domenica 2 maggio 2010

INTERVALLO

Ieri sera sul tardi è avvenuto qualcosa che non era mai successo in 47 anni: io e AM in pigiama, seduti sul letto, a discutere a voce alta fino a notte inoltrata. Complice il fatto che l'inquilino del Kellerwohnung al piano terra era dalla sua bella chissà dove, e che le due fanciulle vezzose dell'appartamento sopra al nostro erano in trasferta dai loro ragazzi. Pertanto eravamo noi due gli unici abitatori del tempio.
Da giovani, qualora si fossero manifestate le stesse condizioni logistiche, non ci saremmo potuti permettere una chiacchierata notturna, salvo trovare una banda di mocciosi a origliare fuori della porta.
Le condizioni c'erano e certamente anche la voglia.
Ho incominciato io, con una sbuffata di sdegno:
*-"Mi spieghi perché abbiamo comprato piumoni di un metro e dieci di larghezza, che messi l'uno accanto all'altro fanno due metri e venti, quando poi hai voluto un letto largo appena un metro e sessanta? L'ottanta per cento dei tedeschi dorme su letti di un metro e ottanta, mentre noi stiamo qui a dover appoggiare mezzo piumone su quell'altro?"
AM (acidula) - "Lo abbiamo ordinato insieme, mi pare. Io sto benissimo qui dentro. Cosa vuoi tu, un letto a tre piazze?"
Mi girano e tanto, ma non deve accorgersene, non voglio darle 'sta soddisfazione.
*-"Questa è la solita ottusa presunzione di superiorità nordica. Ti è venuta tutta insieme; quando mi hai sposato ad ogni mia proposta sussurravi -fai tu, ché come fai tu va bene-. Ti è venuta l'orticaria a starmi vicino?"
(Fesso! In quel caso avrebbe ordinato un letto a sei piazze)
AM (acidissima) - "Mi sono adeguata a te: visto che eri un burino e mi trattavi come la cacca del cane, sono diventata una cafona come te."
*- "È una cosa da non crederci!"
AM -"Cosa?"
*-"Due donne, che non si sono mai viste e conosciute, che hanno in comune solo l'origine nordica, lombarda l'una l'altra friulana, hanno lo stesso modus di ragionamento "nordico": naso in alto, paraocchi indossati e via dritte."
AM- "Forse è quello che ti meriti, non trovi?"
*- "Perché allora Cris è diversa? È nordica anche lei, piemontese per giunta; ma non aggredisce come fate voi due, non marcia a naso dritto come te e come Esse."
AM- "È sposata Cris?"
*- "No, ma che c'entra?"
AM- "C'entra e come: Esse ha una famiglia, un marito e dei figli e sa cosa significa -come lo so io- avere un trapano accanto."
Meglio girare al largo, l'argomento si fa puntuto.
*- "Io però ricordo momenti belli e momenti brutti; mica come te che sai fare l'elenco dei miei errori e non dei tuoi."
AM- "Ho fatto gli errori cui mi hai costretta tu."
ALT! Fine della trasmissione. Campo minato: ci stai dentro, fratello! Mine a strappo dappertutto. Come se ne esce? Con un tuffo.
*- "Come la storia del bagno, che quando ci entro io ci resto due ore."
AM- "Non è vero, forse?"
*- "Guarda che ho detto il bagno
(siamo fuori dal campo minato, yahoo!!)
e non il cesso."
AM- "Il bagno, il bagno! Stai sdraiato nella vasca a farti dormite per delle ore.
*- "Che esagerazione! È colpa mia se mi concilia il sonno? E poi pure tu non scherzi."
AM- "Io mi faccio il massaggio idrico e poi mi lavo, come fanno tutti. Tu ci galleggi e ci ronfi dentro."
*- "Mi riposo."
AM- "Sembra che da un po' di tempo tu non sappia fare altro che ronfare."
Insomma non c'è un viottolo tranquillo dove andare a parare? Sollevo il mio piumone, mi infilo sotto e faccio l'atto di spegnere la luce.
