venerdì 26 ottobre 2012

TATORT 5

IL  GIORNO  DOPO

1.

Alcune cose adesso sono buone:
non ho bisogno di danaro,
non mi annoio, non mi stanco,
non sento dolore.
Queste cose sono buone.
Il sole non mi scalda,
la pioggia non mi bagna,
non mordo, non rido,
non piango,
e nemmeno bestemmio;
e queste cose non sono buone.
Ma adesso che sto
seduto qui, davanti
alla casa dei gerani,
e ascolto
tutti i rumori e i gemiti
della città che si risveglia,
adesso
in questo immenso prato dei formicai
sono finalmente,
infinitamente
solo.
Questa cosa è buona:
stare solo è il mio destino
che si realizza
in questo mio esser qui.
Mentre siedo sul tetto
della casa dei gerani
sale verso di me
l'odore del male,
l'odore della paura
di tutta quella gente disperata.
Nel clamore di vita
e nei pensieri
che ascolto
di quella gente in corsa
sento pochi suoni di amore,
sento tanti suoni di odio.
Però io non amo,
però io non odio.
Questa cosa adesso non è buona.
Amore e odio nascono insieme
in questo pezzetto di universo,
e vanno sempre insieme
sottobraccio.
Chi vuole conoscere a fondo
le cose dell'odio
e chi vuole conoscere a fondo
le cose dell'amore
deve
interrogare i morti;
e i morti,
che conoscono solo
il linguaggio del sogno,
entrano nei sogni dei vivi
per dialogare con loro;
ma prima devono
rimparare a parlare
e a pensare anche un poco,
perché i vivi
pensano sempre.

Io so adesso
che tanti di quelli che sono morti
aspettano la notte
per infilarsi nei sogni
dei viventi:
per bisogno di parlare, o forse solo
per porre domande,
per offrire risposte.
Io però, che rimango qui tutta la notte,
accanto alla casa
dal grande balcone dei gerani, 
non entro nei sogni di Irene,
perché non voglio.
Alla bella Irene addormentata
non ho niente da dire.

24 commenti:

  1. Questo non è più un giallo ma poesia.

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    1. È stato pensato e attuato come un poemetto, quindi certamente più poesia che un giallo, o piuttosto il tentativo (riuscito o meno ai lettori la sentenza) di descrivere un fatto delittuoso in versi.
      Sperim ben.

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  2. Ciao Vincenzo!
    Un vero poema, questo è quello che percepisco leggendo le varie composizioni che hai postato,molto avvincente e intrigante
    Ma il rifiuto di non entrare nei sogni di Irene nasconde qualcosa di losco….
    Aspetto nuove pagine
    Buona serata :DD

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    1. Forse perché conosce o intuisce quello che si nasconde in quei pensieri. Dico, non so, posso sbagliare, lo devo ancora scrivere il finale...
      Buona serata anche a te:D

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  3. Lo sapevo, un capolavoro non poteva finire con un culo girato sul fianco, forse in attesa di qualcosa che mai più riceverà.
    Trovo questo blocco più profondo dei precedenti, forse perché non si distrae con altri personaggi, che peraltro davano colore al racconto.
    Dovessi invece dare un 'colore' a questo pezzo, gli darei il grigio.
    Un grigio nebbia, un lungo monologo di pensieri che fanno pensare.
    Hai ragione i vivi pensano sempre, pensano troppo, e ostacolano il dialogo con i morti, impediscono il loro parlare, li ignorano.
    E quando costoro riescono a entrare nei sogni, trasmettendo messaggi, chiedendo notizie, offrendo talvolta avvertimenti, al risveglio il tutto viene cancellato, catalogato appunto come "sogni", quindi di nessuna utilità pratica, nuvole che, in transito per una notte, all'alba svaniscono senza lasciare traccia.
    Forse perderanno in poesia, ma quando sarà possibile registrarli, con voci e colori, ne vedremo (ne vedranno) delle belle.
    Il "1." dice chiaramente che non finisce qui; ben venga il seguito, per meglio goderlo smetterò di pensare, perlomeno per il tempo della lettura e per l'oretta successiva. OK?
    Ciao.

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    1. Forse mi illudo, ma spesso sento la presenza di qualcuno dei miei morti più cari vicino a me.
      Se potrò rimarrò ancora per qualche tempo così vicino a chi mi ha voluto bene, poi succeda qual che deve succedere.
      Ciao.

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  4. All'inizio mi sembrava di soffrire con lui, poi ho cercato e ricordato.
    Poi mi sono persa nel vento del canneto, resto dell'idea che sia il punto più alto.
    Ora sono con lui, sul tetto della casa con i gerani, in attesa che Irene, trovi lei finalmente, le parole giuste.

