lunedì 22 dicembre 2014

EFELIDI SUL NASO E UN CAPPOTTINO VERDE

Venivo dal Pincio insieme ad un amico, non ricordo chi fosse. Era una sera di marzo, avevo da poco compiuto quattordici anni e frequentavo il quarto ginnasio. Ero bravo, nessuno si lamentava di me, solo mia madre perché una volta messo il naso fuori dalla porta non ritrovavo più la strada di casa.
Insomma venivo dal Pincio e chiacchieravo fitto fitto con questo amico mio e non guardavo la strada. Poi è passato un giovanotto con la vespa e ho tirato su la testa. Allora li ho visti: lui col suo impermeabile nuovo appoggiato alla spalliera del ponte sulla ferrovia Roma-Torino, lei accanto a lui molto più composta. In quel momento lui le ha detto qualcosa e lei si è girata verso di me. Io ho riabbassato la testa. Che cavolo faccio adesso? Ormai mi hanno visto e altre strade non ci sono e lui mi aspetta al varco. 
Forse avevo rallentato perché il mio amico mi fa: "Sbrigati che altrimenti se li sono presi tutti i tavoli da ping-pong". Ah già, doveva essere Enrico, perché con lui facevo sfide interminabili a ping-pong e qualche volta vinceva anche lui, ma quasi sempre io. Così ho allungato il passo spingendo Enrico, io che stavo alla sua destra, verso l'altro lato della strada lontano dalla spalliera dove stavano appoggiati quei due.
Quando gli stavo a pochi metri ho biascicato a quello con l'impermeabile nuovo un ciao sottilissimo, ma lui col suo vocione mi chiama:
-Enzo.
Bloccato sul posto. Mi sono girato verso di lui, ma non gli bastava.
-Vieni qui.
Due passi, tre, gli sto davanti, anche a lei.
-Questo è mio fratello, Lei è Lidia.
Allora l'ho guardata in faccia. Ho visto le efelidi sul naso, non tante, solo sulla punta, poi gli occhi chiari, poi i capelli crespi, sul castano. Poi il colore del cappotto, verde bottiglia e le scarpe col tacco basso. Stavo lì come un salame e non sapevo che fare né cosa dire. Poi lei mi ha teso la mano e mi ha sorriso, denti bianchi regolari bel sorriso come di una che si diverte.
-Finalmente ti vedo di persona; tuo fratello mi ha tanto parlato di te che non vedevo l'ora di conoscere sto fratellino.
E posso immaginare cosa ti avrà detto, allora.
Penso di avergliela stretta la mano, ma non me lo ricordo. E non mi pare di essere rimasto ancora lì, né di avere recitato poesie. Me ne devo essere andato via subito con Enrico, che non parlava più come se avesse perso il fiato. Ero arrabbiatissimo con mio fratello. Io avevo fatto il tifo per Marisa B., la più bella di Civitavecchia, da quando li avevo visti insieme ad una festa. Già me la sognavo quella cognatona lì, con le sue gambe lunghe lunghe lunghe, il suo collo tornito e quelle labbra che la mia generazione sognava ogni notte prima di addormentarsi e si ritrovava davanti agli occhi ad ogni risveglio.
Gente, non c'era la TV e certe immagini ti scandivano le ore della giornata. Frequentava l'ultimo anno del liceo classico e tutte le mattine me la trovavo davanti. Un sorriso, un ciao Enzo in un soffio e la giornata era un trionfo.
Questa Lidia era molto carina, bel sorriso, begli occhi, bei denti, ma mio fratello questo non me lo doveva fare. Era una maestrina appena diplomata, mi disse poi.
Si sposarono un anno dopo. Io oramai mi ero rassegnato, ma non mi sono mai potuto lamentare della scelta del mio fratellone. L'aveva vista giusta lui. Per me lei diventò quella sorella che non avevo mai avuto, che mi era tanto mancata, un po' duretta di carattere, tosta come si dice dalle mie parti, un grande carattere, una grande donna, moglie e madre di due marmocchie e di un marmocchio. 

Mi è venuto in mente questo primo episodio della nostra vita stamattina quando ho saputo che Lidia era stata ricoverata in ospedale. Da alcuni mesi le hanno diagnosticato una leucemia acuta e se finora se l'è cavata a buon mercato ciò è dovuto al fatto che è assolutamente integra e che ha oramai 85 anni. A quell'età tutto va piano anche la leucemia.
Io so che lei ha un carattere da combattente. Non la darà vinta tanto facilmente alla sua malattia. La famiglia ha fatto quadrato intorno a lei, che è regina e re da quando tredici anni or sono mio fratello se n'é andato a passeggiare sui prati del paradiso. Sicuramente la sta aspettando in un bel posticino all'ombra con tanta luce e acqua vicino, ma questa volta lei gli farà allungare il collo per un bel po'. È quello che mi auguro anche io. Ormai è certo: il mio fratellone s'è beccato la medaglia d'oro, lei si prenderà quella d'argento e poi ci sono io. La medaglia di bronzo è già stata coniata, ma se la possono tenere sul cuscino insieme al mazzo dei fiori ed anche quella d'argento, nun è vero cognà? Fameli diventà scemi sti angeli custodi, fameli core, fameje venì er fiatone. Se la devono da guadambià la pagnotta stavorta. Daje cognà, daje Lidia, sei tutti noi.

