lunedì 13 gennaio 2014

I ROSSI LIMONI ACCESI


Quando mi scoppiarono le estati
dei rossi limoni accesi
il corpo del cielo mi prese forma dall'acqua.

Da allora di giorno in giorno
io mi tramando verso silenzi impalpabili, 
silenzi che non so liberare
dai segreti dell'anima meno toccati,
incolti, come notti cupe e senza sonno;

silenzi inviolabili.

Ne trapelano a volte parole scandite
da megafoni all'orizzonte,
significati
che sfumano appena coniati. 


10 commenti:

  1. L'ispirazione è tornata. E questo sì è un bel tramandarsi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo completamente. Io, in questo momento della vita, mi sto tramandando, spero verso lidi più caldi e accoglienti.

      Elimina
  2. Che bei versi!
    Mi è venuto spontaneo pensare ad assordanti silenzi, quasi insopportabili.
    Cristiana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero. Nulla è più assordante del silenzio più profondo, come nulla è più accecante del buio assoluto. Non so se ti è mai capitato di svegliarti nel cuor della notte, di non accendere la luce e di avere la ventura di non captare nessun suono. Dopo alcuni attimi il silenzio urla a tutta forza e la stanza ribolle di luce violenta. A me capita ogni notte. In questa nuova casa sono lontano da strade di comunicazione; i rumori dell'autostrada sono riparati da uno sbarramento di case piuttosto alte e c'è solamente un lampione distante una ventina di metri. Basta tenere le serrande chiuse e non filtra alcuna luce. Qualche volta sento il respiro leggerissimo di mia moglie, ma per lo più è quasi un leggero spostamento d'aria. Insomma sto in una scatola sotto vuoto spinto e aspetto. Un paio di minuti e gli effetti di cui ho fatto cenno sopra si manifestano. Mia moglie sostiene che siano frutto della mia fantasia, ma anche lei qualche volta sbaglia.

      Elimina
  3. Decisamente molto meglio dell'altra.
    Nulla da rimproverarti, stavolta!

    RispondiElimina