lunedì 26 maggio 2014

CIOTTOLI MARINI


Ciottoli marini edificanti
cambi di corrente,

gomene, attrezzi per la pesca,
onde notturne
livellate
dal disordinato moto sottomarino,

membrane di sortilegi
sfogliate come un libro di preghiere
da rileggere alla fine di ogni
giorno, tutto è predisposto
per un quieto riposo 
sul fresco della battigia.

L'ora è tarda e il sonno incombente
disegna ghirigori dorati
attraverso i grigi morbidi  di strati

di una stanca sofferenza.



Scritta il 5 maggio di questo anno.


12 commenti:

  1. Bella. I ciottoli marini e i cambi di corrente mi rifanno pensare alla mia bella isola. Ma l'avevi già messa sta poesia, poi l'hai levata, adesso la riproponi. Che c'è? Non ne hai altre?
    Filippo.

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    1. È vero: stava in calce ad un post che ho preferito eliminare per motivi di doverosa decenza. Ma la poesia è molto bella e non mi andava di seppellirla in mezzo al pattume. Non mi sono mai sentito al centro del mondo, Filippo caro e tu ben lo sai, ma per me il mio mondo è di fondamentale importanza. E questo mi consente di dormire tranquillo. Ciao.

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  2. Bei versi, come sempre.
    Mi fa pensare al mare in primavera.

    Moz-

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    1. Miki, da quando conosco mia moglie, friulana doc, ho conosciuto le montagne del Cadore, bellissime. Ma niente ha per me l'immensità del mare: è una cosa infinita, che ti avvolge e ti trascina 24 ore su 24, con la bonaccia e con la tempesta, sempre. Semplicemente esaltante, Miki.

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  3. Che bella immagine di serenità dopo la tempesta.
    Poi adoro la pesca, mi fa ricordare cose gradite.
    Ciao Vincenzo.

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    1. C'è sempre una quiete infinita dopo una tempesta, spesso anche prima, e i vecchi naviganti la annusano attraverso la bonaccia. La pesca mi fa ricordare nottate passate a rincorrere un pesce che mi prendeva in giro. Ma erano bei tempi lo stesso, perché ero assai giovane.
      Ciao sorellina di Maria.

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  4. Hai mai vissuto la straordinaria esperienza di stare sdraiato bocconi sulla battigia di una spiaggia deserta, lasciandoti cullare dalla risacca del mare? Io più volte, nel primo pomeriggio, nel mare sotto casa mia.... Sensazioni meravigliose di pace infinita!

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    1. Bocconi no, con la mia cervicale non posso scherzare, ma sdraiato a pancia in su sì, molto spesso, con la risacca che mi cullava. Un'enorme sensazione di levità e di pace, appunto. Come vedi tra marittimi ci si intende subito.

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  5. Mi è piaciuta moltissimo l'ultima strofa, la stanca sofferenza è qualcosa di lento, vischioso, che si attacca all'anima e di cui spesso non riesci a farne a meno...
    un abbraccio

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    1. Melinda, non avrei saputo trovare migliori parole, lento...vischioso...che si attacca all'anima...di cui non riesci a fare a meno...
      L'hai provata anche tu di sicuro.
      Un abbraccio.

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  6. Ho visto tanti paesini di mare...questa poesia potrebbe essere per ognuno di loro...

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    1. Curioso vero come tanti paesi di mare sul far della sera si rassomiglino tutti...

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