sabato 20 ottobre 2012

TATORT 3

Davanti alla casa
dal grande balcone dei gerani,
dove per quindici anni
ho abitato con Irene,
sosto
senza sapere
perché non entro.
Giro intorno alla casa,
le passo sopra,
ancora da più in alto
la guardo.
Di nuovo le sono davanti:
il cancelletto scrostato,
il giardino sempre pieno di erbacce,
i sei scalini di pietra grigia,
il portone smaltato verde cupo.

La Kripo non è ancora qui,
Irene però è qui:
la sua bianca Mercedes
non ha il motore ancora freddo.
Irene la bella, 
Irene la sfacciata
odora certo ancora
dello sperma
del suo ultimo amante.

Il Comandante scende dalla BMW
blu notte. Due poliziotti
in uniforme lo seguono.
Il Comandante sale i sei grigi scalini
e il campanello suona.
Irene apre la porta dopo un attimo.
Il Comandante le parla piano.
Lei rimane in silenzio, 
la mano sulla maniglia
tutto il tempo.
Non un gesto, non uno sguardo
di smarrimento,
non un lamento o un pallore.
Si ritrae,
li invita ad entrare;
li precede camminando spedita 
senza esitare.
Entra nel soggiorno
e siede
composta
nella sua solita poltrona
giallo indiano.
Il Comandante in piedi
si guarda intorno,
poi le fa qualche domanda:
-da quanto tempo il marito è uscito
-dalla mattina a buon ora
-non si è preoccupata per il ritardo
-tarda ogni sera, tarda sempre lui
-se il marito ha nemici
-non lo crede, non può dirlo
 con certezza, pensa di no
-dov'era lei durante la serata
-in casa; ha letto un po'
 ha sentito musica; poi è uscita
 per comperare giornali e sigarette
-sì, è rientrata da poco
-no, fuori non ha incontrato nessuno
-sì, in casa è sempre stata sola.
Il Comandante rimane in silenzio
a guardarla, e lei
guarda lui
dritto negli occhi.
"Lei non mi sembra
 molto addolorata, signora".
"Non lo sono.
 Questa morte non mi sconvolge.
 Tra mio marito e me
 c'era ormai solo un contratto
 firmato insieme
 tanto tempo fa.
 L'amore, l'interesse reciproco
 perduti da troppo tempo ormai".
Il Comandante non fa
nessun commento.
"Sembra un delitto a scopo
 di rapina,
 forse è stato un vagabondo".
Irene resta zitta, eretta nella poltrona.
Il Comandante 
le dice alla fine
che torna l'indomani
per portarla all'obitorio:
c'è da riconoscere il cadavere.
Vanno via senza salutare, 
e lei rimane seduta.
Poi si accende una sigaretta;
la fuma con calma,
con brevi, brevissime boccate,
come fa sempre.

Non voglio ascoltare i suoi pensieri.
Irene
tiene composta in volto
l'immagine fredda
del distacco:
si esercita alla parte
della vedova
non preda dello strazio,
mesta bensì e piena di rispetto
per lo sposo scomparso.
Non voglio ascoltare i suoi pensieri,
non voglio sapere.
La guardo
mentre fuma lentamente,
come la prima volta che l'ho vista
in un Caffè della Goetheplatz.
Un amico comune festeggia
il proprio compleanno.
Lei tutto il tempo fuma,
e ascolta, 
e guarda me
con il suo eterno sguardo obliquo.
Tira boccate brevi,
soffia il fumo in alto
leggermente, 
sollevando un po' il viso,
non parla quasi mai.
Quando vado via
sento il suo sguardo
appeso alla mia
schiena.

Il giorno dopo
entra nel mio atelier.
La porta è sempre aperta,
tutti entrano e escono
come gli pare.
Inizio appena un quadro:
grumo di vite avvinte, inacidite,
non consumate,
forme appena schizzate
emergono.
Non mi accorgo di lei
muta al mio fianco, attenta,
non sento il suo respiro.
Irene guarda
le mie mani veloci
nell'impasto dei toni.
Rapidamente
un volto esangue
dalla verde fronte 
spunta tra secchi
contorni neri, senza armonia,
come per beffa.
Nel profilo di donna c'è un urlo,
quasi un ghigno,
nel fondo viola che si smorza ai lati
dell'acre vuoto della tela.
Io traccio
i segni
obliqui e nudi.
Lei pudicamente
mi rimane di fianco,
cogliendo in ogni mio gesto
la sofferenza
e la gioia della creazione nuova.

