lunedì 6 ottobre 2014

DISTESO SOTTO LA MIA PELLE


Ho il corpo di una donna
disteso sotto la mia pelle,
che di giorno con pacata lentezza
scorre calmo dentro le mie vene
e di notte mi sveglia e mi percuote

ogni parete, ogni strada, ogni schiuma sottile
fin dentro le travi dell'anima.

Al mio risveglio è lì che sogghigna
e mi fa sberleffi, appollaiato
nel suo ricovero dentro i miei due occhi.

Non mi ama. Non mi stima. Mi detesta.

Aspetta che io consumi il mio fumo
mentre cerco di accarezzare
la sua pelle
ridendo in segno di pace.

Ridi, beato idiota, e piangi
tu che hai imparato come farlo.


Maximiliansau, 6 ottobre 2014

**

48 commenti:

  1. Che passione e sensualita' in questa poesia. Si' e' capitato pure a me si essere amata cosi' e di lasciare che si consumasse ...

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    1. Hai lasciato consumare quel fumo? Dovevi detestarlo quel tuo amore, ahilui...

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    2. mi aveva fatto troppo male. A quel punto smisi d'amarlo. E lui capì troppo tardi quanto aveva sbagliato.

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    3. Ahia, ahia, ahia!!
      Quanto siamo stronzi noi uomini, l'ho sempre pensato. Quando si distrugge un amore per averlo volontariamente o no sabotato, rimane un cruento rimpianto per tutta la vita. Donna persa mai più ritrovata, perché la donna dice solo addio, a differenza dell'uomo che dice quasi sempre arrivederci.
      Consolati, sorella maggiore della sorellina di Maria; sei in mani migliori adesso.
      Bacio.

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    4. A volte non solo stronzi, pure stupidi. Ora sono (da venti e passa anni direi) tra le braccia che preferisco;)

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    5. Complimenti a lui per averti conquistata e perché da venti anni stringe qualcosa di molto gradevole.
      Ciao sorella grande della sorellina di Maria.

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  2. Se una donna ti striscia sotto pelle, dentro i pensieri, è una donna con cui, bene o male, ti sommerai in progressione

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    1. Già avvenuta la sommatoria, in modo cruento e violento. Ora siamo indissolubili, solo che lei fa finta di non crederci.

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  3. Se il ricovero l'aggrada, finirà per scorgere anche lei il segreto di una lacrima.

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    1. Bello come verso, Franco, m bisogna vedere se il ricovero le aggradi, o meglio se voglia darlo a capire.

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    2. E' il quesito continuo che accompagna tutte le unioni che palpitano.. mai adagiarsi e sempre a rinnovare stimoli.. ;)

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    3. Qui hai ragione al 200%. Te ne intendi, come vedo.

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    4. Bello, bello, bello quando concordi sorella grande grande grande!

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  4. del resto, caro Vincenzo, sfido chiunque a dire che una convivenza fili sempre liscio.
    Di attriti ce ne sono sempre, l'importante è che ognuno tenti di oliare spesso gli ingranaggi.
    Cristiana.
    PS. Occhio al mio indirizzo, che è cambiato, ma io ti aspetto.

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    1. Non fila mai liscio, altrimenti non è una convivenza è una schiavitù, dove uno dei due accetta sempre tutto. Oliare dici? A volte l'olio è esausto.

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  5. Tanto per essere sicura : http://pincocris2011.blogspot.com

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  6. Sai che non l'ho capita?
    Ho ancora tanto da imparare.
    Baci Vincenzo.

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    1. Sono un poeta ermetico! Meglio che non ci creda altrimenti mi monto la testa. No, sorellina di Maria, non sei stupida tu è che a volte (anzi spesso, anzi sempre) una poesia nasce dai risvolti nascosti e in ombra dell'anima e chi la legge non sempre a fiuto riesce a capire. E allora si rinuncia e si ascolta il suono delle parole e l'effetto che provoca dentro di noi il flusso dei suoni delle varie sillabe. Se provoca una sensazione positiva la poesia è riuscita, se provoca una sensazione negativa la poesia è anche riuscita, insomma deve provocare una sensazione, come quando guardi un quadro. Se invece ti lascia indifferente il poeta nel tuo caso ha fallito il suo scopo che è quello di creare immagini e sensazioni, appunto.
      Baci Pia.
      Ma dove è rimasta la S.? Te l'ho chiesto anche sul tuo blog.

