Per quanto mi riguarda poteva rimanere a Mediaset. La sua trasmissione risentiva di un po' della stanchezza di tutte le cose vecchie, ma era ancora dignitosa.
Appena è arrivato alla RAI, oppure in RAI come dicono certe checche snob, lo hanno messo a dirigere il traffico tutte le mattine da martedì a venerdì nella tribuna stampa del Festival di San Remo. L'ho veduto un paio di volte e non mi è sembrato malvagio; insomma se la cavava tirando fuori dalla gavetta tutta la sua routine. Sempre meglio che esibirsi da Milly Carlucci in una improponibile e inguardabile veste di danseur. In fondo caracollava lentamente, molto lentamente, spostando la sua trippa ed il suo girocollo da ippopotamo senza provocare giri d'aria dietro le quinte; si sa, i cantanti hanno la gola delicata e aborrono gli spifferi.
Ma poi è arrivata la serata finale. Una serata agitata per via di una votazione popolare bislacca, che aveva portato ai piedi del podio, quindi a medaglia, quella mielosa litania del principe Prezzemolino, quello che da un po' di tempo ti ritrovi sempre tra i piedi, che si canti o che si balli, che si rida o che si pianga. E proprio in quel momento di tensione è entrato in scena Trippa.
Appena lo si è visto arrivare, così misurato e attento a dove metteva i piedi, si è avuta la sensazione dell'imminenza del fatidico colpo di teatro, quello che gli antichi chiamavano l'intervento del "deus ex machina", il tocco finale, che tutto aggiusta e risolve, che Trippa ha però trasformato nella cagata aggiunta, anche detta "cagata finale".
Malgrado il rispetto per quei tre poveri diavoli maltrattati dalla sorte trascinati sul proscenio, malgrado la sacrosanta umana solidarietà per chi sta peggio di noi, turlupinato da un becero capitalismo che se ne frega dei problemi della gente ma pensa solamente ai propri interessi; malgrado tutto mi vuoi spiegare Trippa, che c'entravano quei tre con una trasmissione di intrattenimento, canora e leggera che più leggera non si può?
Sostiene Trippa che in quel momento c'era un ascolto di oltre venti milioni di telespettatori. Cacchio, è vero Trippa, c'ero anche io che di solito mi astengo. Proprio per questo mi incavolo, Trippa, perché, cacchio e controcacchio, tu mi hai imbrogliato, tu mi hai costretto ad ascoltare la voce del cagnolino di D'Alema e di quel ministro del patrio governo più antipatico del morbillo, mentre io volevo ascoltare solamente il nome del vincitore del festival. E non credere che ti sia andata meglio con gli altri 19.999.999 spettatori televisivi, perché erano tutti lì con la stessa mia intenzione.
Mi sembra chiaro che devi aver dimenticato che un nuovo dio governa il mondo, un dio piccolo piccolo, quindici centimetri per quattro, piatto, con tanti bottoncini numerati e un piccolo tasto, il più importante, triangolare che di solito sta a destra in posizione centrale. Basta premere quel tasto con un ditino e zac! la tua facia di merda scompare. D'accordo Trippa, ce ne sono tante anche negli altri canali; vabbè, non si può avere tutto dalla vita, ma almeno la tua faccia scompare di sicuro.
no comment: l'ultima volta che ho visto il festival di sanremo anna oxa cantava ... c'è una ragione che trascende...
RispondiEliminavolevo metterti il link di un articolo di luca telese, about this festival, ma non mi da l'incolla, non so perchè.
vai sul sito di luca telese, è l'articolo di oggi.