Irene è adesso ogni giorno nel mio atelier,
e ogni notte è nel mio letto.
Qui da me tutto sa di lei,
tutto odora di lei,
e l'anima mi si scioglie
in mille gocce di piacere.
Irene prende sempre tutto quello che vuole,
e Irene adesso vuole me
artista mezzo genio e mezzo matto,
oggetto esotico per lei,
carico di temperamento,
di sangue in tumulto
e di umori vitali;
Irene sposa me,
italiano dolce, volgare,
sognatore, scurrile;
amante tenero e violento,
sempre pronto alla lite,
mai monotono, mai quieto.
Irene è irresistibile
e mi mette nella vetrina centrale
della sua collezione di trastulli.
Mi concede di possedere il suo corpo
mille e una volta,
eppure mai mi lascia
sfiorare la sua anima.
Costruisce caparbiamente
cento percorsi differenti
dei quali nessuno conduce a lei,
e nessuno le passa vicino.
In quella rete
di vicoli e di stradette oscure
Irene è irraggiungibile:
appare a un tratto da un canto,
vicina 
nell'offerta,
e subito sparisce
da un altro lato
lontana
nel rifiuto.

Un po' di tempo è ormai passato:
le note dell'allegra canzone
che insieme cantammo
restano sospese nell'aria,
stonate e stridule;
il tempo dorato dell'estate è lontano,
e l'angelo provocatore
già mi chiama
per scacciarmi dall'Eden.
Troppe le differenze di nascita,
di lingua, di intenzioni,
di attese dalla vita, 
di contenuti e di forme
ci allontanano
giorno dopo giorno;
i suoi continui amanti,
successivi e contemporanei,
ci allontanano
notte dopo notte.
Dovevo capirlo prima
che lei è
troppo in alto per me,
privilegiata nella casta
dei ricchi fabbricanti, dei costruttori
di fortune economiche,
dei signori nati signori,
con le chiappe lisce e pulite
nelle mutande di seta
con le iniziali in oro.
Io troppo in basso al contrario per lei:
nato contadino, povero scannato,
rozzo e cupo,
uso a lingua e lazzi plebei,
e minestroni di legumi,
e bestemmie
e scoregge puzzolenti.
Arrivo morto di fame a Francoforte
da chissà quale buco
di culo di questo pianeta,
mezzo artista
e mezzo accattone, 
la puzza del sudore appesta l'aria
e il fiato sa di aglio e di miseria.
È la fine di maggio del 1971, 
nemmeno un cane a salutarmi quando parto.

(continua)   


39 commenti:

  1. Divento sempre più avvincente questo giallo, domani è domenica che devi fa? Scrivi la continuazione ;)

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    1. No Lillina, mi dispiace. Alla domenica arrivano le visite, nipotoni e nipotini, questi invero assai poco tranquilli come di dovere a cinque anni.
      E poi c'è SKY e la partita alle 15, e poi (ma forse in prima linea) c'è da portare avanti l'ultimo manoscritto incominciato...
      Giornataccia la domenica, di lavoro intenso. E poi bisogna sempre dare tempo ai ritardatari di prendere il treno scattando veloci sul predellino dell'ultimo vagone.
      Ciao, buona domenica.

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    2. Dai, anche oggi è andata.
      Bene...

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    3. Scusa ma mi era saltata questa, forse perché rispondevo agli altri commenti. Certo, è andata benone e abbiamo messo altro fieno in cascina. Peccato quei fessi di napoletani a Torino: potevano stringere le chiappe ancora per un po', ma la Lazio merita un monumento: quei cornutazzi dei nostri cugini stanno affogando piano piano.
      ah ah ah ah ah ah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
      Ciao e Forza Inter!!!

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  2. Ho letto il 2 e il 3 insieme, in sequenza. Sono colpita e non trovo le parole, la descrizione che fai dell'anima di quest'uomo è incantevole. Sarebbe bello pensare o credere che vada veramente così quando passiamo ad altro essere...complimenti Vincè...

