giovedì 4 ottobre 2012

LE QUATTRO STAGIONI

Odio l'autunno, la stagione ermafrodita, che galleggia tra estate e inverno e non prende posizione, come certi nobilissimi politici della nostra italica patria. Eppure da pittore dovrebbero piacermi dell'autunno almeno i colori, che sono molto più belli dell'arrogante verde estivo, ma non ci riesco a guardarli con occhio da pittore, perché sempre nel cervello mi rimbomba la frase fritta "adesso arriva l'inverno", che è il mio vero nemico.
E allora sto autunno mi si avvicina cincischiando, incerto se qualificarsi o meno, da vero frocetto quale egli è. Inutile dirsi "ma dai, siamo giovani e forti, l'inverno passerà e torneranno i tempi belli e le giornate radiose e calde", la rabbia e la noia mi crollano addosso come mura diroccate e un po' per giorno mi trovo pieno dei calcinacci dei loro intonaci.
Quanto mi piacerebbe entrare in letargo, grosso orso muflone che si addormenta giusto in tempo per non sentir svanire dal suo nasone i profumi estivi.
L'autunno è una serpe viscida che si intrufola dappertutto, equivoco, silenzioso e bugiardo, che ogni giorno ti illude con un po' di sole e di calore e subito, appena sei uscito non abbondantemente vestito, ti fotte scaricandoti addosso tonnellate d'acqua gelida. E allora sono corse per rientrare in casa, giacché nemmeno uno straccio di ombrello ti sei portato.
"Scusi, lei è il signor Autunno?"
"Sì, sono io".
"Posso dirle una parola?"
"Prego, anche due".
"E allora: cornuto e disonorato".

Detesto l'inverno, stagione assassina, tetra, brutta, lunghissima il doppio dei suoi maledetti quattro mesi. Lo detesto da pedone, perché il freddo mi indurisce i piedi e mi rende difficilissimo camminare; lo detesto da automobilista convinto perché mi impedisce di correre in auto come voglio io; infatti dietro ogni curva si nasconde un'insidia: ghiaccio sull'asfalto o peggio nebbia traditrice alta almeno quattro metri dal livello del suolo.
Odio l'inverno perché le giornate cominciano tardi e finiscono presto, lo odio per gli stessi motivi per cui tanti, troppi, incomprensibilmente per me lo amano tanto: la neve.
Ma come fate? È solamente bella a vedersi il primo giorno, quando scende e si deposita al suolo, sugli alberi e sugli oggetti che stanno sulla mia terrazza, quando tutto si ammucchia e si nasconde e diventa bianco. 
Buono! Ma poi? Nemmeno due giorni dopo diventa un letamaio: gialla, schifosamente acquitrinosa se il freddo non è intenso, ghiacciata se il freddo tiene, e non si sa come camminare né dove, e soprattutto si litiga con la consorte per via del pantano che si fa in casa, che secondo lei bisognerebbe volare e non toccare il suolo.
E poi non se ne va più via. E hai voglia a dire che sull'autostrada passano gli spazzaneve ed il fondo è a posto. La verità è che se non hai eccellenti gomme invernali nuove o almeno in ottimo stato, ogni metro è un rischio, non mortale perché si viaggia ad andatura da lumaca, ma di danni costosissimi alla macchina.
L'inverno è talmente malvagio che continua a imperversare anche durante il primo mese di primavera, grandissimo cornuto e disonesto!

La primavera. Ecco, già migliora la situazione: c'è più luce, meno freddo, piove ancora ma molto meno frequentemente e non c'è più la stramaledetta neve.
E poi è entrata nel cuore la speranza.
Vuoi mettere? Guardare gli alberi che timidamente, quasi temessero un tranello, ritirano fuori le prime foglie, vederle crescere ed irrobustirsi, vederle prorompere e diventare tutto bello verde, forse troppo arrogante, ma vivaddio tenace e CALDO. Finalmente caldo, finalmente le strade libere dal ghiaccio e timidamente da lontano s'intravede già il tempo dell'estate.
Primavera, stagione fanciulla, di una razza buona, non cittadina o campagnola, universale, da volerle bene solo a vedersela arrivare ridente incontro, che ti mette calore dentro il cuore e tanta voglia di vivere e di agire.

