lunedì 25 novembre 2013

TOCCARE CON LA MANO


Voglio toccare con la mano
la tua parete nuda,
bagnata, in ombra,
niente di più.

Voglio guardare da vicino
se nuove crepe si aggiunsero
a quelle
che già vidi.

Guardare e toccare
un attimo solo,
poi me ne torno qui
dietro la mia parete barcollante, 
che tu tocchi e guardi
ogni momento.



14 commenti:

  1. Sì, molto intensa.
    Vissuta.
    Pensata.
    Scritta.
    E sempre attuale: cambiano i personaggi, ma il quadro rimane inalterato.

    RispondiElimina
  2. ehm...un pò criptica
    sono sincera l'ho letta tre volte e mica l'ho capita...
    sono imperdonabile lo so...
    ^___*

    RispondiElimina
  3. Rileggila ancora una volta, forse funziona e scatta la scintilla. Scherzi a parte. Entro ognuno di noi c'è qualcosa di misterioso che ognuno di noi costudise segretamente.
    La donna di cui parlo conosce il mio segreto, mentre io cerco di conoscere il suo, invano perchè è molto ben nascosto. Io sono riuscitto solamente a vedere che c'è qualche crepa, ma oltre non riesco ad andare.
    È naturalmente una situazione immaginaria e irreale, come quasi tutto in poesia.
    Ti ho aiutata abbastanza?

    RispondiElimina
  4. beh..pensa che di primo acchito la crepa l'avevo intesa come una ferita dell'anima..
    per fortuna che ho cancellato le prime parole che ho scritto..avrei fatto una figuraccia!!
    Ciao Vincenzo..buona serata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non avresti fatto nessuna figuraccia: la crepa è sicuramente una ferita dell'anima!!! Io cerco di vedere se "nuove crepe si aggiunsero/ a quelle/ che già vidi".

      Elimina
  5. La tua spiegazione è molto reale, ciao Vincenzo.
    La prima volta che l'ho letta invece, il mio pensiero non so perchè è andato verso una vecchia casa, costruita con il sudore della fronte e con le proprie mani, toccare la crepa ha significato per me il ricordo del perchè e come, quella crepa è venuta fuori.
    Come è strana la mente umana quando vuole dare un senso a ciò che legge.
    Ti abbraccioooooo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è assolutamente strana la mente umana: è come deve essere, variegata e mutevole, soggetta agli umori e alla sensibilità del soggetto cui appartiene.
      La bellezza della poesia è proprio quella di sollecitare le sensazioni più diverse e disparate. E per il poeta, per il pittore tam bien, la soddisfazione nel vedere che tali sollecitazioni promuovono le sue parole o i suoi quadri è pari solo alla gioia di capire che il suo messaggio è stato recepito. Tra le tante bottiglie che dondolavano su questo mare hai scelto la mia.
      Sono io che abbraccio te....

      Elimina
  6. Più che limitarti ad osservare se si sono aggiunte nuove crepe, per quel che ti conosco, penso tu butteresti volentieri giù quella parete! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Errasti! Mai lo farei, per nessun motivo.
      "Voglio toccare con la mano
      la tua parete nuda,
      ............
      niente di più."
      Perché vorresti dare in senso distruggitivo a questo mio desiderio, assolutamente costruttivo?

      Elimina
    2. Non mi sono spiegata, io intendevo dire che vorresti buttare giù quella parete per poter vedere chiaramente, e non solo attraverso delle crepe, il segreto che nasconde. :-)

      Elimina
    3. Molto, molto meglio. Scusa ma avevo frainteso.:-))

      Elimina
  7. Bella.
    Sì forse vorresti arrivare fin dentro di lei. E forse no.
    Abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dentro fin dove mi è possibile, anche se non fosse del tutto lecito, anzi più illecito fosse e più piacere mi darebbe.
      Scoprire il suo mistero, ti pare cosa da poco?
      Abbraccio.

      Elimina