17 commenti:

  1. Faccio il tifo anch'io!

    Sei molto caro, Vincenzo, davvero. Tua cognata vedrai che ti da' retta.

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    1. Grazie Nuvola del tifo. Siamo tutti nella curva sud. Speriamo che mi dia retta questa volta, perché sarebbe la prima volta. Finora si è comportata con me come sorella maggiore, anche energicamente quando lo riteneva necessario.
      Ciao B.

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  2. Mi unisco a tanta tenera e amorevole tifoseria.
    Un augurio sincero di buone feste.

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    1. Grazie del tifo aggiunto, Guisito, e grazie degli auguri che ricambio affettuosamente.
      E....forza Napule!

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  3. Mi limito ad aggiungere il mio "Daje Lidia" (oltretutto ha lo stesso nome della mia dolce mamma...) Perché le parole più belle gliele hai già dedicate tu. Che fortuna avere un cognato così...
    Un abbraccio, caro Enzo.

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    1. Grazie per il tuo supporto. Hai fatto in tempo a leggere il testo originale perché lo sto leggermente modificando, ovvero sto togliendo qualcosa, che quando l'ho scritto mi è sfuggita. Sempre difficile parlare di cose vere, che ti succedono in casa.
      Un abbraccio carissimo Nick

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  4. Conosco bene la partita che Lidia sta giocando, è difficile, dura... a volte l'avversario usa trucchi subdoli... Forza Lidia non mollare, io non mollo, prendiamola calci in culo questa bastarda della Leu, siamo noi i più forti.
    Un abbraccio e un abbraccio particolarmente caloroso a Lidia!

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    1. Sapevo di trovarti qui, amico mio, col tuo gagliardo spirito di combattente di sempre: Tu agli albori della vita, lei che già incomincia a vederne il tramonto avete in comune questa voglia di vivere e di essere presenti, testimoni di una inconfutabile legge: chi non si abbatte vivrà sempre e godrà di tutti i benefici della vita, che se qualcosa toglie tanto dà in cambio, quel tanto a cui gente come voi non rinuncerà mai. Una lezione per tutti quelli che si lamentano e aspettano ai lati della strada che passi qualcuno pietoso che gli dia una mano. Aiutati che Dio ti aiuta, era il motto di mia nonna Michelina. Ce la farete sia lei che tu. Grazie Xavier, un abbraccio caloroso e un Buon Natale grande assai.

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  5. Ciao Vincenzo!
    E io mi unisco fortissimamente perché la tenacia e la voglia di vita sono le prime medicine valide
    Noi abbiamo lottato,pianto di disperazione pensando che mai ci sarebbe stata soluzione e invece la vita ancora ci sorride alla grande!
    Evvai Lidia, anche se non ti conosco ti mando un abbraccio enorme
    Buon Natale Vincè!
    Baciiiiii

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    1. Ciao Claudia e grazie del tuo incitamento. Se invece di correre al galoppo incontro al successo che scappa via veloce oppure ai soldi che finiscono sempre prima che si possa spenderli bene pensassimo a quanto bella sia la vita e importante viverla ogni minuto, io dico che saremmo tutti migliori e staremmo meglio.
      Di nuovo grazie e buon Natale, Claudia!!!

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  6. Siamo alla vigilia e pertanto
    FELIZ NAVIDAD A TODO EL MUNDO Y A TODOS LOS AMIGOS
    Perché in spagnolo? Perché scivola così bene fuori di bocca come fiato leggero.
    Mangiate bene ma non mangiate troppo; vogliate bene alla vostra compagna o al compagno che sia, almeno in questo giorno; non pensate al male che ci circonda tutto l'anno altrimenti vi va di traverso il panettone.
    È un piacere e un onore avervi qui ospiti del mio modestissimo blog.
    Tanti tanti auguri di cuore.
    Il vostro Enzo

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  7. Ciao Lidia, ciao Enzo! Sereno Natale in compagnia delle persone che amate di più!

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    1. Ciao a te e tanti tantissimi auguri per un bellissimo e chiaro Natale insieme ao tuoi cari. A risentirci sorella maggiore della sorellina di Maria.

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  8. Si, ci vuole carattere a resistere, e ci vuole fortuna ad avere gente che ti fa quadrato attorno, e che ti sostiene anche solo a forza di pensiero. Una forza immensa che sposta anche gli angeli.

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    1. Ce l'ha sta forza e non so da dove la prenda, ma la sta dimostrando a tutti. Naturalmente è una forza d'animo, perché fisicamente è così debole che devono tenerle il telefono accanto all'orecchio gli altri, altrimenti le cade di mano.

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