E poi lei, la sovrana, l'imperatrice: l'ESTATE.
Può anche succedere che sia troppo calda, ma vuoi mettere la velocità con cui al mattino ti vesti e alla sera ti spogli? Confrontata con la lentezza con cui d'inverno si devono indossare o dismettere i panni - molteplici, esagerati come maglie maglioni calzettoni, ma non mutandoni che aborro- pensare che non indossi pigiama di notte, ma solo gli slip e che alzandoti abbisogni solo di una camicetta, un paio di calzoncini corti e dei sandali, e che così puoi andartene in giro senza che nessuno si scandalizzi (che poi a me non me ne fregherebbe un mezzo fico secco), ammettiamolo è un bel sollievo.
Poi ci sono le vacanze e ci si può sdraiare al sole sotto un ombrellone, in una spiaggia calda, di fronte al meraviglioso mare , altro che montagne sempre ingrugnate, il mare è schietto, anche quando non ti è amico, anche quando è infuriato è bello. Ti basta startene a riva ad ammirarlo, che lui non ti viene a risucchiare per divorarti nel suo profondo. È onesto e leale il mare, non ti tradisce se non lo vai a stuzzicare da cretino. Con la montagna non puoi mai stare sicuro.
L'estate è una meraviglia, l'inverno uno schifo.
Il mare è una meraviglia, le montagne sono come l'inverno e le lascio volentieri a chi le ama tanto, tanto da non capire che esiste qualcos'altro di bello.
S'io fussi Dio non arderei lo monno, ma abolirei l'autunno e l'inverno. S'io fussi Dio non manderei tutto in lo profonno, ma andrei a vivere in una bella isola circondata dal mare nel bello e nel cattivo tempo. 



















23 commenti:

  1. Se tu fossi davvero Dio ti pregherei incessantemente per chiederti di portarmi con te su quell'isola dov'è sempre estate.

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    1. Se ami l'estate sei ben accetta, ma stare sola con me non ti converrebbe: dovresti pulire tutto lo sporco che procuro io e cucinare. Ma tu sai cucinare?

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    2. Ehmmm per cucinare nessun problema, ma lo sporco facciamo che ognuno pulisce il suo? Magari ogni tanto ti do una mano

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    3. io non sporco mica tanto...sporchicchio.

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  2. Parli dell'inverno come dell'inferno. In effetti Proserpina si era già trovata "in situazione". Oggi 4 Ottobre, autunno a Messina, non pervenuto. Mi godo euforico, in maniche corte, delle magnifiche giornate, pensando con tenerezza ai due mesetti in cui indosserò, per esigenza e non per convenzione, la mia giacchetta di velluto. Un consiglio allora è di rito, scendi più a sud..... ma poi, magari non troveresti l'ispirazione per godibili post come questo: ogni cosa ha i suoi lati negativi (sorrisetto ironico). Ciao Vincenzo, pensa agli esquimesi e consolati.

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    1. L'idea di scendere un po' più a Sud mi era venuta non ti dico quante volte; in fin dei conti io sono nato a Civitavecchia e il mare ce l'ho negli occhi e nel cuore, e il vento dentro l'anima.
      Tu stai a Messina? Beato te.
      Non ho bisogno di pensare agli esquimesi, mi basterebbe andare a Colonia tra un mese, oppure a Berlino nel mese di dicembre per vedere i pinguini passeggiare per le strade.
      Ciao, Rosario e goditi gli ultimi guizzi dell'estate siciliana.

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  3. a me piacciono le mezze stagioni... ma non ci sono più, tu com'è che le vedi? :)

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    1. De gustibus non est sputazzandum, cara Antares.
      Io però odio le mezze misure: o tutto o niente. D'accordo, l'inverno è un tutto, ma quello lo odio proprio visceralmente e non ci posso fare niente. So di dare fastidio a qualcuno, a parecchi, che lo amano altrettanto visceralmente, ma non posso che dire la mia opinione. A questo serve un blog, a mio modo di vedere, a esprimere -possibilmente in modo civile- le proprie opinioni.

