venerdì 23 maggio 2014

PASSAGGIO NELL' INFINITO

Questa notte, dalle due e quaranta alle tre e cinque minuti, credo di essere morto, anzi ne sono sicuro, e poi di essere ritornato da una passeggiata in un infinitesimo di Infinito.
Mi ero alzato perché avevo sete. Al buio trovavo la maniglia della porta mentre il respiro calmo di Anna Maria dondolava nell'aria. Richiudevo la porta e me ne andavo in cucina a prendere la mia acqua.
Un attimo dopo aver bevuto, tornato in salotto avvertivo come un pugno violentissimo in mezzo al petto. Un dolore furioso che in un attimo sbriciolava le mie ossa lasciandomi in ginocchio dove ero caduto, privo di forze. Mentre il dolore rapidamente svaniva fino a cessare del tutto io tornavo in piedi con una sensazione di totale sollievo e levità.
Guardavo il mio corpo rannicchiato e immobile a terra, come se fosse la cosa più normale: nessuno stupore, nessun dispetto, nessuna imprecazione né rassegnazione. Semplicemente constatavo con distacco che quello era il mio involucro. Niente di più. Libero. Ecco, mi sentivo libero, senza ansia, senza aspettative, senza curiosità, senza pretese.
Poi mi allontanavo da quel luogo e da quel corpo alzandomi senza sforzo e passando attraverso il tetto mi trovavo fuori, tanto fuori, tantissimo fuori, in un posto dove di sicuro non ero ancora stato, ma che mi appariva come un luogo famigliare, già abitato da me.
Non era notte, non era giorno; non era freddo, non era caldo e non facevo alcuno sforzo a muovermi. Colori caldi ma pallidi, celeste non azzurro; rosa non rosso; ocra chiarissimo non giallo. Calpestavo un suolo soffice, dove mi poggiavo leggero senza lasciare orme; non udivo rumori eppure era un tumulto di tutti i suoni possibili; non sentivo odori eppure era un effluvio di tutti i profumi immaginabili. E non ero solo, anche se nessuno si curava di me della moltitudine che si estendeva all'infinito e i miei occhi distinguevano volti distanti da me forse centinaia di miglia.
E poi finalmente l'ho visto. Mi veniva incontro col suo fantastico sorriso. Era lui, Ippolito, mio fratello come quando aveva venti anni. Mi rideva ma mi faceva segno di arrestarmi incrociando le braccia sul petto e poi allargandole verso l'esterno.
In un attimo mi stava davanti. Mi parlava e diceva qualcosa in una lingua che allora capivo perfettamente, ma che adesso ho dimenticato. Mi diceva di tornare indietro. Poi, chinato a terra, raccoglieva un sasso e me lo metteva dentro una mano, stringendomela poi tra le sue e la mia mano era quella di un bambino.
Tornavo indietro rapido come ero arrivato mentre tutto si affievoliva fino a sparire. Mi muovevo e mi rialzavo da terra, dove ero rimasto rannicchiato, con ancora un debole dolore in mezzo al petto.
"Ho sognato", pensavo.
La mia mano sinistra era chiusa a pugno. La aprivo con un certo sforzo. Dentro non c'era nulla, ma sul palmo stampata l'impronta di quel sasso che le mani di Ippolito vi avevano stretto. La carne era dolente e quell'impronta c'era ancora stamattina alle otto: un sasso triangolare con due punte aguzze quasi penetrate dentro la pelle.
No, non è stato un sogno.

18 commenti:

  1. E' stato un sogno!
    Uno di quei sogni che si fanno ad una certa età, parola di uno psicologo.
    Cristiana

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    1. E l'impronta del sasso dentro la mia mano? Serrando con forza il pugno ancora sento le punte che quasi penetrano dentro la pelle. Il tempo si era fermato, Cristiana ed era immobile. Era come stare dentro un guscio d'uovo.

