giovedì 29 aprile 2010

DER ALTE MANN

Der alte Mann cammina a piedi nudi lungo la strada sterrata che attraversa il bosco. Lenta guarda la terra sotto i suoi piedi che passa. Der alte Mann è solo sul cuor della terra, nemmeno trafitto da un raggio di sole perché è notte.
Der alte Mann cammina lungo la strada sterrata che attraversa il bosco a piedi nudi, perché la terra gli trasmetta i suoi umori, la sua essenza.
Der alte Mann cammina a piedi nudi perché sta attraversando i paesi della sua anima, i prati della sua anima, sotto i rami incrociati degli alberi della sua anima, sotto i cieli notturni della sua anima.
Der alte Mann cerca i suoi paesi, camminando a piedi nudi lungo la strada sterrata che attraversa il bosco della sua anima.
Der alte Mann è giunto al primo dei paesi della sua anima: le strade sono deserte; appese alle finestre palpebre chiuse; palpebre chiuse di donna. Der alte Mann vede le palpebre chiuse di donna appese a ogni finestra; le può contare. Tante. Ogni finestra due palpebre. Der alte Mann non può sapere, non potrà sapere, non vorrà sapere se le palpebre chiuse nascondano occhi. Solo palpebre chiuse. Da osservare da lontano; da contare passando, se si ha voglia.
Der alte mann cammina a piedi nudi lungo la strada sterrata che attraversa il bosco notturno della sua anima, e arriva al secondo dei paesi della sua anima. Lo attraversa guardando lenta la terra sotto i suoi piedi che passa. Conosce ciò che riveste ogni porta, ogni finestra del secondo dei paesi della sua anima: una gigantografia di donna seminuda.
Der alte Mann non ha bisogno di guardare: conosce quelle nudità. Sono murate nella sua memoria; incarnite nelle cellule più sottili dei suoi muscoli, delle sue ossa, della sua vita.
Der alte Mann continua diritto fino alla fine del secondo dei paesi della sua anima, la dove sa che troverà un precipizio.
Der alte Mann osserva il precipizio dal ciglio: lo riconosce palmo a palmo.
Non si può cadere due volte nello stesso burrone.
Der alte Mann, di paese in paese, arriva all'ultimo dei paesi della sua anima. Solo muri nudi, senza finestre né porte. Solo tetti rossi abbassati sui muri appoggiati ai lati della strada che der alte Mann percorre. Non c'è bisogno di porte o di finestre perché chi sta dentro quelle case è purissimo spirito, è sogno, è intuizione e immaginazione insieme, assolutamente incorporeo.
Der alte Mann sa che non troverà né porte né finestre su quei muri; non troverà palpebre chiuse né aperte; non troverà occhi, né mani, né labbra, né un corpo seminudo da denudare del tutto.
Der alte Mann sa che dentro quelle case c'è solamente il suo pensiero, e -forse- anche quello di un'altra persona.
Forse, perché der alte Mann non ha più certezze.
Per questo cammina lungo la strada sterrata del bosco della sua anima, solo sul cuor della terra, nemmeno trafitto da un raggio di sole, perché i suoi paesi sono soltanto notturni e scompaiono ogni mattino.
Dopo gli ultimi muri piantati ai lati della strada, alla fine dell'ultimo dei paesi della sua anima, der alte Mann sa che troverà una scalinata stretta e ripida, che scende verso il basso, dove più denso è il buio.
Si volta der alte Mann verso gli ultimi muri, verso gli ultimi tetti dell'ultimo dei paesi della sua anima e aspetta. Aspetta colle piante dei piedi nudi salde sul primo scalino.
Der alte Mann aspetta un segno, una voce; aspetta di ascoltare il fremito di una lacrima che scivola lungo una guancia per sapere se e quando iniziare a scendere quella scalinata alla fine dell'ultimo dei paesi della sua anima.

