giovedì 7 ottobre 2010

DOLORE SBATTUTO IN DIRETTA

Scrivo a caldo, senza pensarci su e vaffanculo la sintassi.
Ad Avetrana è successa una cosa atroce: uno zio ha strangolato la nipote quindicenne in una cantina perché gli si rifiuatava e l'ha -a sentire le scarse prime notizie- violentata post mortem. Questo è il fatto, terribile nella sua scarna tragicità.
Appena ieri sera le prime notizie arrivano alle redazioni dei giornali e dei telegiornali volano illazioni e mozziconi di notizie. In quel momento in uno studio di "Chi l'ha visto", se ho letto bene, c'è la madre della ragazza che sta verosimilmente rivolgendosi a quelli che crede siano i sequestratori di sua figlia.
Quando incominciano a circolare le notizie qualcuno, dallo studio centrale della RAI, comincia a parlare a voce alta: si sentono le parole "corpo" e "ritrovato".
La telecamera inquadra impietosa la faccia della madre, che certamente ha sentito tutto. Senza pudore né pietà.
La conduttrice azzarda a chiedere a quella povera donna se voglia abbandonare la trasmissione, ma si trova di fronte una faccia di pietra.
Impietrita è la parola esatta. La madre ha percepito la morte della figlia, ma si aggrappa ancora a chissà quale speranza. E la telecamera sta sempre puntata sul suo viso, sul suo immenso dolore, spiattellato su tutti i teleschermi senza alcun pudore.
Le fanno addirittura ricevere una telefonata -dai carabinieri, presumo- che la informano del ritrovamento di un corpo. La madre rispondendo alla conduttrice che le ha chiesto appunto cosa le abbiano riferito, risponde: "Dicono di avere ritrovato un corpo, ma non può essere vero".
A questo punto la decenza imporrebbe di tagliare quella immagine del dolore universale, di lasciare quella madre alla sua infelicità, che appartiene solamente a lei, non al mondo intero.
Solo dopo un paio di minuti in cui la telecamera inquadra sempre questa Maria del Calvario, la conduttrice si decide a far togliere il collegamento.
Io mi indigno per questo comportamento della nostra televisione di stato, che cerca solo mostri da sbattere in video e vittime di mostri. Spero che, come me, si indigni più della metà dei telespettatori, ma temo di sbagliare, di sbagliare di grosso.
Questa televisione del cazzo, questa televisione spazzatura non fa altro che correre dietro al campione di telespettatore e ai suoi gusti. Ci è stato insegnato in tutti questi anni, in cui abbiamo visto imbarbarirsi il metodo di comunicazione fino ad arrivare al puro e semplice messaggio commerciale anche della morte, per alluvione, per terremoto, per omicidio. Quindi anche il dolore di una madre è un messaggio commerciale, è un modo come un altro per tenere incollato sul PROPRIO canale il telespettatore, costi quel che costi. Ben venga allora una faccia impietrita, ben venga un volto dove non scorre più sangue: fa audience o come cazzo si scrive. Pertanto se il telespettatore vuole questo strazio, questo strazio gli viene offerto.
Ma a questo punto mi vengono sul gozzo un paio di domande: ma che razza di gente popola questa nazione?
Da quando siamo diventati così?
Perché dobbiamo vedere solo sangue, morte e distruzione?
Quale tormentone interno appagano i dolori altrui?
Siamo veramente così, o VOGLIONO farci apparire così?
Sono dunque solo io ad indignarmi tanto?
Visto che stamattina a "Uno mattina" nessuno si è degnato di sputtanare la trasmissione di ieri sera e la sua conduttrice, e visto che stasera -mi ci gioco una coscia- Bruno Vespa cavalcherà in diretta a "Porta a Porta" questo ferale avvento?

5 commenti:

  1. Guarda, io sono talmente pre-indignato, che le tv COMMERCIALI italiote (cioè rai di merda e mediaset di merda, che sono la stessa cosa ma per la prima si paga pure un canone obbligatorio che quei porci chiamano, prendendoti per il culo, "abbonamento") non le guarderei nemmeno se fossero loro a pagarmi fior di quattrini.
    Beato te che almeno la osservi da fuori, questa Lobotom-Italy escrementizia e inferiorizzata e mafiosa e imbecille.

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  2. È uno schifo totale, una spazzatura di gente e TV. Ne parlavo proprio ieri sera con la mia compagna durante la trasmissione Live di merdaset. Ne ho visto un pezzetto ed è rivoltante che davanti a fatti del genere si cerchi solo l'audience e nulla più. Vedere e rivedere quelle immagini, il dolore in diretta delle persone è quello che piace a noi italiani. La colpa, comunque, è anche nostra che seguiamo tutta questa merda che ci sbattono in faccia.

    E poi mi viene anche da chiedermi: ma ai famigliari cosa hanno offerto? Quanti soldi per farsi riprendere in un servizio live di 3 ore? Anche loro, non fanno un pò schifo a permettere tutto ciò? Cose sconcertanti che mai capirò.

    Ciao ragazzi.

    LeNny.

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  3. [OT] Vincenzo, sistema l'orario del Blog, hehehe.
    Ho postato alle 12.52.

    Ciao.

    :)

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  4. Non guardo la tivù, proprio non ce la faccio. So che potrebbe in certi casi fungere da anestetico a buon mercato, ma preferisco soffrire stoicamente. Quando ho letto questa notizia on line ho sofferto, non stoicamente. L'avessi vista in tivù .. non so, credo che avrei cambiato canale. Mettere la sofferenza sotto i riflettori è come produrre un film o un giornale porno, anche peggio perchè i sentimenti sono più sacri di un corpo.
    Guardare certe trasmissioni è come leggere o vedere pornografia, anche peggio per la stessa ragione.
    Io sono per la censura: della pornografia, della violenza, e di tutta la filosofia dello "sbatti in prima pagina per la gioia dei guardoni".
    Per quanto riguarda la vicenda in sè, avrei troppo da dire.

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  5. io guardo molta tv: di stato, privata, purchè non a pagamento. Certo alcune cose non si dovrebbero mai vedere, il dolore è una esperienza che dovrebbe rimanere privata, discreta, quasi confinata, non certo prolungatamente esibita al pubblico. Però non mi stupisco di quanto accaduto: c'erano tutti i precedenti necessari perchè si arrivasse a ciò. Del resto, se è consentito, è anche perchè molti bramano di vedere, di spiare dal buco della serratura. Aggiungo che non sono poi così tanto sicuro che si tratti di un vizio esclusivamente italico....qualcuno può contrattirmi?

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