DONNA SCAVATA
Dal mio cuore d'argilla,
purificato,
sorge il dolore come un'aurora ghiacciata;
il tuo muto sguardo vi appende
nodi di pianto
e di latte materno indurito.
Costruisci un nido
inconsumato
sui rami secchi della mia infelicità.
Ti squami
sulle travi della mia vita
e il tuo alito si avvinghia al vento
che mi strappa lembi di dolore.
Mai più sarai libera di me,
donna scavata
dalla creta viva del mio essere.
E tu parlerai
ai tiepidi bambini
della tua anima
solide lacrime mute.
Agosto 2006
Un dare e avere drammatico, ma reale.
RispondiEliminaCristiana
È stato finora il senso della mia vita, credimi.
EliminaOttima, direi.
RispondiEliminaScavare nel passato funziona, vedo.
Questa poesia ha una lunga genesi: gli ultimi sette versi, da "mai più sarai libera di me" alla fine li avevo scritti nel 1965 e raccolti in un quadernone insieme a tanti altri, ancora lì dentro. Poi nell'agosto del 2006 a Cervignano ho scritto gli altri, che poi ho unito a quelli, perché completavano ciò che intendevo dire.
EliminaSe scavo nel mio passato trovo cose ancora interessanti, e anche attuali.