5 commenti:

  1. Lo so che sei incazzato nero, perché ho scritto un commento al tuo fratello del braccino corto e a te niente.
    Ripariamo subito, contento perché almeno con te non avrò reclami.
    Cosa dici? Non va bene neanche a te? Ma a te non ho dovuto tagliare niente.
    Vuoi sapere perché un blog su un vecchio?
    Perché mi è venuto spontaneo.
    Da un po' di tempo me lo sento dire un po' da tutti. Chi me lo dice? I miei figli, per esempio, facendo finta di niente. Mia moglie, per esempio, forse perché di notte ronfo, non so.
    Qualcun altro, vuoi sapere? No, nessuno.
    Qualcun'altra? Sì, una carissima amica che mi chiama vecchio babbione. Che significa? Vecchio stronzo, amico mio.
    Cosa penso io?
    L'ho scritto nel mio libro. Il mio cervello per ogni quattro anni di invecchiamento del corpo invecchia un anno.
    Quindi dividi 76 per 4 ed otterrai 19. IL mio cervello ha 19 anni, pensa tu. Il guaio è che lui vorrebbe che il resto reagisse come reagisce lui, per questo rimane sempre più spesso a bocca asciutta.
    Non hai ancora capito perché mi sono infilato nel vicolo cieco del discorso de senectute?
    Per affermare a pieni polmoni, ma con un fil di voce, che un alt Mann ha un cuore giovane, un'anima giovane che gioisce e soffre, che ride e piange, che non va strapazzata, che non va snobbata.
    Adesso ce l'hai anche tu il tuo bel commento. La casella dei commenti non ha più quell'orribile zero.
    Stammi bene, fratello.

    RispondiElimina
  2. Ciao Vincenzo! Oggi sono venuto a trovarti io. Mi pareva doveroso, specie dopo aver scoperto che, se avevi 12 anni nel '46, sei un coscritto di mio padre!! Ma non ho nessuna difficoltà a crederti diciannovenne, perché anche dentro di me le cose funzionano così: quindi devo ancora compierne UNDICI, con tutti gli inconvenienti e i meravigliosi vantaggi che la cosa comporta...
    Buon primo maggio, e a risentirci!

    p.s. ho modificato quella dicitura del mio modulo-commenti: al posto di "metterci la faccia" ho scritto "assumersi la paternità di quello che si dice". Il senso era già quello, ma in effetti si prestava a essere frainteso (la mia faccia sul blog, poi, è un puro caso: me lo sono trovato preconfezionato da amici che mi avevano regalato anche il sito ufficiale, avessi fatto tutto io non mi sarebbe venuto in mente, mi sarebbe sembrato un eccesso di protagonismo e di spacconeria...)

    RispondiElimina
  3. Sapevo che saresti venuto. Ti aspettavo. A me funziona tutto...ops...quasi tutto, come quando avevo 19 anni; mi auguro che a te vada un pochino meglio, perché va bene che la moderna gioventù è assai precoce, ma a 11 anni mi par di ricordare che si è un po' scarsini...soprattutto si è a corto di materia prima.
    Grazie per gli auguri per il primo maggio. Avrei voluto farteli sul tuo blog ieri sera, anche per far concludere la giornata in modo degno, ma questo stronzo di PC non mi accoglieva la password. L'ho fatto oggi, e molto volentieri.
    Ciao.

    RispondiElimina
  4. No, tranquillo, i miei 11 anni valgono "solo" dal punto di vista mentale e spirituale...
    ri-auguri e ri-ciao!

    RispondiElimina
  5. post molto bello
    post molto criptico, come tanti tuoi
    post metaforico, difficile entrarci, per questo l'ho lasciato depositare, prima di lasciare un pensiero
    post che colpisce, pare di vederlo, questo alte Mann che vaga nella notte alla ricerca di qualcosa ... dicosa? del filo conduttore della propria esistenza? un filo che non può certo trovare all'esterno, ma solo dentro di sè, dove ha tutti i paesi che cerca, passati presenti e futuri.
    ma .. il burrone?
    ma .. la scalinata?
    Sei più complicato di un sudoku per pochi, iaco

    RispondiElimina