sabato 26 gennaio 2013

L'ANGOLO DEL MINOTAURO

Il mito lo conosciamo tutti: il Minotauro, figlio di un toro e di Pasifae, moglie del re di Creta Minosse, era un mostro per metà uomo e per metà toro. Si cibava di carne umana finché non venne accoppato da Tèseo aiutato da Arianna, che gli fornì un gomitolo di filo per ritrovare l'uscita del labirinto dove il toro era nascosto. In un angolo.
Questo angolo mi ha sempre affascinato, soggiogato col suo mistero, perché me lo immaginavo come una specie di imbuto scuro, una cosa così. Allora ero uno sbarbatello studente di liceo e mi figuravo di guardare il mondo dall'alto.
Ma che c'entrava l'angolo del Minotauro, letteralmente toro regale in greco-cretese, col dominio del mondo? Non lo sapevo ma lo intuivo d'istinto che doveva essere qualcosa di speciale.
Ho terminato il liceo, mi sono addentrato nella vita, ho visto, ho fatto, ho disfatto, spesso ho lasciato fare agli altri, qualche volta non ho fatto per pigrizia o per dispetto, ma sono vissuto e sono cresciuto. Lentamente ho capito cosa c'entrasse l'angolo del Minotauro col guardare il mondo dall'alto.
L'angolo del Minotauro è il posto nascosto dove si cela la bestia immonda, il mostro in agguato sempre pronto a divorarti. È dentro ognuno di noi, lo generiamo giorno dopo giorno, lo nutriamo, lo teniamo in forma consapevoli ma il più delle volte inconsapevolmente. È la seconda metà dell'Universo, speculare della prima: è il male.
Inutile tentare di sottrarvisi, inutile negarlo, lui è lì da prima che noi prendessimo coscienza della vita che stava iniziando a crescere insieme a noi. 
Il Minotauro di Tèseo divorava ogni anno sette fanciulle vergini e sette fanciulli, questo nella mitologia. Dentro di noi divora le nostre idee migliori, quando sono ancora innocenti e ce le restituisce malate, perfide, infette, senza che noi se ne possa riconoscere la trasformazione, perché continuiamo a vederle innocenti come all'origine e ce ne facciamo merito e vanto.
Niente di quello che facciamo, pensiamo, progettiamo è esente dal passaggio obbligato nell'angolo del Minotauro: basta che vi sosti un attimo ed è già trasformato in sozzura, in pattume, in cattiveria.
La virtù si trasforma in peccato, l'amore in violenza senza che ce se ne accorga. Perché questo è il massimo della perfidia: nascondere sotto un manto di bontà tutto il male del mondo.
Pensateci bene, amici miei: non è il Bene che domina il mondo ma il Male. L'amore finisce sempre mentre l'odio non muore mai.
È l'odio che cammina a braccetto con noi per tutta la vita e non ci abbandona mai. L'angolo del Minotauro è la fucina che lavora ventiquattro ore su ventiquattro, senza sosta, senza manifestare stanchezza.
E non aspettate Tèseo: non arriverà. Questa volta Arianna non gli ha dato un gomitolo di filo, ma un cavo del PC, quello che è acceso in mano al Minotauro, che vede Tèseo arrivare, gli salta addosso e lo accoppa.
Quando ho iniziato con questo blog volevo intitolarlo L'angolo del Minotauro, ma poi ho desistito. Non mi piace imbrogliare chi per natura, per il fatto di essere vivo, già è imbrogliato fin dalla nascita.







20 commenti:

  1. Hei, signor Minotauro,
    mi saresti piaciuto di più nella versione Teseo,
    ma forse sarebbe stato scontato.
    Mi fai paura così,
    non ti abbbraccio ma ti dico solo
    Ciaoooo

    La Spia

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    1. Chi? Tèseo l'eroe cantato dai poeti, che prima si fa aiutare da Arianna a scannare il suo fratellastro, probabilmente perché era innamorata di lui, la porta via da Creta, poi la pianta mentre dorme per andare a sposare un'altra più ricca?
      No, grazie.
      Preferisco il cattivo onesto al buono disonesto.
      Ma io non sono il Minotauro, quello è la bestia comune per tutti: dentro qualcuno dormicchia, dentro altri si sfoga, ma alla fine dà a tutti qualcosa di suo.
      Ciao.

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    2. Scusa ma a me fa più paura l'istintiva violenza!

      Teseo non ha fatto altro che vivere la sua vita nel modo che riteneva giusto, poi per me è stato molto meglio per Arianna che Teseo l'abbia abbandonata, altrimenti avrebbe dovuto vivere un'intera vita con un uomo che non era innamorato di lei (è un giudizio personale ovviamente, per chi ha raccontato la storia la spiegazione credo sia di tutt'altro genere).

