mercoledì 1 gennaio 2014

BENVENUTO 2014 TE LO DICO CON ARROGANZA COME SEMPRE:

Iniziamo l'anno con la mia consueta arroganza.
L'arroganza è un difetto per tanti ma una virtù per gli eletti, per gli unti dal Signore, vero Euri? Fosti tu a sostenerlo in un tuo post.
Naturalmente l'arroganza non va confusa con la presunzione, che è il difetto degli imbecilli, né con la prepotenza, che è il difetto dei violenti.
E allora? Dove sta stavolta la tua arroganza, Vincenzo?
Nel postare una poesia, la prima, che è in parte la continuazione, o se preferite, la variazione di un'altra da me postata il 9 giugno scorso, che si intitolava "Mani" e che riguardava appunto mani in genere, mentre questa si riferisce a mani particolari.
E nel postare un'altra poesia, la seconda, dandole per titolo quello che è il simbolo dei gay e io non lo sono, ma questo non c'entra nulla, il senso è ben altro e i miei colti ed intelligenti ospiti sapranno coglierlo, ne sono certo.




MANI  CHE  MANCANO


Mani
giunte che pregano,
mani che benedicono, mani
che accarezzano, 
mani che appaiono
in sogno e quante cose
si possono fare con le mani
ma tutte
quelle cose belle io riesco soltanto 
a sognarle perché sono le tue mani,
solo le tue mani,
sempre le tue mani
che si muovono per me, verso
di me, sopra di me
e che tanto mi mancano adesso
mamma.




I  AM  WHAT  I  AM


Io sono quel che sono:
un'insalata di cose schifose
e di cose sublimi, di cose
splendide e di cose orribili,
un sortilegio e una dannazione,
un miracolo e un aborto.
Io sono come sono
e voi non provate a cambiarmi
a trascinarmi al livello
del suolo
perché io non cammino, io volo.

Se non riuscite a capire
è colpa vostra, pentitevene, 
ma io vi metterò sulla buona strada
dicendovi che io non sono mai nato e che
io non morirò mai.

Quanto a lungo io abbia vissuto
vuoi sapere adesso tu.
Vorrei conoscerlo anch'io
ma non riesco a contare più di tanto.

Insomma
quante vite hai vissute, Vincenzo,
mille, tremila o trentatré?





18 commenti:

  1. Continuo a non capire dove sia la tua arroganza...

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    1. Sei la più intelligente ed hai capito benissimo. Ma a te lo dico: NON sono affatto arrogante, forse sono troppo timido, in modo assoluto non sufficientemente egoista, troppo generoso e altruista. Un artista deve-dovrebbe pensare solamente a se stesso, gli altri una rifinitura -Picasso scripsit- io non ci riesco, tutti gli altri sono importanti, alcuni di questi altri indispensabili a continuare a vivere.
      No, non sono arrogante. Qualche volta sono prepotente e "invadente", qui ha ragione Silvia, ma io invado e divento prepotente quando mi sento ingiustamente trascurato, o peggio snobbato.
      Tu che dici?

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    2. Io dico che sei un po' bimbo... e va benissimo così.
      Quando i piccoli vengono trascurati, diventano pestiferi, invadenti, prepotenti e sfacciati. Lo fanno per attirare l'attenzione, per richiamare affetto.

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    3. Mi piace il sostantivo che hai scelto: bimbo e non bambino. Però vedo che hai dimenticato l'avverbio che avevo usato io "ingiustamente".
      Si può essere trascurati per tante ragioni, di cui siamo noi la causa, e allora si fa l'esame di coscienza e si trova il movente; ma quando ragioni non ce ne sono e quelle avanzate sono banali e spesso insincere, allora no, allora non ci sto, ed è allora che divento insolente, insopportabile e provocatore, come a dire "adesso voglio vedere se ti accorgerai che esisto".
      È un metodo infantile che dà fastidio, ma purtroppo ben pochi si pongono la domanda "l'ho provocata io sta provocazione?". Insomma sono in un deserto col mio esame di coscienza a quel che pare, quindi non propriamente arrogante, anzi....

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    1. Che carino questo commentino in tre parole, Manuel, che delicato!
      Buon anno anche a te. :)

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  3. Beh, allora io dico "tanti arroganti auguri per un sereno 2014!"
    E che tu possa continuare ad essere come sei! :)

    Moz-

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    1. Grazie, continuerò, non ti preoccupare. Essere come sono è per me la cosa più facile che c'è. :-))

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  4. ti ritieni un eletto, un unto del signore?
    ce n'era un Altro che si definiva così ...

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    1. Io a dire il vero ricordavo quello di un libretto comico del cui autore mi sfugge il nome. Si usa dire -almeno quello lo diceva- per provocare ilarità.
      Mi sfugge se alludi ad un altro non troppo recente o a quello che è ancora in corsa. Spiegati, se vuoi.

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  5. ossignore,
    l' unto dal signore per eccellenza è solo lui, QUELLO LÀ!

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  6. Capii.
    Ricapitolando: QUELLO LÀ era l'Unto del Signore e ha preso il brevetto. Da LUI in poi tutti gli altri sono fallaci e improvvidi imitatori o addirittura simulatori, è così?
    Puoi cortesemente raschiare il fondo delle tue tante qualità così accumulate da sembrare accatastate e vedere di rimettere in libertà un po' di sacrosanta ironia.
    Vedrai che poi staremo meglio io e te e ci intenderemo a fischio come le cicale.

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  7. non si capisce niente, ma tant'è.

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    1. Fai un fischio e ci capiremo. Io il mio fischio l'ho fatto

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  8. Vabbè. Io non sopporto proprio i bimbi che fanno i capricci. E comunque è sempre un piacere passare da te.
    Buon anno Vincenzo.

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  9. Tu sei quel che sei...
    Un'insieme di pregi e difetti..come tutti.. che uniti rendono un Enzo unico.
    Ti confesso che i tuoi lati negativi, arroganza compresa io non li vedo..

    Raccontarsi tramite una poesia non è da tutti..io non ne sarei capace...tu sai emozionare sempre
    Buon anno Enzo...con tutto il cuore!

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    1. Sono quel che sono e tale intendo rimanere, d'altra parte in quake altro Enzo potrei mai trasformarmi?

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