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  4. Ciao Vincenzo!
    io io io so cucinare bene,ovviamente i piatti della mia regione,tranne polenta e osei,solo polenta magari accompagnata da un bel coniglietto arrosto che dici?( poi pulisco io ) per cui Lillina scansati che sull'isola ci vado io..ihihihih
    Mi piace l'autunno,i suoi colori e le prime nebbie,mi piace camminare nella nebbia e sentirne l'odore,l'inverno…ecco quello mi garba solo nel periodo Natalizio,l'albero il presepe le luci e stare tutti insieme dentro casa magari davanti ad una fetta di panettone,slurp! L'estate la mia preferita in assoluto anche quando fa caldo,mi piace il mare starei ore a guardarlo,un po' meno la montagna ma non nego che ha del fascino pure quella,paesaggi splendidi nelle valli del trentino,le dolomiti uno spettacolo!
    Sulla neve non ti do torto,è splendida quando la stai a guardare tutta bianca ma quando si trasforma in ghiaccio troppo pericolosa,l'adoro se scende la notte di Natale…
    Sorrisi!!

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    1. Puoi discuterne con Lillina, se vuoi; per me è indifferente perché nella mia isola c'è tanto mare e tanto tantissimo sole, e vento, quel bellissimo vento di mare che ti aggredisce il viso senza spaccare le labbra e senza far male ai polmoni anche se lo respiri. Io ho respirato vento marino per una vita ed era bellissimo.

      I colori dell'autunno sono meravigliosi, ma decadenti: li ammiro ma non li amo.
      Sull'inverno siamo d'accordo:fa schifo.

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  5. Ciao Vincenzo,
    a me piace tanto la primavera,
    quella frase che hai scritto, se non ti dispiace vorrei riproporla:
    "Primavera, stagione fanciulla, di una razza buona, non cittadina o campagnola, universale, da volerle bene solo a vedersela arrivare ridente incontro, che ti mette calore dentro il cuore e tanta voglia di vivere e di agire".
    E' bellissima grazie

    La Spia

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    1. Bellissima dici? È esattamente quello che penso della primavera. La cosa più bella che ha è che predispone lo spirito all'estate, la mia preferita.
      Ciao.

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  6. ecco che ancora na vorta te permetti de scrive ciò che io penso...ma gliela fai a falla finita?? No dico..so giorni e giorni che me lamento che sta a tornà l'inverno, er freddo, le ossa che doleno...poi arrivo qua e te hai scritto paro paro li pensieri che c'avevo e non sciortivano fora..comunque visto st'abitudine che te stai a pja te lascio coce ner brodo tuo...continua Vincè...che a me me viè da...piagne! ( troppo bello!!:DD)

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    1. Scrivo quello che volevi da di tu? Ma guarda che bello! Me fa piacere, me fa, vor di che te fo arisparambià de dillo a te, così te concentri su le cose tue. Ce penso io a mannallo affanculo st'inverno der cazzo, tu pensa nantro po che magara telepaticamente me viè da scrive quello che te se pensata te.
      Ciao Mariagrà, statte bona.

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  7. Io le amo tutte le stagioni Vincenzo, ognuna ha in se qualcosa di cui non potrei fare a meno.
    L'autunno ha i colori più belli, i rossi e i marroni, il verde dei ricci delle castagne non ancora caduti dai rami, la caccia ai funghi.
    Il mio sogno è riuscire a vedere NYC in questa stagione e Central Park illuminato da una luce che non ha eguali, avvolto da un tappeto di foglie rosse.

    L'inverno arriva all'improvviso con le luci e i colori del Natale che si avvicina. Il tempo mi fa dannare, il freddo è porco, ma gli odori degli agrumi e i profumi della cucina di mia mamma a Natale, mi fanno brillare gli occhi come una bimba felice.

    La primavera una volta era la stagione che io preferivo, tempo di prime corse al lago e di fiori nuovi da piantare sul mio balcone.
    Di profumi intensi e di risate perchè le mattine con il cielo azzurro riescono sempre a mettermi di buonumore.
    E poi le passeggiate fino al parco, con le cuffie nelle orecchie e la musica che posso sparare a manetta.

