giovedì 14 marzo 2013

MA CHE COMBINAZIONE

Jorge Mario Bergoglio è il nuovo Papa, fin qui niente di eccezionale. Solo i non credenti non lo conoscevano, perché di questo cardinale non si ignorava l'impegno civile in una terra in cui molto, troppo di frequente il diritto dei deboli, degli altri, dei diversi dai migliori o presunti tali viene calpestato. Sembra poi che nel 2005 Ratzinger vincesse in volata per una manciata di voti su questo cardinale, quindi il Conclave conclusosi ieri sera è stato in effetti il secondo tempo di una partita iniziata otto anni fa.
Un uomo apparentemente dimesso, ma che sembra incredibilmente determinato a fare qualcosa di diverso. A prima vista, per chi lo ignorava, una replica dell'elezione di Angelo Roncalli, chiamato a governare momentaneamente la Chiesa perché i suoi confratelli non si mettevano d'accordo. Un papa vecchio, che duri poco, anche un po' malato perché si possa riflettere sul successore. Sembrava innocuo e invece ha cambiato il corso del papato, che dopo di lui non fu più lo stesso.
Penso che anche questo farà lo stesso, e da cattolico poco cattolico ci godo.
Ma vorrei raccontarvi di una curiosa coincidenza.
Alcuni anni or sono scrissi un racconto, che doveva nelle mie pie intenzioni essere il canovaccio per un lavoro teatrale in due o tre atti. Si parlava di un prete che diventato vescovo al posto di un altro -errore anagrafico, se ricordo bene- si dimostra così capace e santo da venir promosso cardinale nell'immediato Concistoro. Viene mandato in Cina e lì imprigionato come sovversivo e nemico del popolo. Ma avviene un disastro naturale, un'alluvione e il nostro cardinale fa una serie di "miracoli" e salva la popolazione di un'intera città. Tutti i cittadini di quella enorme regione si convertono al cristianesimo e lui viene scarcerato, proprio mentre a Roma muore il Papa e lui deve rientrare per il conclave.
È un momento delicatissimo per il mondo -c'era ancora la cortina di ferro, eravamo negli anni '60- e sembrava che da un momento all'altro scoppiasse una guerra fratricida.
Dentro il conclave il cardinale decano ancor prima dell'inizio delle votazioni, chiama i confratelli a considerare che la Chiesa corra un pericolo mortale e che abbisogni di un santo e non di un pontefice politico alla sua guida, per cui questo giovane cardinale, che aveva nel mio testo appena 45 anni, viene eletto per acclamazione.
"Accipe! Accipe!" Gli chiedono i confratelli e lui si mette a piangere, ma poi accetta.
"Quale nome scegli per il tuo pontificato?" gli chiede il decano.
E lui risponde: "Francesco".
l'idea di mettere al mio papa il nome del Santo dei Santi mi venne una notte; mi svegliai e scrissi la scena.
Mi è sempre piaciuto quel nome, che non ho dato ai miei due figli per rispetto. E mi sarebbe sempre piaciuto che un nuovo eletto se lo imponesse. Bergoglio lo ha fatto. Bravo, congratulazioni. 

26 commenti:

  1. vedremo cosa succederà, la chiesa da troppi anni si comporta più come una banca...

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    1. Speriamo che non faccia la fine del MPS.
      Anche perché si dovrebbe buttare dalla cupola di San Pietro un cardinale. Sai che botto!

      Ben entrato Ernest.

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  2. Sai chi da sempre auspicava (provocatoriamente e senza sperarci) un papa Francesco? Nientemeno che quell'eretico apostata di Zio Scriba!
    Comunque vada (ma intanto apprendo con piacere l'abitudine di costui a spostarsi, a Buenos Aires, in metropolitana anziché con auto blu) è stata una bella sorpresa. Auguriamoci (per i credenti, io in fondo me ne infischio) non sia un semplice colpo di teatro, per tenere in piedi un edificio allo sfascio.
    E con altrettanto piacere apprendo che pure questa intuizione era comune... :)

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    1. Eretico apostata tu non sei: chi ama sua madre come la ami tu, anche adesso che non c'è più non è eretico mai.
      Speriamo che sia non un colpo di teatro, ma un papato che mantenga quello che questo cardinale ha fatto finora: combattere contro i prepotenti.
      Dunque, io il mio racconto l'ho scritto nel 1962. A Roma imperava Giovanni XXXIII, a Washington Kennedy, a Mosca Krusciov. Era il periodo della crisi di Cuba, mai stati tanto vicini alla terza guerra mondiale come quella volta.
      Tu non eri ancora nato Nik. Pretendo la primogenitura del mio Papa Francesco.
      Però mi piace pensare che in quel tempo, tra Roma e Milano città tra le quali mi spostavo spesso in quel periodo, svolazzasse uno spermatozoo in cerca del giusto ovulo da fecondare, che poi trovò a bordo di una bella ragazza del varesotto.
      Chissà che non abbia infrociato coi miei pensieri, che svolazzavano beati sopra la mia capoccia.