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  2. Può essere che quel forte dolore ti abbia fatto pensare alla morte e il tuo subconscio ha reagito in quel modo. E' capitato a molte persone, ma secondo me tutto ciò non ha nulla di trascendente. Le punte delle pietra erano, probabilmente, le unghie, che hai premuto con forza contro il palmo.
    Cristiana

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    1. Io spiegazioni scientifiche o parascientifiche non ne ho, Cristiana. Io c'ero e ho visto. Vedi Cristiana, io sogno spessissimo, spezzoni o sogni di una certa durata e intensità, ma nessuno così dettagliato. Per esempio non riesco mai a distinguere una fisionomia perfettamente, qui vedevo ad altissima definizione, oserei dire in tridimensionale e vedevo le facce di quelli che stavano lontanissimi.
      Io non porto le unghie lunghe di una tigre, ma le tengo tagliate cortissime, non posso farmi quei segni anche se stringo da matti. Sono andato di sotto, ho preso un sasso in giardino più o meno come quello che mi ha messo in mano mio fratello; l'ho tenuto stretto dentro la mano sinistra, quella di stanotte cioè, e ho fatto forza con entrambe le mani tenendo stretto per diversi minuti. Appena aperta la mano non c'era nessuna impronta, solo un lieve rossore, niente più. Stanotte c'era un'impronta come un calco e stamattina era ancora lì e non c'era alcun rossore.
      Io non me lo spiego.
      Può darsi che tu abbia ragione, ma potrebbe anche darsi che abbia ragione io, non credi?
      Comunque grazie della tua collaborazione, molto gradita.

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  3. E' stato un sogno stupendo! Speriamo che l'aldilà gli somigli davvero! :)

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    1. Io a dire il vero l'aldilà me lo immagino come l'ho veduto stanotte, perché io là ci sono stato, cavolozzo fritto!

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  4. Sogno o esperienza? In ogni caso qualcosa di eccezionale e bellissimo.
    Ma d'altro canto: bentornato!

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    1. Sì, qualcosa di eccezionale e di bellissimo, Nina.
      Sono felicissimo di essere ritornato insieme a voi.

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  5. Ma guarda un po' che culo che hai! Tu vai all'altro mondo, te lo godi e poi torni indietro.
    L'ho sempre pensato che eri speciale. Fammi capire: tuo fratello -ne avevi uno solo, quindi quello lì di cui mi hai tanto parlato e che è morto da più di dieci anni, perché eravamo ancora in contatto diretto io e te- lo hai visto come quando aveva 20 anni e tu eri un bambino? Stupendo! E che vuol dire? Ci si riappropria di una verde età? La si può scegliere? Tu che sei l'esperto, visto che ci sei stato, come sta la storia? Mi interessa, sai? Telefonami prima di notte, questa merita una chiacchierata.
    Ciao. Filippo.

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    1. Allora è solamente culo? O piuttosto sono entrato definitivamente nel mondo degli eletti? Ma lo sai che stavo da Dio? Una leggerezza così non l'avevo mai provata, e quei colori mi carezzavano e mi cullavano. Trovare quei toni e fare quadri così, mamma mia! Proprio adesso che non ho un atelier e non posso sfogarmi, ma li ho dentro gli occhi e nel cuore, appena posso coi faccio un acrilico minimo 100 x 150 e me lo metto in camera mia.
      Non so darti una risposta su quella storia del riappropriarsi della verde età, come dici tu. Proviamo stanotte a trovare un intesa io e te. Ti telefono verso le 23, ok?
      A stasera, Filippo, statte buono.

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    2. Il tuo amico Filippo, a mio avviso, ti sta dolcemente dicendo che l'esperienza extracorporea che hai vissuto è semplicemente ciò che il tuo inconscio voleva vivere, cioè ritornare a vivere la verde età! :)

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    3. Chi non lo vorrebbe, Orné. Io però ti garantisco che sto bene così a questa mia età. Proprio oggi me ne sono reso conto. È arrivata mia nipote -26 anni- che voleva l'accompagnassi in una corsetta per i campi. "Io non corro da anni", le ho detto. "Buon motivo per farlo, Nonno". Cominciato col batticuore perché non si sa mai, ma dopo un paio di chilometri ci ho preso gusto. Morale: ho dovuto aspettarla tre o quattro volte perché me la perdevo e il mio cuore non perdeva un colpo. Perché dovrei tornare bambino? C'era la guerra. E perché dovrei tornare giovanotto e innamorarmi una sera sì e l'altra pure? E le sbronze notturne dell'Università? E le centinaia di stronzate fatte? No. Ho avuto tanta fortuna credimi a diventare vecchio e a non crepare prima. Io voglio vederle ogni giorno le facce belle della mia gente. Sentirmi giovane e desideroso di vivere alla mia età è una gran cosa, Ornella, siente ammé.
      Ciao bella isolana! :-))