    Ma l'estate quando arriva mi travolge.
    Le sere con gli amici passate a chiacchierare seduti al tavolino di un baretto non troppo frequentato.
    E le giornate di vacanza passate a vagabondare in Italia e all'estero alla scoperta di nuovi posti e tanta bella gente.
    Il mare? Si mi piace ma più di un tot non reggo il caldo e la calma immobile, io devo muovermi e allora meglio molto meglio partire, macchina fotografica in mano alla scoperta del mondo che ci circonda.
    Insomma mi piacciono tutte, escluso le stagioni deludenti della mia squadra del cuore.

    Ti abbraccio.

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    1. Le stagioni deludenti della nostra squadra del cuore sono vita pure loro, anche se da buttare.
      E sarà forse per questo ormai non più incipiente sentimento di vita buttata, che non serve più, che a me quasi -quasi ripeto- tutte le stagioni stanno andando in uggia.
      A volte mi annoia anche l'estate; ho paura che mi annoi il camminar degli anni.
      Che sia questo?

      Ricambio.

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  8. Sei in tema con un altro post che ho appena letto, e per una volta "riciclo" un pensiero di commento: anche se sono nato a fine gennaio (o forse proprio per questo?) appena il termometro scende sotto i 20 gradi vorrei poter andare in letargo, dentro un bell'albero cavo con la mia provvista di noci e nocciole...
    Un abbraccio caldissimo!

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    1. Che devo dire io, Nik, che sono nato nella prima decade di febbraio, in una notte nera e tempestosa, e soprattutto freddissima?
      In letargo in un certo senso ci vado sempre in inverno, tranne quando mi metto davanti alla TV, aperta su SKY per vedere la nostra funzione religiosa del fine settimana o -ahinoi quest'anno- del giovedì.
      Provvista di noci e noccioline?
      Mi dai le coordinate esatte della tua tana, che ti raggiungo al volo?
      Un abbraccio caldissimo come l'ultima estate, donna dalle zizze giunonica, come dice Silvia.

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  10. Primavera è un’adolescente inquieta, disturbata dai cambiamenti del corpo e della mente. Soffre di sbalzi d’umore: un giorno gronda pioggia di tristezza, un altro splende di luce propria, un altro ancora è squassata dai venti delle aspettative future. Veste di colori pastello, profuma di fragile, procede in bilico tra il desiderio di osare e il timore di sbagliare, in altalena tra la spinta verso il proprio sbocciare –più su, più su!- e la tentazione codarda di fare ritorno al nido protettivo dell’inverno, suo padre.

    Estate è una donna sbocciata e anche un po’ sboccata, appariscente e solare, invadente e poco vestita, che appoggia le forme giunoniche al parapetto del balcone di casa, urlando alla vicina: aò mariè, che ciai un para de ovi da damme? Se ti s’appiccica addosso, non te la schiodi più. (La donna, non l’uovo)

    Autunno è un uomo che cammina di fretta, a capo chino, le mani in tasca, in una viuzza del centro storico di una città, quei vicoli dove nemmeno il sole entra, dove le case strisciano una addosso all’altra. Ha lasciato la gioventù dietro l’angolo, ma se ne accorgerà solo tra poco, quando la cercherà inutilmente. Ha i capelli color castagna matura, gli occhi color buccia di castagna carbonizzata, la pelle calda e farinosa come una caldarrosta appena tolta dal fuoco. Una pioggerellina fine e costante gli inumidisce il mantello, sotto il quale nasconde qualcosa.

    Inverno è un uomo maturo che non s’aspetta più niente dalla vita. I lineamenti duri come una parete di quinto grado, lo sguardo che attraversa l’interlocutore come se questo fosse fatto di vetro, la bocca asciutta, i capelli leggeri come cenere di legna. Il suo modo noncurante di respingere cose e persone, perfino di vestirsi, il suo modo di lasciare che la vita gli scorra accanto possono provocare un’attrazione fatale in donne dal temperamento malinconico.

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    1. Visto Iacopò che valeva la pena aspettare un commento della bella signora montagnarda?
      Non è un commento al post, è esso stesso un piccolo graziosissimo post.
      Voglio solo sottolinearne la "belessa" e il nitore.
      Grazie.

      PS 1: Cosa nasconde l'uomo autunnale sotto il mantello?
      Sicuro che abbia le mani in tasca? :)))

      PS 2: hai temperamento malinconico tu? :)))

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  11. 1. non lo so. Certo che le ha in tasca, altrimenti avrei scritto in testa.
    2. tu che dici?

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