venerdì 11 luglio 2014

NUMEROSA SOLITUDINE




Aggiungo questo mio vivacissimo silenzio
alla numerosa solitudine di chi
è passato attraverso di me;

illusione dodecafonica del nuovo
che si conia durevolmente
e si trasforma lasciando spazi vuoti,
disabitati percorsi, tortuose immagini
create per sviare sospetti, convergenze mute,
ingannevoli schiume d'aria
che trasportano pollini spenti 
della mia fantasia.

Mi trovo a costruire inganni
come esibizioni dal trapezio senza rete
planando sugli errori di vite ormai concluse. 


Maximiliansau, 3 maggio 2014

14 commenti:

  1. Troppo triste Vincenzo!
    Spero che non sia un tuo sentimento attuale di vita. Mi dispiacerebbe moltissimo.
    Ti abbraccio e ti mando un frizzante sorriso, anzi tre 😁😁😁. Ciaoooo...

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    1. Ho messo in basso la data in cui la poesia fu scritta per evitare facili sofismi e dissacranti giudizi, come alcuni che mi stanno inopinatamente cadendo addosso di questi tempi.
      Facevo allusione a ben altri inganni, costruiti per ingannare me medesimo e non altri. Il momento è sempre attuale ma non così impellente come paventavo all'inizio di maggio.
      Tranquillizzati, non sono così triste, anzi sono in una nuova fase creativa. Sto sviluppando idee nuove sia per un romanzo in fieri, sia per cambiare completamente l'indirizzo della mia pittura. Non ho attualmente un atelier a disposizione e devo lavorare con pastelli e cartoni. Non posso usare colori nel mio appartamento a meno di rischiare il divorzio. Ma se potessi avrei già costruito una prima linea di quadri, perché è così che si fa. Si tratta di sperimentare nuovi percorsi e bisogna imbrattare tele e consumare chili di colore per trovare la strada giusta.
      Grazie del frizzante sorriso, sorellina.
      Un abbraccio planetario, ciao ciao ciao.

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  2. Mi hai fatto venire in mente Eugenio Montale con la sua lirica "spesso il male di vivere ho incontrato"... è triste essere costretti a fingere perchè altrimenti non si viene capiti, accettati... come canta Max Gazzè "che fatica innaturale perdonare a me stesso di essere io".
    Spero che ora le cose vadano meglio, bacioni

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    1. L'accostamento con Eugenio Montale altamente mi onora, ma non mi fa montare in cattedra. Comunque te ne ringrazio.
      Come ho già risposto a S.Pia poco sopra la situazione è più o meno la stessa ma non così impellente e urgente.
      Sì è triste dover nascondere la propria vera identità per non venire emarginati. Quante volte nel corso della mia vita sono stato costretto a fingermi diverso da quello che sono perché la gente m,i capisse e mi accettasse, perché non si può vivere da soli nel deserto. Ma quando si è diversi, nel bene o nel male, quando si è distante anni luce, in avanti o in dietro, dal resto degli altri che marciano in colonna verso un ignoto destino, non si può non fingere di essere tale e quale alla massa per non essere emarginato ed espulso a calci come un cane rognoso.
      Bacioni Melinda.

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    2. Lo so, io vengo emarginata perchè sono "diversa" sotto molti aspetti, ma a un certo punto ho imparato ad amare la mia diversità e mi trovo bene anche nella solitudine.
      Preferisco non conformarmi, mai.
      Baci

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    3. Mai lasciarsi inghiottire dal gruppone, Melinda. Se sei diversa difendi la tua diversità da tutti questi leccaculo patentati, da tutti i farisei che questo mondo rigenera ad ogni generazione, prolissi e deleteri. Non lasciarti mai inghiottire da questa melassa, sii te stessa.
      Io che sono "normale" mi sono snormalizzato e sono uscito allo scoperto per mia volontà, per non ammucchiarmi coi lecchini beceri e ignoranti. Ho poco, ma quel poco me lo sono costruito da me, rinunciando al tanto che avrei avuto se avessi accettato la mia normalità. Ma quello che ho è per me tanto e lo voglio condividere con tutti i miei amici e amiche, e se qualcuno/a si sgancia con ribrezzo peggio per lui/lei, perché ha perso un Cristo del mio calibro, e amen.
      Non rinunciare MAI alla tua personalità e alla tua non normalità.
      Baci, baci, baci

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  3. Ma è solo nella solitudine che ci ritroviamo e diamo il giusto peso alle delusioni.
    Pronti a non dovere più mentire su di noi.

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  4. Io, se non costruissi inganni, crollerei

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    1. Al termine del mio romanzo "Martedì dopo l'autunno" riportavo le frasi che un giornalista aveva usato per giustificare un atleta che si era dopato. Le riporto in italiano, perché quelle erano in tedesco: "se non ci si inventa continuamente qualche menzogna, si diventa pazzi. Un essere umano che non si inganna da solo non può sopravvivere. Forse questo essere umano si è così a lungo ingannato, finché lui stesso non ha finito col credere alla propria innocenza".
      Calza a pennello, Baol, col tuo commento, col tuo convincimento e col mio.

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  5. Ciao Vincenzo!
    Capita spesso che per compiacere ad altri non mostriamo come realmente siamo perché non capirebbero la nostra differente personalità che poi a dirla tutta a me la stravaganza piace assai è dono di pochi
    Mentire a noi stessi é parecchio deprimente perché la nostra verità viene sempre a galla e ci tocca pure poi faticare per fare pace
    Abbraccio grande :))))

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    1. Cara la mia Claudia, se a te la stravaganza piace sappi che io ci vivo alla grande e non mi cale se tanti -i cosiddetti normali per bene- mi rimproverano in continuazione. Per essere sincero io me ne strafotto e vivo contento.
      Mentire a se stessi si può e si deve per continuare ad essere come veramente si vuole essere, senza scendere a degradanti compromessi.
      Abbraccio grandissimo, Claudia.

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