mercoledì 17 settembre 2014

APOLOGIA DEL BIDET


Alessandro, filii mi, ieri eravamo a casa tua a festeggiare il compleanno di Edyta, la tua compagna. Splendida la scenografia allestita da te, eccellentemente cucinata -al solito- la cibarie da Edyta con abbondanza di porzioni e varietà di gusti, piccante la zuppa di zucca e zenzero, strabiliante l'antipasto a base di cikory che è amaro di suo addolcito garbatamente da una salsa al miele e limone e il ripieno di carote e ravanelli tritati. Niente da eccepire sui cannelloni con ricotta e spinaci e infine quegli spaghetti ai frutti di mare al dente e piccanti al punto giusto. Insomma tutto bello compresa la figlia di Edyta finalmente dimagrita al punto giusto e la ragazza russa del figlio, che sembra un angioletto ma da buona sovietica deve avere un carattere micidiale.
A un certo punto, satollo o quasi, ho avuto bisogno di andare al gabinetto per sgomberare la vescica ed ho notato che po po' di carta igienica adoperate voi: una pregiatissima marca a quadruplice foglio, dove insomma non si corre mai il rischio di cacciarsi un dito nel culo per quanto si spinga. Un solo difetto: costa un occhio della testa. Una confezione di quattro rotoli costa 12,90 euro. Insomma 3,30 euro a rotolo, sette centesimi a foglio. Io che ne adopero sempre tre alla volta, diciamo tre per tre per ogni volta che cago dovrei spendere 63 centesimi per ogni evacuazione intestinale. Considerato che in questa stagione vado a sedermi sul trono almeno due volte al giorno, fanno 1,26 euro al dì, cioè 37,80 euro al mese e per farla corta 453,60 all'anno solo per nettarmi il culo, il che mi sembra spropositato a dirla come me la sento.
Tutto questo però dovuto alla mancanza di bidet nei bagni teutonici. Qui non si usa, lo trovi solamente negli hotels a cinque stelle, sì quelli in cui vanno i grillini. Altrove è impensabile ed è un gravissimo manco nella cultura tedesca. Me ne sono sempre meravigliato, ma se ne ordini in Italia dopo devi rettificare l'intero impianto igienico e le tubature per acqua calda e fredda e ti costerebbe -coi prezzi tedeschi- un occhio della testa. Io uso il lavandino facendo acrobazie perché non posso sentirmi il bucolino sporco, che poi prude come se ci fosse un formicaio con un esercito di operaie in entrata e in uscita.
Ma mi rifaccio quando sono in Italia in Urlaub. Ah, che godimento! Immergere le chiappe e le palle pendule nell'acqua tiepida e lasciarsi beatamente massaggiare dal flusso e riflusso delle ondine provocate dai miei ditini usati a mò di remi degli gnomi e dei nanetti di Biancaneve.
Io ci passo una mezza mattinata. Quando l'acqua diventa fredda la ricambio, aggiungendo acqua calda e facendone scorrere via un po'.
È un'arte in cui sono maestro e me ne frego se la gente pensa che sono uno sporcaccione e chissà cosa diavolo combino tutto quel tempo chiuso nel cesso. Perché il cesso non è posto dove entrare, cagare, pisciare e scappare via arricciando il naso. No, di certo. Io intanto ai miei odori sono avvezzo; poi nel cesso vivrei tranquillamente anche mezze giornate intere, seduto nel bidet naturaliter, a sentire lo sciabordio pari a quello dell'onda marina sulla battigia della spiaggia di Lignano per dirne una, o di Bibione o di Rimini, che mi rallegra lo spirito oltre che massaggiarmi dovutamente i coglioni.
O beata solitudo, sola beatitudo. C'è un brano della Manon di Massenet dove il tenore innamorato canta: 
"o dolce incanto cui sempre agogno
essere in due, in due soltanto.
Manon, stanotte ho fatto un sogno".
Sì ho sognato di essere di nuovo in Italia, a casa di mia figlia e di sedere trionfante nel bidet con sopra il volto dipinta l'espressione della guduria più intensa.
Niente da dire, cara Angela Merkel, in questo noi italiani vi siamo superiori: noi immergiamo le chiappe e i territori adiacenti nei bidet della Pozzi, di Richard Ginori, meravigliosi e accoglienti come le labbra di una donna giovane e vogliosa. Voi crucchi dovete grattarvi il culo con la vostra carta igienica. Non c'è paragone, non c'è partita.

