martedì 4 giugno 2013

A MUSO DURO


Nemmeno ci ho dormito questa notte
un fantasma mi ballava davanti agli occhi,
si accodava al gruppo dei fantasmi
che si muovono sulla solita scena
consumata da anni, piena
di quinte ormai sbiadite dal tempo,
dalla noia. Ma quello nuovo ha voglia
di giocare, di rinnovare, di scardinare:
insomma è giovane e incosciente,
spacca vecchi schemi, non gli interessa niente.
Mi tocca inseguirlo e catturarlo
in un angolo. "Che vuoi?" gli chiedo, "qui
tutti ormai conoscono a memoria
un antico copione, non mi fanno venire
il fiatone per inchiodarli al muro."
"Per questo vivi alla giornata e non ti accorgi
di morire ogni giorno un pezzetto,
ogni giorno di più, ci hai fatto il callo."
Mi risponde. "È ora che reagisci
o non avrai più tempo." Me lo ha detto
a muso duro. L'ho lasciato. Se n'è andato
soddisfatto: era convinto di avermi dato
una bella sgrullata. Ma che ne sa lui che io ho deciso
da anni di non affaticarmi ancora
in questa inutile lotta. Aspetto inerme che arrivi
l'ultimo fantasma, quello con gli occhi spenti,
per fargli una risata in faccia e poi
voltargli le spalle per non vederlo ghermirmi.

20 commenti:

  1. Stavorta te commento co' Trilussa:

    La strada mia

    La strada è lunga,
    ma er deppiù l'ho fatto:
    so dov'arrivo
    e nun me pijo pena.
    Ciò er core in pace
    e l'anima serena
    der savio
    che s'ammaschera da matto.
    Se me frulla un pensiero
    che me scoccia
    me fermo a beve
    e chiedo aiuto ar vino:
    poi me la canto
    e seguito er cammino
    cor destino in saccoccia.


    E la sgrullata dalla al coso tuo, come da sempre fai da quann'hai 'mparato a manovrallo da solo; e nun girà la schiena manco a li fantasmi, che con la scusa de méttete paura, capace che te fanno 'n servizietto che te fa dolé 'na parte delicata, e, armeno per un poco, te 'mpedisce de de sedette.
    Ciau.

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    1. Ammazza! Nun lo sapevo che da le parti tua sti fantasmi vanno in giro cor gingillo dritto! Me ciai fatto pensà: ma sì, mejo nun fidasse de sti tempi, mejo annà sur sicuro, raso muro co le chiappe strette.
      Bella la poesia der sommo Trilussa; la conoscevo ma fa sempre bene risentilla.
      Ciao miciò, ariacciambellete.

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  2. Che strana coincidenza.
    Ieri sera alla radio stavano trasmettendo "a muso duro" , una bella canzone di Bertoli. Me lo ricordo bene perché avevo appena finito di riempire la bottiglia di latte al distributore e stavo risalendo in auto.
    Che bel titolo, ho pensato per prima cosa. Mi sono sempre piaciute quelle tre parole, eppure andrebbero ripensate. ho pensato in seconda battuta.
    Anche l'infelicità ha il muso duro, e non è niente bella, ma almeno è sincera, ho pensato in terza.
    Oggi mi sono trovata un “a muso duro” qui.
    Un gran bel titolo, caspita.
    Per non parlare di quel "scardinare".

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    1. Sgombriamo il campo da equivoci.
      Non conosco Bertoli, ma "A muso duro" dovrebbe essere il titolo di un futuro mio romanzo, dove si parla di educazione sbagliata del figlio. Questo era il punto primo.
      Punto secondo: "scardinare" è tuo. Non mi sento un ladro; mi è immediatamente piaciuto e l'ho fatto mio, nel senso che l'ho lasciato introdurre nella mia serie di parole decisive, che tengo in un angolo della capoccia.
      Talmente decisiva che -per dirla tutta come è- senza che me ne accorgessi ha cominciato a corrodere terreno intorno a sé e a produrre parole di senso finito. Così è nata questa poesia, da "scardinare";"a muso duro" è venuto dopo e l'ho lasciato come titolo. Magari la poesia sarà anche bruttina, ma ha un titolo favoloso, ammettilo!

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    2. A proposito: ma tu fai il pieno di latte dal distributore come fai benzina? E per l'acqua minerale come ti comporti?
      E il vino lo pigli da una pompa a lato della strada?
      Che bello il tuo paese: metti la monets e tiri fuori latte, altra moneta e hai un panino ripieno, ancora una moneta e viene l'affettato di prosciutto cotto. Una moneta anche per la badante?
      :)))

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    3. per ora ci sono solo distributori di latte e yogurt, di acqua del sindaco e di detersivi. un bel modo per ridurre i rifiuti, perchè ti devi portare il contenitore.
      mi piace tantissimo frequentarli, specie i primi due che sono all'aperto; ci si incontra tanta bella gente.
      ora stanno studiando il distributore di felicità ...
      perchè non di solo latte, acqua e sapone vive l'uomo.

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    4. Quando lo mettono ne prendi un pochina anche per me? Grazie!

      PS. "non solo di latte, acqua e sapone vive l'uomo". Sapone?
      Sapone? Forse per via dell'aria delle bolle...
      Adesso non dire che sono un pignolo...

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    1. Naturalmente era "quello"!
      Adesso è tutto sistemato, prof.

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  4. Mi corrisponde non sai quanto! E proprio per questo dico che a volte ce lo diciamo più per convincere noi stessi che non c'importa più, che ne abbiamo viste tante e non ce ne frega niente. Ma accidenti, perdere gli ultimi treni!
    Mi piacciono molto i vostri scambi, tuoi e di Gattonero, saluti a tutt'e due.

    PS (siamo dentro quella ricerca che si diceva...)

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    1. Sta tranquilla: l'ultimo treno non lo perdi mai, ti aspetta, magari per farti aggrappare al predellino dell'ultimo vagone, perché è uno di quei treni vecchi, di una volta, mica quelli ad apertura e chiusura automatica che mi fanno tanto schifo. Come in aereo, una volta dentro sei dentro ed esci solo a corsa ultimata.Questo treno si ferma e ti aspetta; sembra che parta in ritardo ma è sempre in orario.

      PS: in quella ricerca ci siamo tutti.
      Un saluto affettuoso.

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    2. Ok lo prendo come un augurio, quel treno...

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    1. Affrontare la vita: a muso duro.
      Affrontare l'esattore delle troppe tasse: a muso duro.
      Affrontare la suocera spinosa: a muso duro.
      Affrrontare il vigile urbano pedante: a muso duro.
      Affrontare il cane del vicino che abbaia sempre quando passate: a muso duro.
      Ciao Ernest.

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  6. eppure non sempre è la strategia vincente.
    com'è quel detto napoletano?
    abbassa la canna che passa la piena, qualcosa del genere.
    bisognerebbe consultare prof Ornè.

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    1. Volevi forse dire: "fottetenne"?
      Preferisco però l'azione alla passiva attesa sulla sponda del fiume che passi il cadavere del nemico, detto cinese.

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  7. Caspita.
    Avevi mangiato la peperonata?

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    1. No, qualcosa di peggio: una zuppa di fagioli all'arte texana, con tanto di quel peperoncino rosso....che meglio non dirti. Stamattina, prima e dopo aver fatto visita al mio cardiologo ho dovuto fare una lunga pausa di riflessione "a loco comodo", come lo chiamano gli abbruzzesi.

      PS: può darsi lo avessi intuito dal tono delle mie sms...
      :)))

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