      La Spia

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    3. Ci si chiede appunto cosa sia l'istintiva violenza come la chiami tu. Io ho cercato di dare una risposta nel mio micro: è il Male che sta dentro ognuno di noi, senza colpe di genitori e nonni, semplicemente trasmesso nel DNA universale, che una volta lasciato senza controllo esplode in quella che poi viene chiamata "immotivata violenza".
      Si suole dire che tutti nasciamo innocenti e tutti moriamo colpevoli. Con un distinguo: innocenti ma portando in fieri i galloni di missionario del Bene oppure distributore del Male, entrambi dentro di noi come dote naturale (o soprannaturale, non mi addentro in tale materia). Colpevoli certo, di qualche cosa avvenuta nel corso della vita.

      Teseo era un democristiano ante litteram: ha preso sempre da dove poteva e da chi gli offriva di meglio e di più, per questo lo detesto.
      Ti abbraccio io, senza pregiudizi Anonimo La Spia.

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  2. ...
    non ho capito quale porta dovrebbe andare a sfondare questo calcio d'angolo :))
    è vero che in ciascuno di noi è presente un minotauro, ma la questione è: ti piace o non ti piace questo mostro?
    se ti piace, te lo coltivi ed esso sconfinerà dall'angolo, che da acuto diventerà ottuso e poi giro fino a invadere tutto il campo;
    se non ti piace, cerchi di tenerlo a cuccia a distanza, coi metodi che ritieni più efficaci.

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    1. :)) Si sente che di calcio non capisci granché. E poi che c'entra il calcio pallone?
      Mi piace, perché è sincero. Lui vuole farti fare tutto il male possibile, non ti inganna, non ci gira intorno, ci prova ogni momento.
      Per questo lo tengo d'occhio, perché è potente, ti fa vedere le cose dal suo punto i vista.
      Lo tengo a cuccia a portata di piede: ogni tanto una pedata. Io rispetto lui, lui rispetta me. Dovremo convivere fino alla fine io e lui.
      Il Minotauro lo sa e sono certo che fino in fondo si darà premura di provarci, onestamente, senza usare metodi subdoli.
      Il Male è diretto, non prende scorciatoie, credi a me, che lo conosco bene.

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    2. L'ho riletto stamattina e....l'ho capito. Scusa sai ma la vecchiaia...
      IL calcio come metafora, hai capito Iacopò?
      In fondo mi dai ragione e ti allinei alla mia teoria.
      Se il Male ti piace te lo coccoli e te lo porti avanti così dall'angolino acuto dove stava diventerà un angolo piatto o magari un angolo giro.
      Se invece non ti piace lo controlli e lo tieni d'occhio.
      Giusto Silvia, assolutamente d'accordo con te.
      Mai però fare il doppio gioco, quello è il rischio per ognuno di noi.
      Ciao ad maiora e buona settimana.

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  3. A me, è sempre stato tanto simpatico il Mino.Come dici tu, il male che non si nasconde. Onesto fino in fondo.
    L'ho studiato al Liceo, altro che quello stronzo di Teseo.
    Un arrampicatore sociale, direi.

    Tornando al Minotauro è l'emblema dell'oscurità che è in ognuno di noi. La maggior parte del tempo lo teniamo a bada.
    Raramente ci facciamo travolgere e non sempre per un atto insensato, anche più semplicemente in un momento di gelosia, invidia, maldicenza.
    Nel nostro piccolo,con questo gesto sappiamo che, se solo spingessimo un pochino più a fondo, potremmo fare molto male.
    Il nostro "corner" imperfetto, quello che svirgola e non arriva al piede giusto, oppure direttamente in porta massima goduria, ma che un difensore con la testa spinge oltre la porta, o tra le braccia del portiere.
    Per fortuna.
    Ciao Vince.

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    1. Io ero un bartaliano quando tutti facevano il tifo per Coppi, cioè tifavo per il perdente, che lottava fino alla fine contro il più giovane.
      Teseo mi è stato subito sui cabasisi.
      Un democristiano ante litteram, come ho detto prima a La Spia.
      Spero di riuscire a tenere a bada il mio Mino fino a che campo, ma sapessi quanto è difficile.
      A volte per buttare la palla in corner si provoca un autorete, o qualche fesseria come quella di Guarin ieri sera.
      Ciao Mariè.

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    2. E che dire di Gimondi allora?
      Il mio preferito, se pensi che tra lui e Merkx vinceva sempre il secondo.
      Sai che ho una foto in cui sono abbracciata al mio ciclista del cuore? Calma, è che avevo solo sette anni circa, credo.
      E poi la foto me la fece papà che è sempre stato appassionato di calcio e ciclismo.
      La ragione per cui da grande sono diventata così.
      Spia è una romanticona, vede solo il rosa delle storie d'amore, è una che giustifica persino l'abbandono ghghghgh
      Io gli avrei fatto saltare tutti i denti al bel Teseo, altrochè!
      PS: ieri la fesseria di Guarin è stata una gran cagata, ma anche il resto della truppa era da prendere a calci.
      Escluso uno, il mio capitano.