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    2. Vincenzo il problema è che forse non mi richiama nessuna sensazione passata nè presente...futura chissà.
      Te sei sempre strepitoso...oh mio vate!
      Ma dico...guarda che ti ho risposto!
      Baciiii...

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    3. Non era un rimprovero, ma una battuta scherzosa. Bene per te se non hai ancora simili scheletri nel tuo armadio. Sei giovane, ma non te li auguro. Alcuni per loro fortuna rimangono immuni da questo contagio. Tranquilla, non se ne muore.
      Non sono ancora passato da te.
      Baci, sorellina di Maria.

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  7. A differenza di Pia io invece ho capito tutto, alla perfezione! ;)

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    1. Tu però hai un bel vantaggio su di lei, ammettilo. Abbiamo scandagliato insieme e raschiato bene il fondo della mia botte in questi ultimi cinque anni.
      Ma sei veramente sicura di avere capito tutto?

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    2. Ornella cara...a proposito felice di conoscerti,
      a volte la mia ingenuità è infinitaaaa...Ciao.
      Vincenzo pardon...

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    3. Se posso intromettermi, Ornella faceva solamente un paragone. Lei sa o è convinta di sapere il perché di questo soffio trasversale dentro la babele dei miei sentimenti nascosti.
      Ariciao, s.d.M.

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    4. Innanzitutto ricambio il piacere nel conoscerti ora, Pia, poi volevo dirti che non volevo assolutamente far intendere che tu sei ingenua, anche perchè non conoscendoti affatto non ho elementi per pensare una cosa del genere. Invece conosco molto bene, come lui stesso ha asserito, il nostro amico Vincenzo, ed è grazie a questa nostra, a volte turbolenta, amicizia che io riesco a leggere tra le righe, e direi addirittura oltre le righe, delle sue bellissime poesie. :)

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    5. Insomma ti infili tra riga e riga, antica attitudine professionale.
      Mi piace la storia dell'amicizia turbolenta, direi che a volte era...turboelica! Nel senso che volava tutto: piatti, bicchieri e panni sporchi.
      Mamma mia, che moglie saresti stata per un marito simile, mamma mia!

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    6. Sarei stata pane per i tuoi denti! ahahahahahahahahahahahah

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    7. Pane e mortadella, e pure una bella insalatona!
      :)))))

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  8. Ciao Ornella,
    non preoccuparti avevo capito. Era solo per ironizzare...
    Però ti ringrazio davvero.

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  9. Vincenzo ancora pardon!😊
    È solo per chiarirci.

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    1. Figurati. Non ti devi scusare, sorellina di Maria.
      Bacio:))