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  3. Bergoglio, non Borghesio che è tutt'altra cosa!
    Per il resto, aspettiamo...
    Ciao.

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    1. Preso dalla correzione del cognome di Ciccio nostro, ho dimenticato la nota sul tuo racconto: che lascia a bocca aperta per la coincidenza della vicenda che, a parte l'età, descrive così bene l'avvento di questo papa.
      Il nome, poi, così fuori dall'ordinario, fa quasi credere che lui lo abbia prelevato da quella tua opera.
      Vedi in soffitta o in cantina, o nel frigo, recuperala e dalla in pasto anche a noi.
      E intanto dai uno sguardo alla tua palla di cristallo e vedi un po' cosa c'è nel nostro immediato o prossimo futuro, quello fuori dalle mura vaticane, visto che è quello che ci sta più sulla pelle.
      Forse sei un profeta e non te ne sei mai reso conto. Sfrùttati, a nostro beneficio; ma se le notizie che dovessi vedere fossero brutte lascia perdere, che già le sappiamo.
      Ciao.

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    2. Appena finito vado a correggere: mi ha preso alla sprovvista stamattina, ma te ne sei accorto solo tu. Eh, sti gatti neri!
      Non lo trovo di sicuro più nel gran casino che c'è adesso. Sai quanta roba buona o presunta tale non ho più trovato?
      Profeta vorrei esserlo e lo sarei volentieri per questa povera patria nostra, almeno per gli amici miei e farli stare un po' più tranquilli, oppure tacere e fare finta di niente.
      Il fatto è che io vedo nero nel nostro futuro. Penso che Napolitano abbia una grossa e rognosa gatta da pelare, che ci sia sotto la puzza di un grosso inciucio, non so di che colore e di che razza, e che a noi manchi un pronipote di emigranti piemontesi, così intrepido nel prendere a calci nel culo tutti i prepotenti come questo Bergoglio qui.
      Speriamo fi trovare un Giovanni Trapattoni, che aveva anche un bel culo. A noi basterebbe.
      Ciao e grazie per la correzione.

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  4. Ciao Vincenzo!
    Le persone umili mi piacciono assai e Papa Francesco ne ha da vendere,sarebbe bello ne offrisse una bella dose a tutti quei boriosi con la veste che non l'hanno ricevuta in dono alla nascita
    Il mio primo pensiero ieri sera quando si è affacciato alla finestra per salutare con un semplice buona sera e stata la somiglianza con il Papa buono lo stesso carisma,la stessa bontà d'animo che li distingue da altri,finalmente .... Un Uomo di fede semplice,senza fronzoli inutili
    Buona serata

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    1. Si ha bisogno di un uomo di vera fede, di pietà cristiana, ma anche fornito di polso fermo e ferreo. Questo sembra che non ne sia privo, visto come dice le cose a brutto muso alla nuova dittatrice dell'Argentina.
      Mi auguro che la stessa grinta la tiri fuori, magari sorridendo ché fa più male, con questa Curia, che sta veramente esagerando.
      Buona giornata.

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  5. Oggi lo ha anche confermato.
    Francesco, simbolo di povertà e simbolo di pace.
    Speriamo che sia di buon auspicio per le riforme indispensabili alle quali dovrà dedicarsi.
    Mi ha fatto ridere il lapsus tra Borghesio e Bergoglio.
    Lontani fino alla fine del mondo.

    Caro Vincenzo, spero tu stia bene.
    Ho finalmente ricevuto il pacchetto con il libro delle tue poesie.
    Lette e amate.
    Ti abbraccio.

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    1. Ho scritto a braccio e non so perché mi è venuto su Borghesio. Meno male che il gattaccio se n'è accorto, così l'ho immediatamente corretto. Hai ragione polo nord e polo sud.

      Sto bene, Mariella, penso che li raggiungo alla grande i miei secondi quaranta anni. Grazie.
      Mi rallegro che ti siano piaciute le poesie. Le hai ordinate direttamente alla GDS?
      Mi piace molto quel tuo "lette e amate".
      Bello, veramente.
      Ricambio volentieri il tuo abbraccio.

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    2. Si le ho amate Vincenzo.
      Di qualcuna ho parlato sul mio blog.
      Quando mi piace qualcosa amo partecipare agli altri le mie passioni.
      Buona serata.

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    3. Nell'immenso casino organizzativo in cui mi trovo ho dovuto trascurare un po' gli amici. Sono andato di corsa sul tuo blog e...ho letto.
      Ho commentato di getto, come sono solito fare, di istinto.
      Grazie!!!