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    3. Anche a me era simpatico Gimondi perché, come Bartali con Coppi, avrebbe vinto chissà quanto se fosse nato cinque anni prima o cinque anni dopo.
      Me ne sono accorto che Spia è una romanticona, ma io a Teseo gli avrei tagliato...i cabasisi.
      PS. D'accordo, una gran cagata, ma non dimentichiamoci che da un po' di tempo tira la carretta quasi da solo.
      Io resto del parere di mio figlio Federico: se incontrassi Zanetti lo abbraccerei e gli direi grazie, grazie di tutto, tu rimarrai per sempre il nostro capitano, ma adesso mettiti la cravatta, siediti a una scrivania, poi prendi una ramazza e butta fuori quella banda di incompetenti che alberga nella nostra società. Grazie capitano.

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    4. C'è solo un capitano.
      E non vedo l'ora che inizi a sferrare calci!
      Il nostro Pupi.

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    5. Io pure. Visto come è finita con Balotelli? Quel cadavere di Massimo non ha nemmeno tentato di opporsi facendo valere la clausola del contratto di cessione al City.
      Dovrebbero vergognarci, e lui manda Branca a svernare a Rio.
      :(((

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  4. Bello intenso questo post! (Come sempre, del resto....).
    Io ho adottato la mia strategia personale contro il Minotauro e tutti gli altri mostri che cercano di impossessarsi di noi ed è questa: la trasformazione. Attraverso l'umorismo, la creatività, la consapevolezza, la felicità. Ci sono mille modi per combatterlo, senza dover aspettare nessun Teseo che venga a salvarci al posto nostro e di sicuro un artista come te ne conosce molti più di me.
    "All'Amore io ci credo" ed è più forte di questo schifosissimo mostro, che secondo me non è con noi fin dalla nascita. Cercano di insinuartelo dentro subito dopo. Viene alimentato da ogni direzione e il rischio è che diventi sempre più potente. Che ti faccia del male e che ti faccia dimenticare chi sei tu.
    Per questo secondo me occorre trasformarlo. Rubargli l'energia e prenderlo in giro.

    Sai, oggi con mio marito e Grazia abbiamo fatto una bella gita a Sperlonga. Immagino che tu la conosca, è veramente un posto incantevole. Mi ha colpito molto per la sua bellezza.
    Un abbraccio.
    Teresa

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    1. Ognuno di noi cerca di combattere il Minotauro senza aspettare il Tèseo, che qualche volta è peggio del Mino.
      Basta pensare di quanti affabulatori e venditori di caramelle abbondi il nostro orizzonte, dall'altro ieri a dopo domani. Qualche volta ci si riesce, qualche altra no. L'essenziale è non lasciarsi andare.
      Anche io lo combatto con la fantasia e con la superbia: mi ritengo superiore a lui. Funziona.

      Sperlonga è un posto straordinariamente bello. Quanti bei posti ci sono dalle nostre parti, sapessi che nostalgia che ne ho.
      Ricambio l'abbraccio
      anonimo Teresa.

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  5. Ciao Vincè!
    E' vero..tutti ma proprio tutti lo possediamo,se ne sta li nell'angolino e con pazienza aspetta il momento giusto per emergere per mettersi in bella mostra annientando il bene che prevale su lui quasi sempre siamo tutti buoni ma a volte succede di perdere il controllo con scatti d'ira o parole più'grandi del dovuto…l'importante è rendersene conto subito per non fare del male e non farsi del male …
    Buona serata :DD

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    1. Tu dici che se ne stia tranquillo ad aspettare il momento giusto? Forse tanto tanto tempo fa, quando non c'era il web che gli ha facilitato le cose. Adesso prende l'iniziativa quando meno te ne accorgi e ti frega.
      Speriamo non peggiori.
      Ciao e buona serata anche a te.

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  6. > È dentro ognuno di noi, lo generiamo giorno dopo giorno, lo nutriamo, lo teniamo in forma consapevoli ma il più delle volte inconsapevolmente.

    Sartre osservava che spesso le persone sanno ma sono in malafede.
    Ad esempio i nostri comportamenti, La storia delle cose, di come noi trattiamo le cose, dall'inizio alla fine, è un mostro che alimentiamo.
    Lo sappiamo? Se non lo sappiamo ora che ce lo ha spiegato molto semplicemente anche Annie Leonard non possiamo dire che non lo sappiamo.
    Il mostro è il consumismo e la crescita che ciascuno di noi alimenta.

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    1. Ben arrivato UU.IC
      Certo quelli che sanno e sbagliano sono in malafede.
      Io credo che un po' la cultura dovrebbe aiutare, e l'esperienza, e l'educazione ricevuta in casa e a scuola, magari anche sul posto di lavoro.
      Ma noi alimentiamo il mostro, come se fosse un dovere più che una passione.
      Io sono convinto che lo sappiamo, almeno che lo supponiamo, ma che sia più facile alimentare un mostro malefico che un angelo benefico.
      Ma non è solamente il consumismo, è la ricerca del benessere facile che ci porta a questo. Voglio avere quello che hanno gli altri, intendendo quelli che stanno meglio non certo i barboni.

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  7. Il mio cammino introspettivo è volto alla sua ricerca, ma senza nessun filo. Non si torna indietro. Lo si trova, forse si lotta, poi..... si sceglie. E le scelte non sono tante. Bel pezzo Vincè, un abbraccio

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