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  10. A questo punto urge una mia precisazione. Sto leggendo che qualcuno pensa che questa poesia sia indirizzata ad una persona particolare, che cioè questa poesia sia un grido disperato di un'anima, la mia anima, ferita da un abbandono.
    Di chi? Si può cominciare a scommettere, magari alla pari su due o più candidate.
    Vi rivelerò la genesi di questa poesia. Leggete la data. È stata scritta il 6 ottobre, lunedì di notte, quando io scrivo tutti i miei pezzi o quasi. Sabato sera su RAI 1 c'era il programma di Milly Carlucci "Ballando con le stelle". Ho atteso per vedere Giorgio Albertazzi, un mito. Giorgio non ha ballato, e come poteva a 91 anni, ma ha inventato parole e suoni armonici. A un certo punto, nel finale, ha detto "corpo di donna dentro il mio corpo". Lì è scattata la mia idea di una poesia di questo genere.
    Se qualcuno adesso pensasse che il poeta scrive solo in modo autobiografico prenderebbe una solenne cantonata. Basta pensare a Giacomo Leopardi che scrive poesie immortali per una contadinella, probabilmente cenciosa e sporca come lo erano tutte in quei borghi dell'ottocento, che vedeva dalla sua finestra. Silvia qua e Silvia là. La poesia è un sentimento universale e così deve essere, non c'è niente che possa commuovere meno di una passione personale, e poi la passione non produce mai versi nobili ma spesso bruttissimi. Basti pensare che quando uno scrittore un poeta scrive scrive innanzi tutto per se stesso, poi per tutti gli altri, ma proprio tutti. Come raggiungerli con un microscopico sentimento personale per una ben precisa persona?
    Questo mi sono sentito in dovere di chiarire, per non omaggiare più di tanto persone che probabilmente sogghignerebbero e basta.
    Vincenzo Iacoponi ha ottanta anni suonati. L'ultima volta che si è innamorato, quando lui stesso lo ha capito, era il mese di agosto del 1960. La donna di cui mi sono innamorato è ancora accanto a me, nel bene e nel male. A volte capita a Vincenzo Iacoponi, come alla maggior parte degli uomini, di considerare una cosa acquisita questo amore, mentre invece andrebbe rinfrescato ogni tanto, magari solo con un sorriso. Io sorrisi ne faccio anche troppi, forse è sbagliato anche così.
    Se qualcuno necessita di delucidazioni qua mi troverà.
    Ho volutamente scritto il post da anonimo, perché ce ne sono troppi in giro, ma sono io e ve lo firmo immediatamente.
    In fede Vincenzo Iacoponi

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    1. Letto ma non commento a riguardo. Vatti piuttosto a leggere cosa ti ho risposto dall'altra parte alla cantonata che hai preso ......

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  11. Nessuna cantomata, solo un equivoco. Non farla tragica, non stiamo combattendo una guerra santa, Orne'.

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    1. No, sai com'è, tu parti in quarta ..... :)

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    2. Sì, perché questa storia mi ha dato fastidio. Anzi queste storie: quella dell'anonimo fantasma che mi ha allazzito, come se dice da noi, troppo acidamente buttatami in faccia come un delitto e seguita senza prova alcuna da una condanna definitiva; poi quella che adesso ogni poesia che scrivo sia personalizzata al massimo, come se io ormai sia privo della mia principale qualità cioè la fantasia.
      C'è un momento in cui le palle diventano incandescenti e fumano.
      È in quei momenti che io parto in quarta....:)

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    3. E allora mi asterrò dal commentare le tue poesie, e quel che penso me lo terrò per me, così eviterò di urtarti! OK?

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    4. Tu sei padrona di pensare e di commentare come vuoi, ma non puoi impedirmi di rispondere. Comunque hai già iniziato a non commentare: poco sopra ti sei astenuta dal commentare una mia delucidazione in merito alla poesia.

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    5. Sai benissimo che penso che non si tratti di sola fantasia perchè io personalmente ci vedo riferimenti precisi e niente mi farà cambiare idea. :)

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  12. Scusa Enzo. Devo essermi persa qualcosa ma ero di la' da me a discutere per le minchiate che spara Angelino!

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    1. Non ti sei persa alcunché di importante, credimi. Ho solo voluto ribadire la mia libertà di inventare situazioni e caratteri pescando dalla mia inesauribile fantasia. Ciao sorellona.

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    2. Meglio così allora. Mai avuto dubbi sulla tua fantasia senza confini:-)

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    3. Grazie per la fiducia. Ne ho bisogno. Mi sembra di essere diventato una campana di bronzo: tutti si divertono a far picchiare il batacchio sulle pareti.
      Ciao sorella maggiore. Baci

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  13. Ciao Vincenzo!
    Quella li che scava dentro nell'anima è furbetta assai,conosce tutto di te dall'inizio alla fine...
    Un abbraccio bell'homo!! :)))))

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    1. C'è ben poco che possa scavare oramai. La sorgente non butta più acqua, si è inaridita, il sasso è asciutto sotto il sole.
      Un grande abbraccio bella donna! :)))))))))))

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