martedì 18 febbraio 2014

CUORE GRANDE



Cuore grande
come un campo di calcio,
fiume che scivola senza fine,
dentro si abbeverano canneti.

Pascolo di whats app
di gruppo;
vibra appena toccato
corda di strumento antico.

Attende richiami notturni.

Assorbe sofferenze,
restituisce gioie,
mai stanco.



(18 febbraio, notte.)


8 commenti:

  1. Beh, magari la notte spegnilo, il telefono! XD

    Moz-

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    1. Non lo spengo mai. Una volta lo spegnevo in aereo, adesso ho scopertola posizione aereo e lo tengo acceso anche lì. Il mio gruppo (tutti membri stretti della mia famiglia) si scambia uazepp anche di notte e tu vuoi che io me li perda? Sentissi le boiate!!!
      Ciao. Enzo

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  2. Una poesia con WhatsApp di mezzo non l'avrei mai pensata possibile!

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    1. I poeti seguono il progresso. Avresti mai immaginato Giacomo Leopardi gridare alla sua Silvia il "pedala amore mio" di Eugenio Montale?

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    1. Cos'è, un gentile invito a smetterla di scrivere scemenze notturne?
      Ma allora mi inviti a morire: io lavoro di notte. Di notte penso le mie storie, di notte scrivo le mie poesie, di notte ho dipinto la stragrande maggioranza dei miei quadri Ancora adesso disegno di notte, non avendo più il posto per un atelier. Che faccio, smetto?

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    2. Ma no! Assolutamente non in quel senso, mi chiedevo quando dormi visto che per me la notte è sacra se non faccio 8 ora di sonno sembro uno zoombi

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    3. Einfach und Schmerzlos, espressione tedesca che amo e che significa semplice e indolore: dormicchio di giorno, appena posso, anche senza volere, semplicemente chiudendo gli occhietti santi e appoggiando il capoccione alla sponda prediletta dell'angolo prediletto del mio divano prediletto. Quando gli altri cominciano a sbattere le palpebre io sgrano gli occhi e divento sveglissimo e creativo. In tutti i sensi, Lillina.
      Quando invece vado a letto con la mia signora, verso la mezzanotte, ogni notte alle due e mezza circa sono di nuovo in piedi fin quasi alle sei.
      Lavoro, penso, mangio qualcosuccia e poi soddisfatto me ne torno a letto.
      Ho cominciato a farlo tanti anni fa (62) preparando la maturità classica e non ho cambiato più. Sono un notturno. Il silenzio mi parla forte e io me lo godo.

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