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    1. Ce famo n pensierino Mariagrà, che te devo da dì.
      Speramo che aricomincia de là come lassamo de qua, solo un po' mejo, senza bollette da pagà, senza rompicojoni, senza politicanti der cazzo. Sarebbe già un ber Paradiso, nun te pare? Io me contenterebbe de trovacce tutte le persone belle che ciò ncontrato ne sto vebbe, che so tante e me sentirebbe bene.
      Ciao Mariagrà, fatte na bella domenica.

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    2. allora famo così...pe nun sapè ne legge ne scrive io e te se damo appuntamento...che dichi fra un par de cent'anni? si se aritrovamovorra dì che c'avemo culo...artrimenti...bona domenica puro a te...:D

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    3. Vabbè! Si ciò culo vor dì che in un pardecentanni ce l'o fatta a ragguppè tutti l'amichi e l'amiche che me so fatto sur vebbe e tu arivi de corza.
      Te saluto Mariagrà.

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  3. Ciao Vincè!
    Eccomi,la mia Domenica di relax,rara ma ogni tanto esiste... per fortuna
    Davvero un uomo incantevole,chissa'se mai metterai in vista un suo dipinto
    Buona Domenica con la famiglia e buona partitona! :DD

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    1. Deve essere ben grigia la tua vita se trovi incantevole me:DDD
      Silvia spero che nel frattempo si sia ripresa dalla risarella, ma se leggesse mia moglie il tuo commento chissà cosa penserebbe...:D
      Scherzi a parte ti offro il mio giudizio personale su di me: artista geniale e mezzo pazzo (come quello di Tatort), uomo assai discutibile, casinista nato e inveterato, padre amorevole quando non si dimenticava dove stavano i figli (come il mio, quindi ottimo DNA),
      nonno più unico che raro, a detta dei miei nipoti, zio unico e solo a sentire la prima figlia di mio fratello Barbara, come marito un autentico cesso, per comprovata incapacità di dimostrare la parte gelosamente tenuta nascosta del proprio cuore.
      Come amico assolutamente fedele e disposto a tutto con chi sta in assoluta sintonia con me. Riesco addirittura, adesso che ho lasciato il mio millennio, ad essere amico "vero" di una donna, cosa che quasi mai -diciamo mai- mi era capitata.
      Grazie comunque, non volevo dileggiarti, e grazie per l'augurio di partitona, che c'è stata.
      Ciao e buona serata.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Ciao Vincenzo!
      eheheheeh,la mia vita è molto colorata il grigio è un colore piatto e io non lo sono..
      Incantevole: che avvince,che affascina
      Questa è la mia opinione su quanto hai scritto di tuo pugno,poi tutti abbiamo pregi e difetti gli uni compensano gli altri
      Grazie a te,sono contenta che la partitona ci sia stata
      :D

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    4. Sì, ma vedi io il senso di incantevole lo avevo capito e so che la tua vita è tutto meno che grigia. Tutto ok! a me piace un sacco scherzare e sfottere, ed essere sfottuto se chi lo fa lo sa fare.
      In effetti, adesso che lo sto rileggendo sto rivalutando un pezzo -parlo di Tatort- che avevo trascurato e messo in serie B. Invece è maledettamente valido. Devo ancora scrivere il finale, ma ce la farò a non declassarmi.
      Grazie a te e a tutti voi che mi leggete.
      Partotona, sì sì.:))

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    5. Ci stupirai ancora Vincenzo,lo dico con tutta sincerità'
      Leggerti è sorprendente..sempre anche quando sei colorito (li mi scappa la risata)
      :DDD

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    6. Spero di stupirvi -tutti- anche io lo dico in tutta sincerità.
      Colorito? I miei colori "naturali" sono nero e azzurro. Mi si conceda da pittore, sono colori non complementari, ma che stanno beeeeniiissiiiimoooo insieme.
      Comunque ho capito il senso delle tue parole.:)))

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    7. Io vesto quasi sempre di neroazzurro.
      E' il mio abbinamento preferito, quello perfetto.
      Ma il colorito è roseo.

      Buona serata.

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    8. Sui colori c'è intesa totale, cara Mariella!:DD
      Ciao.

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  4. Uomo incantevole chi?
    Tu, iacoponi?
    :)))))))))))))))))))))
    Scusa, Ci-elle-gi-ci-emezzoalfabeto, ma non ho resistito al controcommento, ti devo confessare che me sè strozzata la saliva in gola, quando l'ho letto!