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    4. Anch'io non desidero affatto tornare agli anni della giovinezza, ma intorno ai 45 non mi dispiacerebbe! Comunque se mi lamentassi di come sto ora bestemmierei, quindi ringrazio la buona sorte!

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    5. Condivido appieno i tuoi ringraziamenti alla buona sorte: mi tengo la mia stagione, il mio cervello, il mio cuore e la voglia di vivere che ho.

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  6. Ciao Vincenzo!
    Hai vissuto una terribile e nello stesso tempo bellissima esperienza.
    Sono fenomeni che non sono spiegabili, ma che ora si conoscono di più perché stanno provando a studiarli. La scienza è divisa. Solo chi l'ha vissuto è sicuro di ciò che ha visto.
    Quindi dico che anche l'immaginazione può influire, soprattutto chi ne ha tanta. Quello che mi colpisce però, sono le sensazioni che si provano, che non possono secondo me, essere finte.
    Sai che ho sempre pensato che i colori potessero essere esattamente come li hai descritti?
    Ora però voglio sapere, come stai? Cosa è successo al tuo cuore?
    Ti sei fatto controllare?
    Un abbraccio stritoloso.

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    1. Dalla fine. Io sto benissimo. IL mio cardiologo ha trovato tutto in ordine. Lui dice che potrebbe essere stato una specie di crampo, viene a tutti i muscoli e anche il cuore è un muscolo. Se dovesse ricapitare mi farebbe ricoverare per accertamenti. Cioè, se ricrepo, se ritorno là dove stavo ieri notte e se ritorno indietro col sasso nella manina, insomma se mi risveglio lui mi manda in clinica per un paio di giorni.
      Io ci sono stato, sorellina di Maria, e ho visto quel che ho visto: colori che non si ottengono sulla tavolozza così facilmente; odori diversi non penetranti ma diffusi; tutte cose che qui non esistono o per lo meno non abbiamo noi la possibilità di percepirli. E poi il grande immenso senso di pace e di benessere. Come se fossi chiuso dentro un uovo trasparente. Ti dico, una favola!
      Nel mio breve post mi sono limitato a trascrivere in fretta quel che avevo visto per paura che svanisse tutto via prima che potessi scrivere qualcosa.
      Io sto benissimo adesso, sono più tranquillo.

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  7. In ogni caso un'esperienza che valeva la pena di fare.
    Sei tornato più sereno? Penso di si.
    Mi fa piacere che tu abbia voluto condividere con tutti noi.
    Sappi che io ci credo profondamente a queste cose.
    Ora puoi anche prendermi in giro se vuoi...
    Ti abbraccio.

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    1. Mi dici come farei a prenderti in giro, sorellina della sorellina di Maria? Io c'ero e ho visto. Poi Cristiana dice che fosse un sogno bello, ma solo un sogno. Anche Ornella dice la stessa cosa. Il fatto è che io sogno spessissimo e c'è una bella differenza: i colori sono smaglianti nei miei sogni e non così teneri e diffusi, non codesti toni e io di colori mi intendo bene; poi i suoni, percepibilissimi anche i bisbigli ma senza caciara, senza confusione di lingue. E mio fratello che mi parla in una lingua strana, che in quel momento era chiarissima, e lui era giovanissimo, venti anni forse, ed io un bambino, era la mano di un bambino quella in cui mio fratello ha premuto un sasso. Sono passate molte ore ma nessun dettaglio è andato perso oppure si è scolorito.
      Certo che ho voluto condividere con tutti voi, soprattutto la sensazione di estrema pace che ho provato io.
      Ciao Mariè, buon fine settimana.

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