domenica 17 giugno 2012

DI NUOVO TRE POESIE

Lo so che qualcuno di voi si lamenta perché le poesie dovrebbero essere trascritte una per volta, ma allora come la mettiamo con le raccolte? Questa non è una silloge: sono le ultime tre che mi sono uscite dalla penna durante le mie deambulazioni notturne nel mio appartamento. Mi scuso quindi con chi già sbuffa: si consoli, sono brevi e di facile lettura.


QUESTA  MATTINA

Questa mattina, mentre
mi radevo la barba, ho visto
dentro lo specchio le mie diafane mani:
ben curate, unghie corte e pulite,
quasi più nessuna traccia
di pelli strappate coi denti -un vizio
antico, fin da quando ero ancora
un ragazzo, mi ci batteva ogni volta
sopra una spazzola mia madre
per farmi smettere-;
adesso solo il pollice
della mia mano destra
mostra segni di violenza.
Voglio smettere del tutto,
devo farcela prima di morire,
e presentarmi a mia madre e a mio padre
con le mani in ordine
come quando ero un bambino.


PER  TUTTE  LE  VOLTE

Per tutte le volte che ti ho mentito
ho già pagato: le lacrime
del pentimento non tracciano
solchi sul viso, ma lacerano
vene nell'anima. Per tutte le volte
che stavo per tradirti
e non ti ho tradito non ho cercato
applausi, ma solo pensato
che avevo fatto una cosa giusta.
Adesso che mi accingo
ad abbandonare per sempre te,
fragile uccello implume
nel tuo nido scoperchiato,
l'inesorabile mano del tempo
si è impossessata di ogni
sentimento di pietà,
e io guardo quel che accade
come fossi sospeso sopra una nuvola.


PERCHÉ  MI CERCHI  AL  TELEFONO

Perché mi cerchi al telefono,
perché mi lasci bigliettini nella buca 
delle lettere, perché ti metti alla finestra
quando passo sotto la tua casa
in bicicletta veloce, perché mi scrivi
sui biglietti quando lo fai e come
lo fai? Io non voglio saperlo più.
È stato un errore chiedertelo una volta,
tempo fa quando tutto è incominciato.
Sono stanco di vederti nel buio della
mia camera da letto nelle braccia
di tuo marito. Al buio mi arriva
il profumo della tua pelle levigata, 
ma il profumo è troppo poco. 

8 commenti:

  1. Da parte mia nessuno sbuffo... :)
    È stato bello leggerle e gustarle, tutte e tre, anche se PER TUTTE LE VOLTE mi è piaciuta più delle altre due.

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    1. So che non avresti sbuffato....:)
      PER TUTTE LE VOLTE ti è piaciuta di più? Anche a me:)
      Spesso mi chiedo se sia il caso di pubblicare -sul blog o di dare alla stampa- tutto quello che produco. Ma poi mi dico che ogni poesia, ogni racconto corrisponde a un momento preciso del mio pensiero e della mia vita, e che non ho il diritto di privarne altri, quelli che mi leggono. Che siano loro a giudicare.
      Un abbraccio.

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  2. Mi piace quella sulle mani, perchè le mani sono le mani, e quante cose fai con le mani, a cominciare dallo sbucciare le cipolle e sentirsele sulla pelle :))
    E poi, le mani sono la parte del corpo che ti osservi di più, perchè non hanno bisogno di specchio, come il viso. Sono sempre ... come dire, sottomano!
    Quando vedo le mani curate come quelle di alcune colleghe, con quelle unghie fatali, le invidio.
    Osservo le mie e le trovo vecchie, con le unghie asimmetriche molto poco fatali, due vene ingrossate sulla destra e una bolla di sangue rappreso sull'indice sinistro, dove mi sono affettata.
    Però sono le mie mani, e a conti fatti non le cambierei, perchè non so cos'hanno fatto, le mani di un altro. :)

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    1. Adoro le mani di una donna, curate o meno, sono la parte più intima, secondo me, perché rivelano sempre una densa parte di lei. Come quelle di mia madre, fragilissime, che rivelavano appena un'ossatura da piccolo uccello; ecco sarebbero state le sue ali se fosse nata uccello, ed erano piccole ali, che l'avrebbero appena retta in volo.
      Le tue hanno unghie asimmetriche? Sono come sei tu. Non ti sei accorta di essere un tantino asimmetrica?
      Non le cambieresti con le mani di un altro perché non sai se siano quelle di un assassino o di uno stupratore, o di un ladro. Un po' di ottimismo, signora bella, esistono ancora innocenti in questo mondo.:))

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    2. Non fare lo psico ;) l'asimmetria è causata da un'imperizia nell'uso delle forbicine. Sono un po' disprassica.

      Mia mamma confrontava sempre le mani affusolate di mio padre con quelle degli altri uomini (avete visto che mani -tozze-sporche-o cos'altro- aveva quello?)
      Diceva di essersi innamorata delle sue mani, per come erano delicate e quasi femminili, diversissime da quelle rozze dei contadini e fattori con i quali quotidianamente aveva a che fare, nel consorzio agrario dove lavorava.

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    3. AM mi ha sempre detto che avevo mani da musicista, con le dita molto affusolate; ma non le piaceva -allora- solo questo di me. I miei due maschi, cui non ho quasi mai dato uno schiaffo se non quando me lo tiravano con le molle, avevano paura, ma una paura boia, delle mie mani: le chiamavano tenaglie. In effetti ho sempre dato una fiducia immensa alle mie robustissime gambe e alle mie altrettanto robuste mani da musicista...:)
      Tuo padre aveva mani belle? Vedi, non vuol dire nulla fare l'operaio o il pittore, se sei bello sei bello, con la tuta, in mutande e...senza.:))

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  3. Uhhh! Dimenticavo di sbuffare!
    ffffffffffff .....

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