lunedì 14 luglio 2014

IN QUESTO MOMENTO



Foglia caduta al suolo
da cime lontane, 
se ne ode il richiamo
del vuoto appena lasciato,

la traccia ancora
è fresca;

voce congelata appena
sgorgata,
muto

rumor d'un passo 
solo accennato;

vita
inconsumata
nell'assoluta indifferenza umana,

in questo momento
immobile.


Maximiliansau, 11 aprile 2014

*


9 commenti:

  1. Sai che la caduta della foglia potrebbe essere una persona che muore e l'indifferenza umana la ignorerebbe lo stesso?
    E' atroce pensare che dovremo essere creature evolute e invece non lo siamo...
    Un abbraccio

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    1. Accidenti che perspicacia, Melinda. Si tratta della morte, anche se non materiale, di un uomo semplice, senza santi protettori, di un "coatto" snobbato da tutti i sapientoni. gli pseudo letterati, o bacia culo, le puttane che ostentano la loro millantata superiorità morale e culturale. Sparisce il coatto come una foglia morta e nessuno se ne accorge.
      Complimenti al tuo acume.
      Un abbraccio vivacissimo.

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  2. L'indifferenza umana abbonda ed è come un pugno nello stomaco.
    Un caro saluto.
    Cristiana

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    1. All'indifferenza umana si deve fare il callo e l'abitudine, ma lo stomaco non ritiene più quasi nulla, Cristiana.
      Una buona serata a te.

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  3. Ci vorrebbe una folata di vento, almeno qualcosa si muoverebbe.
    Ciao Vincenzo.

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    1. Mi piace questa idea della folata di vento, che sposta tutte le foglie non solo quella caduta per ultima e le confonde in un turbine. Brava sorellina.
      Ciao carissima.

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  4. La morte non è un momento immobile, non per chi la osserva. E' un evento immenso che sospende tutti i riferimenti interni ed esterni, che crea attesa come una nascita, che rende muti e stupefatti di fronte all'incontrollabile. E' terribile.

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    1. Il tuo punto di vista è altamente condivisibile, se soltanto pensi alla moltitudine di sensazioni e di sentimenti che una morte -una qualsiasi, anche di uno sconosciuto purché sia un essere umano, o addirittura di un animale- provoca in chi abbia la ventura di assistervi o comunque di osservarla da presso. Mi piace quel "che crea attesa come una nascita". A pensarci bene la morte cristiana è così, foriera di un senso di attesa dell'ignoto che si manifesta al defunto, che intraprende una nuova vita.
      Muti e stupefatti si rimane di fronte a ciò che non puoi prevedere né evitare né appunto controllare.
      Ma questa poesia non voleva essere un peana alla morte: poteva essere vista come tale, oppure no. Questo è il senso immanente di un testo poetico, che ognuno di coloro che lo leggono possa configurarsi nella propria mente una costellazione differente e personale.
      Tutto è valido perciò purché il testo sia valido.
      Ben rientrata eSSe.

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