia da quando avevo nemmeno sei anni. Io riesco ad essere solo anche in mezzo a un milione di persone, perché mi rifugio entro un luogo minuscolo e inaccessibile che conservo dentro di me. Eppure non riesco mai ad abituarmi al freddo di questo posto, al silenzio rumorosissimo delle sue pareti, al suo spento chiarore. Mai.

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  2. Carissimo Vincenzo,
    C'ho messo un po` nel rispondenti non perché non abbia letto ciò che hai scritto. In realtà mi ha lasciata perplessa.
    Mi sono ritrovata a pensare alle tue parole che, ora lo capisco, sono in qualche modo anche mie.
    Tutti credo abbiamo un posto di solitudine tutto nostro, dove rifugiarsi nei momenti più bui o dove correre quando vogliamo solo rasserenarci.
    Solo che non lo considero negativo come fai tu. Tutto qui.

    Ti abbraccio, auguri a tutta la famiglia, buona e serena Pasqua.

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    1. Non è proprio negativo, solo freddo, forse perché ci abito da così tanto tempo.
      Non c'entra mai luce, non c'entra mai aria e poi...è un luogo dove fuggo i tormenti e i problemi quotidiani. A volte vorrei chiuderlo quel posto e rimanere allo scoperto, vedere cosa succederebbe, poi ci ripenso e mi rimetto nel cantuccio.
      Grazie degli auguri. Buona Pasqua anche a te e a tutta la tua famiglia.

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  3. come te un tempo avvertivo la solitudine in mezzo alla folla..devastante
    figuriamoci quando ero sola...scappavo da tutti e da tutto
    Poi ho capito che per allontanarla dovevo fare pace con me stessa...in quel tempo ero perennemente in conflitto con il mio io
    Oggi mi cerco..e la solitudime non mi spaventa più
    Ciao Enzo..ti auguro una Buona Pasqua in compagnia delle persone a te care..
    Un abbraccio

    "acqua fresca"

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    1. È quello che rispondevo a S.Pia poco sopra. Io oramai nel mio posticino mi ci faccio delle belle ronfate, non sto fuggendo niente. Forse non ho mai fuggito niente, solo che faceva tanto comodo estraniarsi dal comune giornaliero e vivere inattaccabile i impenetrabile.
      Una felicissima Pasqua anche a te e ai tuoi.

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  4. Ciao Vincenzo!
    A me pensarti in luogo freddo e buio mi mette tristezza,a quanto leggo è impenetrabile... perché è così che vuoi? A volte lasciare socchiusa appena appena la porta ci potrebbe anche stare sai le sorprese potrebbero lasciarti stupito
    Buona Pasqua ..di cuore caro amico di blog e tanti sorrisi
    Un abbraccio :))))

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    1. Quello è uno stato d'animo costante, cara Claudia, se vuoi un'abitudine. Qualcuno potrebbe parlare di cattiva abitudine, ma io a volte mi sento come Tal, il mitico campione di scacchi russo. Era sordo come una campana, ma aveva un apparecchio acustico. Quando giocava lo toglieva e rimaneva solo a ragionar con se stesso. Nel mio angolino sto come lui: mi ascolto e mi rispondo senza interferenze.
      Buonissima Pasqua anche a te con tutto il cuore, Claudia.
      Un abbraccio.

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