SPLEEN
Ripetere parole senza senso
all'infinito
solo ascoltando la cadenza delle sillabe
che si incastrano in un immaginario
pentagramma
è più faticoso che respirare muto
tenendo chiusi gli occhi.
La luna al di là dei vetri della mia finestra
m'imbianca il volto, mi scorre lungo
gli abiti, si perde
sul tappeto.
Non mi resta che riaprire gli occhi
e lasciarmi invaghire del suo chiarore.
la luna aiuta sempre, attira e ci blocca a guardarla
RispondiEliminaVero, Ernest. Mi affascinava da bambino, mi faceva sognare da ragazzo, mi promuoveva meditazioni da adulto. Non avrei però mai creduto che da "non più giovane" prendesse possesso di me dettandomi pensieri e accendendo in me sentimenti nuovi.
EliminaSi dice 'diversamente 'giovane' caro Vincenzo e ben venga la luna a svelarci altri misteri e incanti.
RispondiEliminaCristiana
Sapevo del "diversamente" cara Cristiana, ma ho volutamente usato l'altra forma perché io sono un cuore e un cervello giovanissimo dentro un guscio spelacchiato, pieno di rughe e acciaccato qua e là, che mostra segni latenti di usura. Sinceramente me ne infischio e tiro avanti per la mia strada, che è notturna e inlunata, che anche con le nuvole mi svela "altri misteri e incanti".
EliminaMia nonna diceva "La luna è la compagnia dei poveri".
RispondiEliminaEd ho sempre pensato che siamo tutti poveri in certi momenti.
Poverissimi, Euri, e ben felici di esserlo per quel che mi riguarda. Durante le mie notti, sempre piene di luna, io mi sento l'uomo più ricco di questa terra, l'unico che riesca a galleggiare sul fiato del mondo a pancia in su, contando le stelle, bagnato di luna fresca.
EliminaMolto più liriche ed evocative le parole (le ultime) di questa tua risposta.
EliminaMolto più liriche della poesia stessa.
Per i miei gusti, s'intende.
Anche per i miei, tanto è vero che appena scritte come risposta al tuo primo commento le ho trascritte sul quadernone e questa notte ho scritto una poesia cortissima ma che ti piacerà: un attimo lirico molto intenso. Ho un dubbio solo sull'ultimo verso, non so se ometterlo o lasciarlo.
EliminaMi viene difficile immaginare la cadenza delle sillabe figuriamoci in un pentagramma.
RispondiEliminaI suoni interiori non sempre hanno delle sfumature, il più delle volte sono solo spazi bianchi senza confini... ma poi basta alzare lo sguardo verso il cielo e vedere Lei, algida nella sua maestosità, di una bellezza sconvolgente per sentirti parte dell'universo e vedere scomparire gli spazi bianchi.
Un abbraccio
Xavier
Riconosco i toni e i semitoni dei miei suoni interiori, tanto mi ci sono abituato. A occhi chiusi sono sagome grige e gialle, che si adagiano a superfici molto scure, molto simili a tocchi di nero. Riaprendo gli occhi vedo le superfici nere come laccate al chiarore della luna, i grigi e i gialli diventano trasparenze marmoree. È molto molto bello a vedersi. Ci popolo le mie notti.
EliminaRicambio il tuo abbraccio Xavier.
Ciao Vincenzo!
RispondiEliminaCome non rimanere stregati dalla luna,sa illuminare il cielo di notte e i nostri pensieri che se ne vanno liberi..e chi li ferma più!
Buon fine settimana:))))
La luna ha da sempre un fascino particolare, forse dovuto al fatto che ad esserne attratta è la parte di sognatore che è un po' in ciascuno di noi, chi più chi meno. Quel pallido raggio con cui invade i nostri territori è il suo respiro, e ascoltarne il respiro è ciò che ti induce a sognare.
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