giovedì 4 febbraio 2010

LA SESTA DOZZINA DI ANNAMARIA

Oggi è il compleanno di Annamaria. Dato che non si dicono mai in chiaro gli anni di una bella signora, userò questo vecchio metodo: ha compiuto la sua sesta dozzina e da domani inizia gloriosamente la settima.
Stiamo aspettando l'arrivo di figli e nipoti. Intanto lei, la festeggiata, lavora. È da ieri che ha iniziato: prima la crostata, poi altri dolcetti, ieri sera il sugo alla bolognese con la ciccia comperata da me. Adesso sta preparando le lasagne per tutti quelli che verranno. Ne avanzeranno ancora per domani e me le pappo io.
Già, io. Io che faccio? Ieri sono andato a comperare alcune cose che le servivano, col suo biglietto dove aveva trascritto tutto. Più tardi l'ho accompagnata perché non tanto soddisfatta dell'insalata che avevo preso. Dico: come deve essere questa insalata, a pois? Se tu scrivi "insalata" senza specificare io compero insalata senza tanto guardare. Ma è la sua festa, meglio non discutere troppo altrimenti si arrabbia e dopo sta male.
Oggi sono andato ad acquistare un regalino. Sul sicuro: avevo sentito che diceva a nostra figlia cosa aveva visto e dove lo aveva visto. Io ho captato tutto da lontano senza dare a vedere di stare ad ascoltare, così, facendo le mie cose con nonchalance. Qualche volta sono capace di sorprenderla piacevolmente anche io, nel mio piccolo. Questa mattina volevo andare a comprare delle rose. L'ho sempre fatto, da una vita: undici rose rosse. "Vengo anch'io -dice- le voglio gialle". "Allora te le compri da sola e te le paghi. Io non offro rose gialle". Se le è pagate.
Questa sera laverò i piatti e metterò tutto a posto quello che la tribù avrà scomposto. Ma per questa sera sul tardi ho in mente un bellissimo regalo per lei.
Non quello che state pensando, amici, tranquilli.
Tirerò fuori delle vecchie foto, di quando ancora eravamo fidanzati, e ripercorrerò insieme a lei tutti gli anni che potrò della nostra vita comune, prima che uno di noi due crolli morto di sonno.
Ascoltate bene, maschietti: sono queste piccole attenzioni che fanno felici le vostre donne, molto più di un dono sfarzoso e costoso, anche più dei fiori. Io ho fatto la mia esperienza a sufficienza: i bacetti bavosi dei nipotini, la presenza premurosa dei figli e questi microscopici vecchi palpiti del loro uomo, quando ancora si era ragazzi. Basta poco, e poi ci si addormenta accoccolati, vicini l'uno all'altra.

3 commenti:

  1. Per essere rimasta accanto a te per oltre 50 anni, Annamaria merita di tutto e di più! AUGURONI!

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  2. Porgi con delicatezza i miei auguri SINCERI a quella santa donna di tua moglie .. e come ti ho forse scritto in una mail privata, .. dai che ce la fai, Annamaria, a sopportarlo finchè il Buon Dio lo vorrà!
    Bello, tenero post, dovresti farti ispirare più spesso dalla dolcezza di tua moglie.
    Facci sapere se il tuo regalo, quello comprato e quello pensato, le sono piaciuti.
    p.s. non ho mai capito perchè una donna debba lavorare anche quando è la sua festa.
    p.p.s. quella di iaco che lava i piatti è pura invenzione letteraria, vero?

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  3. Grazie a nome di Annamaria.
    Mi piace quel "...a sopportarlo finché il buon Dio lo vorrà". In parole povere, finché schiatta.
    Domani ti dico se i miei due regali le siano piaciuti e quanto.
    Una donna è donna 365 all'anno, anche il giorno del suo compleanno, quindi. Tanto di cappello!
    NOTA BENE: non è un'invenzione letteraria, giuro. Io l'aiuto sempre, magari lei poi li rilava, perché è incontentabile e pignolissima, ma io i piatti glieli lavo senza che lei me lo chieda. E mi faccio anche il letto da solo, anche il suo, dato che è un letto matrimoniale.
    Ah Sììì! Nun so proprio tutto d'arimbarzà.

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