    Scusa, Incantevole Iacoponi, tornerò in topic appena mi finisce la ridarella!

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    1. Cara mi chiamo Claudia
      Ma l'ironia tu la conosci? a quanto pare no pischella
      Riprenditi

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    2. @Silvia- Dice bene Claudia, che però non ti conosce e non sa che volevi fare l'ironia a modo tuo. E comunque ringraziala ché ti chiama pischella, roba da giovanetta!!!
      Aspettiamo che ti finisca la ridarella, ma prima leggi sopra, che ti passa del tutto.
      @Claudia- Non voleva prendere in giro te, ma me e certo ne aveva ben donde, ma queste sono cose che capitano tra vecchi amici. Io mi ci sono fatto due risate, e ti dirò che anche se VOLUTAMENTE esagerato, se non avesse detto niente ci sarei rimasto male e basito. Questo a proposito di quanto dicevo sopra di amici in assoluta sintonia.
      Ciao a entrambe, pischelle!
      ah ah ah ah ah:)))))

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    3. Vincè..io l'amica tua non la conosco e nemmeno lei conosce me
      facciamo che ha preso per culo tutti e due ehehehe
      Grazie per la pischella :DD

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    4. Concordo in pieno.
      Buona giornata Claudia.:)

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  5. Quasi quasi ci cascavo, sulla delicatezza.
    Meno male che ti sei ripreso, e sul finale è stata apoteosi.
    Mi piace sempre di più questo dipinto a metà strada tra la poesia e la prosa.
    Ma perchè voi uomini ci cascate sempre con le strafighe dell'alta società?
    Porcaccia.

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    1. Io mi riprendo sempre, soprattutto quando faccio casini, sai, sono molto allenato...:))
      E a me piace un sacco rimanere in questa specie di limbo dorato.
      A me è capitato una volta, ma è stata lei a corrermi dietro, perché io avevo l'allergia per le strafighe dell'alta società. Si trattava della figlia di uno dei massimi esponenti dell'elite medica mondiale, e io ero studente di medicina, come lei.
      E adesso dimmi come ti senti, vista l'altezza che ci siamo fabbricati in classifica. Visto che Cassano, e che Ranocchia? Dovrò tirare le orecchie a Zio Scriba che mi contraddiceva sempre chiamando Ranocchia una vera piaga.
      Ciao Mariè. Buona serata.

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    2. Io ci vado con i piedi di piombo, allenata da anni ed anni di sofferenza e gastrite.
      Ma devo dire che la più grossa soddisfazione me l'ha data ieri mio marito, che platealmente a fine partita ha mandato a fan culo il suo allenatore, tale mister Allegri.
      E non avevamo ancora giocato noi.
      Che belle giornate queste.
      Bacioni, Vincè.

      PS: Forza Inter sempre.
      Amala, pazza Inter Amala.

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    3. A ma invece Strama piace da matti. È competente, umile, studia i suoi giocatori e quelli della squadra avversaria che deve incontrare e lascia spazio ai giovani senza dimenticare gli anziani. A parte Zanetti, che è un fenomeno di longevità, ma è riuscito a rivitalizzare Cambiasso che era diventato un ectoplasma. E non si monta la testa Strama.
      Bello, bello, bellissimo quando un milanista si incazza! Che godimentooooooooo:DDDDDDDDDDDDDDDD
      Ciao Mariè, buona giornata.

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    4. Guarda che Strama è un gran figo!

      ghghghghhghghghghhghgh

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    5. Dal mio punto di vista è un gran bell'uomo, e soprattutto un gran bel tecnico per la nostra squadra.
      Comincio a pensare che sia stata la miglior cosa fatta da Moratti, guarda un po'.:))

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  6. No, stavolta non mi freghi, non vado a leggere a ritroso come ingenuamente ho fatto in racconti precedenti. Questo numero 3 è lunghetto, e penso che anche i precedenti lo saranno. Quindi "time out", se commento deve essere lo sarà solo dopo il primo piatto, il secondo e il dessert. Tutti da gustare con attenzione.
    Sono rientrato solo ieri da una lunga "vacanza"; a proposito, anche le tue vacanze, vere, sono state lunghette: com'è andata?
    A più avanti.
    Ciao.
    (Il coltello l'ho impegnato al Monte di Pietà, lo riscatterò con la tredicesima, sempre che me la paghino).