AM- "Concluso tutto?"
*- "Non c'è niente da concludere: era un pour parler, almeno per me."
Spengo la luce, mi sdraio. Sento che si è sdraiata anche lei. Mi allunga una gamba liscia come il marmo sullo stomaco. La accarezzo.
*- "Pensavo che Lilly avesse le gambe più belle del mondo, ma sono più belle le tue."
Silenzio di attesa.
*- "Non aveva i tuoi meravigliosi capelli, né i tuoi occhi, né le tue labbra."
AM- "Che aveva allora? Cosa ti ha fatto innamorare di lei?"
*- "Il suo stile; il suo sguardo; il modo di muoversi, di comportarsi."
AM- "Cosa aveva il suo sguardo di speciale?"
*- "Era un po' miope, ma non portava occhiali in pubblico, né lenti a contatto. Teneva gli occhi ben aperti, al limite della dilatazione delle palpebre e le veniva fuori quello sguardo da Monna Lisa del Giocondo del Louvre. Metti che le assomigliava ed ecco fatto."
AM- "Perché l'hai lasciata?"
*- "Mi ha lasciato lei."
AM- (si è tirata su, la sento) "Quanto tempo prima di conoscere me?"
Fantastico, in 47 anni non me lo aveva mai chiesto.
*- "Luglio del 1959."
AM ed io ci siamo conosciuti il 24 gennaio 1960.
AM- (ha fatto il conto al volo) "Cinque mesi. Se ne eri così innamorato, dovevi ricordartela ancora."
Silenzio del chi tace acconsente.
AM- "Non è che hai preso me come chiodo scaccia chiodo?"
*- "Sì."
AM- "Cosa hai detto?"
*- "All'inizio certamente. Era quello che cercavo, chiaro?"
AM- "E quando sono diventata importante per te?"
Se non si chiude si fa mattina.
*- "Alla fine di giugno quando stavo al campo estivo sulla spiaggia di Bibione e tu ad Auronzo in villeggiatura."
Sospirone mio. Silenzio di tomba suo.
*- "Ero solo a Bibione, solo come un cane disidratato; solo e trafitto da mille zanzare affamate. Solo in mezzo ad altri cento ufficiali; solo in mezzo a millecinquecento uomini di truppa; solo con sessanta carri armati; solo coi miei pensieri e il mio magone."
AM- "Perché il magone?"
*- "Perché mi ero accorto che mi mancavi come l'aria da respirare."
AM- "È cominciato allora?"
*_ "È cominciato allora."
Arriva anche l'altra gamba.
AM- "Hai più pensato a Lilly?"
*- "Sbiadiva di giorno in giorno."
AM- "Sbiadiva, ma ancora c'era?"
La voce le si è fatta debole e lontana.
Deve aver detto ancora qualcosa, ma sento solo il brontolio roco del mio ronfare.
Che sfiga, porca vacca!



3 commenti:

  1. Grandissimo Vincé... però potevi dirglielo, che noi geniacci nella vasca da bagno non dormiamo, ma cerchiamo (e troviamo) ispirazione...

    ehm... aggiungerei altre cose ma... nella mia mente c'è qualcosa che sussurra, no, che grida, no, che urla a squarciagola:
    Samueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeelll!!
    Thiaaaaaaagooooooooooooo!!!!
    Good Night

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  2. ssssssssssssssiiiiiiit!
    Dove ci si ispira sono segreti che noi geniacci non dobbiamo svendere.
    Ci sarebbero tante altre cose da aggiungere, ma stanotte ho dormito come un dio. Ho sognato le facce di tanti amici miei di Roma, purtroppo per loro di fede giallorossa (anche una dilettissima nipote, dio la perdoni), che a letto non ci sono andati, ma sono rimasti tutta notte seduti sul cesso a singhiozzare.
    Mamma mia che godimento!!!!!!!!!!

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  3. sgrunt! ditemelo subito se qui le ragazze le tagliate fuori!
    ho sempre più sonno ma non riesco a chiudere dannato Vincenzo!

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