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  6. Achtung,
    hai corretto Borghesio all'inizio ma l'hai lasciato alla fine.
    Comunque l'importante è che non hai messo la zeta al posto della esse.
    Papa Francesco avrebbe potuto offendersi, a essere confuso con un europarlamentare che infarcisce i propri discorsi con colte citazioni e riferimenti accademici:
    “Noi sotto ricatto del Pdl? No, il popolo padano ha i coglioni”
    (dicembre 2012, un attimo dopo dopo il "mai più con berlusconi" e un attimo prima del "potere non olet")

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    1. Grazie Prof sto proprio boccheggiando e non mi accorgo delle cappellate. Non so proprio come mi sia rimasto nel dito tastante sto nome, proprio di uno dei più fessi del gruppetto -ormai non si può più dire gruppone- della Lega.
      Hai per caso sentito l'Angelus di Francesco? Mi piace sto papa che non legge quello che gli hanno scritto e se ne va a braccio: mi sembra di sentire Zanetti o Cambiasso, ma quelli ormai parlano italiano, lui ancora argentineggia, ma va bene così: un linguaggio universale, buono per tutti e molto chiaro e semplice.
      Bello il "Dio non se stanca mai de perdonare, semo noi che se stanchiamo de chiedere de esse perdonati", così come l'ho scritto lui lo ha detto. Potrei contrapporre al "potere non olet" di Borghesio il "un Dio povero non olet" di Papa Francesco.
      E m'è piaciuto che non ha parlato in altre lingue, nemmeno il saluto ai suoi connazionali.

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  7. quella frase ha colpito positivamente anche me: molto profonda ... e molto vera, e non solo nei confronti di Dio.
    non so chi siano quegli individui che citi, non sono pratica di curia romana.

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    1. Bellissima frase, sublime nella sua semplicità, avrebbe coinvolto anche un certo comunistaccio se l'avesse ascoltata.
      Da moglie e madre di milanisti incalliti dovresti almeno non far finta di sapere che si tratta di giocatori dell'Inter, l'unica vera squadra di calcio che c'è a Milano.
      Te la do io la curia romana.:))

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    2. Mi era sfuggita: giusto, non solo nei confronti di Dio. Anche nei confronti di chi si è colpito e ferito, a volte non occorre chiedere perdono, basta uno "scusami", ma non è da tutti a quel che pare.:))

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  8. A causa della mia lontananza, voluta, dalla religione cattolica non avevo grandi aspirazioni. Ma dimmi Vince davvero un solo uomo può cambiare tante cose, fosse anche il papa? Davvero pensi che i tanti intrighi, i scandali, lo ior, la pedofilia, possono sparire? Non so, sarà perché sono pessimista, ma ci credo poco. Piace anche a me papa Francesco, soprattutto se messo a paragone col" pastore tedesco" de prima. Un saluto e Bona settimana..

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    1. Non può cancellare il passato, né impedire che in futuro accadano ancora. Porcherie ci saranno su questo pianeta finché ci saranno gli uomini, e siccome gli uomini non li si può cambiare, avremo porcherie.
      Ma almeno sputtanarli si può, si può sconfessarli, si può far capire alla gente che non gli si darà più alcuna copertura, questo sono certo che quest'uomo riuscirà a fare, e sarebbe già tanto.
      A me il pastore tedesco non dispiaceva per la sua mitezza e la sua debolezza interiore. Quando ha capito che non ce la faceva a venire a capo di tutti i problemi della curia romana ha passato la mano, facendo quello che nessuno negli ultimi sei secoli aveva fatto. Ti pare poco?

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  9. OT...Vincè che succede al tuo blog tra ieri e oggi mi appaiono sul mio blogroll le uscite di tre nuovi tuoi post, ma se cerco di leggerli continua a dirmi pagina non trovata!

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    1. Tranquilla! Stavo correggendo il lapsus papale Bergoglio-Borghesio e mi è scappata la mano su "bozza"; prima l'ho messo in bozza, poi l'ho riportato in vita, poi chissà cosa altro ho fatto.
      Niente: si chiama in crucco Unfähigskeit", parolone che significa paro paro in romanesco "bono a 'n cazzo".
      Sono io, sono io, nella mia migliore forma computeristica....:)))
      Ciao Lillì.

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  10. Vincenzo, a me appare il nome del tuo nuovo post, ma appena clicco per entrarci mi dice che non esiste!
    Te lo segnalo.
    Bacio.
    Buona serata.

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    1. Ho incasinato io. Leggi sopra la risposta a Lillina e scusami, anzi scusatemi tutte e due, anzi scusatemi tutti. Cercherò di non farlo più.
      Ma quanto sono pasticcione, mamma mia!

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