giovedì 31 dicembre 2015

BUON 2016 A TUTTI VOI

UN  FELICISSIMO  ANNO  NUOVO

AUGURO  DI  TUTTO  "QUORE"

AI  MIEI  AMICI  ED  AMICHE  DI  BLOG,

A  CHI  LO  COMMENTA  E  A  CHI  SOLO  LO  FREQUENTA.

OGNUNO  SI  PRENDA  DALL'ANNO  CHE  ARRIVA

IL  MEGLIO,  QUEL  CHE  PIÙ  GLI  AGGRADA

E  SE  LO  TENGA  BEN  STRETTO.

IO, DA  PARTE  MIA,

MI  TERRÒ  STRETTO  I  MIEI  AMICI.

E  ADESSO  ALLA  TEDESCA, PERCHÉ  MI  PIACE  TANTO:

SCHÖNER  RUTSCH  IN  DEN  NEUEN  JAHR

CHE  SIGNIFICA

UNA  BELLA SCIVOLATA  NELL'ANNO NUOVO

NEL  SENSO  DI  ENTRATA  MORBIDA

SENZA  ALCUN  OSTACOLO.


C  I  A  O    A  TUTTI


****************
   

martedì 8 dicembre 2015

QUANDO CI DECIDEREMO A SCENDERE DAGLI ALBERI ?

Quello del 13 novembre a Parigi è un eccidio eclatante, cui i media hanno dato un'enorme cassa di risonanza, ma non è stato il primo e non è rimasto a lungo l'ultimo, come tristemente sappiamo. Un po' in giro pel mondo si sono verificati mattanze più o meno sanguinose, tanto che ormai nessuno se ne meraviglia più, perché questo è il segnale della mediocrità degli uomini, abituarsi a tutto. Il mio grande papà ripeteva sempre che si fa il callo a tutto pian pianino, anche a prenderlo in c**o.
Quello che più mi ha dato fastidio è stata la reazione iniziale, quasi isterica con dichiarazioni solenni, inni della Marsigliese cantati dappertutto -la cantavano anche i topi dentro le fognature, garantisco io che li ho sentiti squittire in coro "allons topons de la patrie"- giuramenti di distruzione totale dell'inimico islamico, quasi caccia alla testa velata, al burkha, alle copiose barbe nere, con giornalisti di varia tendenza e nazionalità, rigorosamente cristiani e presumibilmente cattolici, che sbattevano il microfono sotto il muso dei musi scuri, della barbe copiose, delle teste femminili velate per chiedere sempre le stesse cose ed avere sempre le stesse risposte: "che ne pensa lei della strage di Parigi" e l'altro o l'altra sistematicamente a giurare che "non sono veri musulmani", sicuramente saranno anche stati finti, ma prima di sparacchiare e di farsi saltare in aria insieme a decine di vittime ignare ed innocenti strillavano come galline quando le spennano vive tutti la stessa cosa: "Allah akbar" che vuol dire letteralmente che Dio è grande, e fin qui nessuno obietterebbe nulla, ma sottinteso quel "Dio lo vuole" con cui i Crociati massacravano popolazioni inermi, e non troppo differente da quel "Gott mit uns" che era il motto delle SS di Hitler. Molto più sinceri erano i militi della Legione straniera, che come motto avevano "Les diables marcions avec nous", i diavoli, appunto, e quindi perdonateci tutte le schifezze e le ignominie che noi portiamo a termine. Ma ogni sera tutte le TV erano zeppe di talk show solo su questi musulmani assassini che non se ne poteva più, e ancora questo è oggi un argomento. Ma tutti devono fare fatturato e certe febbri le si riesce a capire, non troppo diverse dallo sbattere il mostro in prima pagina, tanto si sa che la gente questo cerca e di questo gode, di sangue umano, possibilmente innocente e giovane.
L'idea di andare a sganciare tonnellate di bombe sulle teste di siriani è venuta immediatamente al Presidente dei francesi Holland, tanto per non essere da meno del suo predecessore Sarkosi che aveva buttato bombe a gogò sulle capocce dei libici, col risultato che sta sotto gli occhi di tutti. Che poi mi si venga a parlare di bombe intelligenti è solletico sotto la pianta dei piedi: le bombe sono tutte CRETINE e cascano di solito sulle teste di chi non c'entra niente, i vecchi, le donne e i bambini, che non se le aspettano proprio, mentre i guerriglieri, che se le aspettavano si erano da tempo andati a nascondere in rifugi sicuri. Ci vuole tanto a capirlo monsieur le President?
Ma poi succede che qualcuno, più o meno musulmano, più o meno matto, più o meno delinquente va a fare morti negli U.S.A., dove tra l'altro a queste ammazzatine sono abituati. E qui scoppia il gran casino, perché ad un Presidente che cerca di limitare almeno la vendita di armi da combattimento si oppone la vera forza della nazione, la lobby dei guerrafondai nella fattispecie dei fabbricanti di armi. E si sentono frasi come quelle pronunciate da un senatore che concorre alle primarie repubblicane, che cioè potrebbe diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti, che raccomanda ed auspica una ancor più massiccia vendita di fucili da guerra, Winchester naturalmente, perché la gente possa uscire al mattino armata come per andare alla guerra quotidiana.
E poi ci sono i signori della guerra turchi che non vedono l'ora di impossessarsi di nuovo dei territori dell'impero ottomano e creare una forza autonoma e non si dice contro chi, i quali sponte sua e proditoriamente, loro che sono membri di una coalizione di difesa chiamata NATO, abbattono senza una ragione apparente ma solo per una presunta violazione di territorio, contravvenendo a tutte le procedure di ingaggio internazionali e della NATO stessa, un aereo da guerra russo, provocando l'ovvia violenta reazione di Putin e del comando militare russo e rischiando di dare inizio ad una guerra che coinvolgerebbe tutta la NATO, quindi anche gli U.S.A. in quella che potrebbe diventare la terza guerra mondiale. Insomma hanno fatto un gran casino sti turchi, e il loro presidente Erdogan dichiara che non chiederà mai scusa al collega russo.
Abbiamo costruito città e strade e porti e aeroporti, abbiamo bonificato terre improduttive, abbiamo anche fatto cose buone su questo pianeta, ma una cosa non l'abbiamo mai fatta: non siamo mai discesi dagli alberi dove i nostri progenitori se ne stavano tranquilli. ed i nostri progenitori erano primati, cioè scimmie, amici miei. Noi quello siamo oggi e niente di più, e mi scusino le scimmie ma non volevo offenderle.
Sarebbe ora che ci decidessimo a discendere dagli alberi.