***

16 commenti:

  1. Non lo dovrei dire, ma mi sono trovato con l'occhio umidiccio al termine di cotanta poesia. Lo attribuisco al rincoglionimento pre-senile, poiché, a mente fredda, ritengo impossibile commuoversi per un brano così. Un brano umano, in un mondo che ripudia come oscene operazioni tanto comuni quanto indispensabili.
    Detto questo per dovere di cronaca, con che cazzo di carta fanno quella igienica lì in Merkelandia? È forse filigranata come quella delle banconote, o sono proprio banconote vere e le hanno destinate a tal uopo visto il valore che ormai viene dato all'€?
    Un caro saluto, ma prima di passare mattinate intere, o pomeriggi o serate, tenendo il bagno occupato dai tuoi pensieri, vedi che fuori non ci sia la coda in attesa: niente interrompe le missioni corporali quanto il bussare prepotente e la richiesta di cedere il posto ad altri, che ritengono più importante la loro impellenza anziché lasciare che tu plasmi di poesia quello che gli ignoranti credono sia solo un lungo accidioso defecare.
    Ciao.

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    1. Neanche io dovrei dirlo, ma questo post nasce da un post di Nuvola Sospesa di tempi recenti. Mi ci sono fatto due risate e mi è venuto in mente questo scherzo. Non nego di avere riso mentre lo scrivevo, direttamente in bella, perché io scrivo a parte solamente i racconti, che necessitano di uno schermo più ampio e quindi di rettifiche in corsa. Anche le poesie le scrivo a parte, si capisce, ma questi omaggi a me stesso li scrivo in diretta. Mi divertono di più e sono più spontanei.
      Ciò detto vengo alla tua domanda. In Cruccolandia ci sono svariati tipi di carta, dai più billige -economici- che io chiamo del dito su pel culo- 12 rotoli da 100 pezzi a strappo per soli 2,99 euro, praticamente niente, a quelli che usa mio figlio che costano un capitale, ma sono assolutamente a prova di dito medio. Nemmeno Sansone se lo pianterebbe su pel culo. Questi sono altrettanto pregiati quanto le banconote e vanno trattati con parsimonia. Direi che il conto rapido di quel che ti costa cagare ti blocca la diarrea meglio dell'Immodium.
      In compenso è uso comune negli appartamenti tedeschi oltra al bagno, chiamiamolo padronale, anche un piccolo bagnetto per gli ospiti. Io a casa mia, per esempio, uso quello piccolo, più intimo e più confortevole, con aereatore immediato anche se un po' rumoroso. Difficile che si formi la fila fuori della porta di gente che saltella sulle punte dei piedi. Possono tranquillamente usare il bagno, che io ho destinato a mia mojere.
      Ciao

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  2. Grande Vin!!!
    I popoli che non usano il bidet sono trogloditi e non mi vengano a dire che fanno la doccia ogni volta che fanno la cxxxa.
    E le donne, dove le mettiamo? Con le mestruazioni o dopo aver fatto l'amore?
    Secondo me, puzzano spesso.
    Mi hai fatta sbellicare.
    Cristiana

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    1. Verità sacrosanta! Trogloditi! La doccia non la si può fare ogni volta e le donne nel periodo hanno bisogno spesso di cambiare i loro assorbenti. E il cattivo odore? Con la doccia poi secondo me aumenterebbero il flusso, non so.
      Non so se puzzino ma il consumo di deodoranti in Germania è molto elevato.
      Ciao.

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  3. Quando sono all'estero mi tocca farmi la doccia almeno quattro volte al giorno perche' come te non ce la posso fare.
    E li giudico per quel che sono sboroni e lerci. Anche se a dirla tutta anche in Italia e pur avendo la possibilita' di lavarsi tutte le volte a bisogno, ho scoperto di recente che molti non hanno quest'abitudine. Cazzarola. Ma lo sa tuo figlio Alessandro che gli hai fatto i conti in tasca? Ahahah bacio Vincenzo :-)

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    1. Certamente anche in Italia esistono i sozzoni e le sozzone, ma quelli sono casi singoli e riguarda questioni di educazione e di cultura della pulizia.
      Alessandro, filii mi, ignora che gli ho fatto i conti in tasca, ma effettivamente l'impressione che buttino qualche soldino dalla finestra mi è venuto in più di una occasione, anche se -a dire il vero- dati gli alti introiti hanno bisogno di fare spese onde non farsi mangiare dalla tasse.
      Bacione, sorella maggiore della sorellina di Maria.