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    1. Finalmente risento i tuoi miagolii. Ammazza che vacanza! Io me la sono cavata con 5 settimane, andate alla grande.
      Mi fa piacere che tu abbia impegnato il coltello, almeno fino a natale siamo a posto.
      Però non è che io voglia fregarti, ma questo "Tatort" se non lo leggi dal principio non ci capisci una mazza.
      Però le qualità interpretative dei gatti sono infinite, quindi regolati come ti fa più comodo.
      Io sono già contento di rivedere il tuo logo.
      Ciao.

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    2. OK, adesso puoi andare avanti.
      Sarebbe bello riuscire a portare questo racconto su un palcoscenico di teatro. Leggendo me lo sono immaginato in un monologo da voce fuori campo, intervallato dai brevi dialoghi, secchi e mirati.
      Aspetto la prossima puntata, le prime tre bellissime, tutte e ciascuna nel suo singolo. Un film noire a puntate.
      Ciao, a presto.

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    3. Grazie per il consenso a continuare.:)
      Vedo che lo leggi come io lo immagino e come lo scrivo, come una sequenza teatrale o cinematografica.
      Sarà la mia quintessenza di pittore che mi fa sempre fare questa costruzione, ma a me piace scrivere innanzitutto per me, e se va bene a me, continuo, altrimenti butto via tutto.
      Ciao, a prestissimo.

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  7. E va bene, è la volta del commento serio.
    Prometto di chiudere la bocca e sorridere solo con l'angolo dell'orecchio sordo, che quindi è scusabile.
    Questa Irene mi ricorda tanto una mia amica,
    nel nome e nel vezzo aristocratico di trattare gli uomini come storicamente e solitamente gli uomini trattano le donne, cioè a mo' di usa e getta.
    C'è una cosa che non capisco, però, (oltre all'ironia, che proprio mi è incomprensibile, soprattutto quando è inesistente):
    perchè non tieni queste perle per Sebastiana?

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    1. Queste perle sono nate molto prima del concepimento di Sebastiana, punto primo.
      Punto secondo e fondamentale: Sebastiana non è una mangia uomini, tutt'altro è lei a venirne divorata, senza sapersene difendere.
      Quanto al sorridere sai bene che il sorriso e il sorridere degli amici veri mi fa tanto piacere. Mi spiace per l'orecchio, ma lì c'è sempre un rimedio, alla mancanza di sorriso e di voglia di sorridere ce ne sono ben pochi di rimedi.
      Buona giornata, ciao.

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  8. Dolce Teresa
    mamma in attesa
    ma che bella sorpresa
    dove è finita invece?
    Dài Teresa presentaci il pupo!

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    1. Me lo sto chiedendo anch'io, ma tu sai, da mamma, che un pupo ti sconvolge i ritmi giornalieri e notturni.
      La aspettiamo la dolce Teresa e contiamo di risentirla presto.
      Per ora tanti auguri alla puerpera e alla nuova arrivata.
      Toi, toi, toi!!!

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  9. " Riesco addirittura, adesso che ho lasciato il mio millennio, ad essere amico "vero" di una donna, cosa che quasi mai -diciamo mai- mi era capitata."
    A Vincè ti credo sulla parola, oramai....
    Dico mai e poi mai che mi fosse capitato un uomo che riesca ad essere "prima " amico vero! Ma che c'avete? Ahahahahah

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    1. Vuol dire che sei giovane assai e che anche gli uomini che ti capitano lo sono.
      Mai un uomo antepone, da giovane virgulto, la mente alla carne.
      Quanto poi a diventarne amico dopo è una gran balla: amico ci diventi subito, mai prima o durante o dopo. Quel dire, tipicamente maschile, "rimaniamo amici" è una porticina lasciata aperta, perché non si sa mai.
      Noi uomini infatti diciamo sempre arrivederci, mai addio. Quella parola la pensate e la dite voi donne.
      Ciao.

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  10. Ciao Vincè, approfitto del fine settimana per gustare la tua arte.
    La tua scrittura aumenta d'intensità. Chiudo e passo al 4 e 5.

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