    A me piacciono i lieto fine.
    Anche in versione Ghost.

    E le persono care della nostra vita,quelle andate via, ci restano sempre accanto, Vincenzo.
    Ce le portiamo addosso.

    Bacio

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    1. Effettivamente quella del vento del canneto era lirica pura. Non so, ma non credo che ci sarà un lieto fine, quale potrebbe essere un lieto fine dal punto di vista di un morto? Spero sia un finale diverso da quello che tutti gli attuali e -spero- futuri lettori si attendono. Vero anche questo, che cioè le persone care ci restano sempre accanto. Io avrei detto che ci restano dentro, ma mi piace questo tuo "ci restano addosso".
      Buon fine settimana.

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    2. OT: Enzo via mail mandami le tue coordinate... Ti spedirò il libro dello Zio... Da me info. Ciao. :)

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    3. Faccio immediatamente e ringrazio con rutto il cuore, che fra un po' vola a Bologna.
      Ciao Fratellino:DDDDDDDDDDDDDDDDD

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    4. Grazie per il “rutto”. Ahahaha. :)

      Riceverai mie info via mail. Ciao. :D

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    5. Aspetto le info e "rirutto". Ahahahahaha.;))
      Ciao fratellino
      ad felsinea maiora!

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  5. Entrare nei pensieri di una donna appare complicato anche per una entità evoluta, rischierebbe di perdersi in un "contorcimento" ad infinite dimensioni. E' chiaro, la ama temendo i suoi pensieri. Gli artisti non chiedono altro che essere amati, oltre ogni limite e nonostante tutto. Il culo in faccia mentre si spegne l'ultimo mozzicone, un affronto alla "poesia". Mi piace sempre di più. Ciao

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    1. Vedi che tra artisti ci si intende a fischio come le cicale!?!
      Penso anch'io che la ami e che perciò istintivamente tema di entrare nei suoi pensieri, ora che può farlo, per non avere cocenti delusioni.
      "Gli artisti non chiedono altro che di essere amati" quale verità, peccato che pochi la conoscano e pensano sempre che gli artisti chiedano solo complimenti e riconoscimento del loro talento.
      Mi sa che io e te siamo assetati di amore, così, senza quel malefico "do ut des", che io odio; amore gratuito, senza condizioni, tipo "ti amo perché esisti".
      È una immane sofferenza essere artisti in questo mondo.
      Ciao.

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  6. Ciao Vincenzo,La poesia ha preso il sopravvento ed è esplosa,alcune cose non mi sono ancora chiare vedremo nel finale!Bravissimo come sempre!

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    1. E tu aspetta fiduciosa sto finale, che debbo ancora scrivere, ma giuro che farò.
      Ciao Lucié.

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  7. Ciao Vincenzo,
    volevo dire a Roscio che il suo pensiero è prettamente maschile, infatti mi immedesimo più in ciò che pensa lei che in lui.
    Quindi bravo Roscio!

    Come nipotina non sono male vero?

    La Spia

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    1. Eccellente nipotina, direi; continua così aspirante nipotona!:DD

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  8. ma non avevi detto che codesta -gustosa, tra l'altro- trota l'avevi già cucinata tempo fa?

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    1. Mi metti in crisi. Ma di che stai parlando? Sopravvaluti la mia intelligenza forse, eppure sei tu che mi chiami vecchio babbione...se avessi la bontà di chiarire l'enigma della trota...:))

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  9. Quando mai ti ho chiamato vecchio babbione? ;)
    Forse solo quando fingevi di esserlo per non pagare il dazio :)
    Gli è che il titolo di questo telefilm mi viene sempre da leggerlo al contrario!

    Il significato del mio messaggio cifrato era: ma non avevi detto che l'avevi scritto tempo fa, questo tatort?

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    1. Un paio di volte:)
      Io non fingo mai, caso mai mi realizzo:))
      Prova allora a leggerlo per dritto:)))

      Allora "repetita juvant", forse.
      Ho ripreso una storia iniziata tanto tempo fa, dimenticata in un grosso album finito, come chissà quante altre cose, sotto un mucchio di cartelle, di disegni vecchi e obsoleti, di tante altre cianfrusaglie. Cercavo qualcosa d'altro ed è stato riesumato Tatort.
      L'ho riletto e mi è piaciuto, questo vuol dire che era valido.
      Non credi?
      Torna a Tatort 1: i due ragazzi in motocicletta che scoprono il cadavere vanno poi a telefonare alla Kripo da una cabina pubblica.
      Ti dice niente questo?
      Non esistevano ancora i telefonini, né Internet.
      Comunque non capisco il senso ugualmente del tuo messaggio cifrato. Boh!

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