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  4. Ahah.. anch'io mi adagio le mezz'ore al bagno.. ma direttamente sulla tazza perché quella è la mia sala da lettura preferita, pur se a rischio emorroidi esasperate.. il bidet rimane un classico della post evacuation ma l'utilizzo non posso dire mi provochi estasi particolari.. ;)

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    1. Mezzora seduto sulla tazza non potrei stare neanche in procinto di stato comatoso, troppa noia e poi io evacuo rapidissimamente, senza problemi emorroidali, ringraziando Iddio. Quindi cosa fare seduto su quello stretto trono? Meglio, molto meglio immergere le chiappette sante e i coglioncelli santi nell'acqua tiepida e sognare i giardini dell'Eden.
      Non siamo tutti uguali, Franco. Questo è il bello della nostra Umanità. Tra l'altro ciò che noi maschietti e femminucce nascondiamo dentro le mutande è sempre una sorpresa meravigliosa: guarda quell'omaccione quanto è robusto, chissà che sbarra, ma poi ti capita di vedergli garrire al vento un microscopico pistolino. E la bella ragazza, dolce, tenera e leggiadrotta che non pesa più di 40 chili, chi potrebbe mai sospettare che abbia là sotto l'ingresso della galleria del Sempione? Scherzi della natura e della sacrosanta diversità di ognuno di noi.
      Ciao.

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    2. ..be'.."donna nana tutta tana" è un classico.. ;)

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    3. "Donna nana tutta tana"!! Un classico!!!
      Un classico?
      Come facevo a non conoscere un classico? Dove vissi in tutti questi anni?
      Grazie Franco per questo tardivo, ma tempestivo aggiornamento.
      Io sapevo quella biblica.
      Quando Dio creò la donna non avendo a disposizione nessun possibile raffronto la creò senza il suo organo genitale. Una volta mandata nel giardino dell'Eden Adamo si accorse subito della mancanza e protestò ad alta voce. Dio ne udì i lamenti e mandò l'Arcangelo Gabriele a controllare cosa significasse quel gran chiasso.
      Tornato l'Arcangelo riferì che insomma anche a modo di vedere suo non si capiva cosa potesse fare del suo batacchio Adamo. Mancava ad Eva qualcosa. Dio ebbe un'idea, divina naturalmente.
      Prendi la tua scimitarra e piantala al suolo con l'elsa in modo che la punta e il taglio della lama sia verso l'alto, disse all'Arcangelo, che eseguì.
      Allora Dio chiamò Eva e le ordinò di passare a gambe leggermente divaricate sulla scimitarra. Così ebbero termine i lamenti di Adamo.
      Da quella volta, vedi caso, le donne alte hanno un taglietto piccolino, mentre quelle bassotte, "sciuttt", hanno l'ingresso della galleria del Sempione.
      Ciao Franco.

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  5. ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahshahahahahahahahahahahahahahahahahahahah W IL Bidet!!!

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    1. Sempre viva, anzi
      VITA VITA VITA
      al bidet e a chi ne fa uso.

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  6. Riesco a commentare solo ora. Che dire?
    Ti capisco benissimo! L'assenza del bidet e' una delle cose piu' dure da sopportare quando si e' all'estero!!! Passi il caffe' cattivo, passi la pasta scotta, ma vuoi mettere la gioia di farsi un bidet, di lavarsi nell'acqua tiepida?
    Eh!

    B. (Nuvola Sospesa)!

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    1. Rientrata alfin, oppure commenti stando ancora in trasferta?
      Hai enumerato tutti i peggiori difetti della latitanza dall'Italia: caffè come una bagnarola dove lavarsi i piedi, pasta scotta come colla pronta, mettici anche l'insopportabile puzza di würstels fritti ed avremo il quadro completo.
      Tutto però si sopporta, ma l'assenza del bidet è micidiale e insopportabile, tanto che -come ho detto nel post- io mi arrangio col lavandino.
      Ciao B. come bentornata.

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    2. Sono ancora in trasferta... ma in famiglia! Incombenza lavorativa pubblica finita. Resto fino a domenica, lunedi' all'alba torno a casa.

      B.

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    3. Lo avevo immaginato dall'uso che hai fatto dell'anonimato, come ero stato costretto io durante le mie ferie recentemente passate. Certamente però tu avrai il tuo portatile o il Tablet, io lo avevo lasciato a casa.
      Insomma ti prendi una vacanza.
      Un consiglio del tutto spassionato: non pensare al disordine che troverai a casa al tuo ritorno, altrimenti ti rovini la pace del riposo, tanto non lo puoi impedire col pensiero. Lass dich überraschen. Augurati solo di poter aprire la porta di ingresso del tuo appartamento, magari spingendo a viva forza, e che non ci sia una montagna di sudiciume accumulato dietro, o materassi ammonticchiati proprio per impedirti di entrare e di vedere lo scempio che hanno fatto...
      Ciao, carissima B. come buona pasta di donna, hai tutta la mia simpatia.

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