giovedì 10 novembre 2011

ANCORA UNA POESIA

Venerdì 4 novembre ho postato tre poesie; domenica 6 novembre ne ho postate due; oggi posto una sola poesia. Mi rendo conto di avere costruito una piramide capovolta, un antico simbolo esoterico, senza averne nessuna competenza né tanto meno voglia.
Lo chiamerò pertanto cubo appuntito, oppure estremità di un chiodo; tedescamente parlando Spitze, cioè punta, che però nel comune gergo ha un significato di "cosa eccellente, che piace".
Non so se piacerà, ma questo è un problema che nessun poeta si è mai posto. Cose che escono dall'anima possono suscitare sensazioni, positive o negative, e basta.

ARRIVERÒ TARDI

Perderò tempo ad ascoltare le chiacchiere
della gente adunata nella strada,
a cercare in qualche modo di trascrivere
nei miei appunti gli ultimi minuti;
a guardare negli occhi quelli che saranno venuti,
a tentare di leggerci dentro i pensieri,
quelli veri, non le sciocche parole che scriveranno
nel librone aperto all'ingresso.
Passerò di gruppo in gruppo e di sicuro
mi perderò qualche battuta importante,
qualche sguardo obliquo
di quelli che fanno sempre i conti delle spese
per i fiori, per gli addobbi e tutto il resto.
Mi intrigherò un po' in tutta quell'onda
di pensieri nascosti, di sussurri, di giaculatorie
e lacrime di circostanza, di profumi e deodoranti
già rancidi di sudore dopo un po'.
Arriverò tardi al mio funerale,
vedrai che sarò l'ultimo a entrare in chiesa.

5 commenti:

  1. Io penso che riuscirò addirittura a dare buca! Nel senso che questa è una delle rarissime cose in cui la penso come mio padre. Anch'io come lui, a meno di ripensamenti, desidero essere cremato subito alla presenza di pochissimi intimi, senza funerali, e che le ceneri vengano sparse, e che la notizia venga data solo dopo e nel modo più discreto e sommesso e riservato possibile. E non certo per esorcizzare la morte, bensì per "viverla" a modo mio come sto vivendo la vita, sottraendola a qualsiasi rituale o conformismo.

    Però, a parte queste mie chiacchiere personali che lasciano il tempo che trovano, lasciami dire che ho trovato questa poesia bellissima, che ne sono stato profondamente colpito. Il che, come giustamente dici tu, è quello che conta, per un Poeta.

    ancora una volta, Grazie!

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  2. No, caro Nik, non mi farò cremare. E non perché io abbia paura del fuoco, o creda veramente alla resurrezione della carne, bensì per un altro motivo, semplicemente emotivo. La madre di mia madre morì e fu sepolta a Valentano, durante la guerra,nel paese in cui eravamo sfollati.
    15 anni dopo accompagnai mamma alla riesumazione, perché lei voleva assolutamente riportarla a casa.
    Non dico che arrivai alle lacrime di mia madre -dentro di me un po' certamente sì-, ma provai un'emozione fortissima nel "tenere nelle mie mani" alcune piccolissime ossa di mia nonna. Il suo cranio, che mi apparve minuscolo, mentre avevo di mia nonna ben altra immagine, come di una donna vigorosa. Ma allora ero un bambino, quindici anni dopo un uomo di 24 anni, grande e grosso.
    Come potrei pensare di sottrarre a una mia figlia, oppure ad un mio nipote una sensazione uguale alla mia?

    A parte queste considerazioni e ricordi, mi fa piacere immenso che alcuni miei versi ti abbiano "profondamente colpito". Certo, Nik, solo questo conta per un poeta, direi per un artista: suscitare emozioni.
    Ancora una volta, grazie a te.

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  3. Arrivare tardi al proprio funerale!
    Iacopò, sai che è una bella storia?
    L'hai messa lì, come l' ennesimo scherzetto concepito dal quartetto di amici miei , in una bella poesia godevole e scanzonatoria, per esorcizzare la paura della morte.
    Hai paura di morire?
    Non negarlo, nessuno ne è immune.
    Sai che ti dico, ci arriverò anch'io in ritardo al tuo funerale, così andiamo a berci un caffè prima di entrare in chiesa. :))
    ... E che sia il più tardi possibile, che dobbiamo incazzarci e divertirci ancora un po'!
    http://www.youtube.com/watch?v=0rmfP8FJxSY&feature=related

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  4. Era una mia vecchia idea, ma così, burlesca. Allora avevo la metà degli anni che indosso oggi e mi ci facevo quattro risate. Adesso è diverso, comincio a pensarci, ma non per paura né per esorcizzare la paura -la morte non la si esorcizza-, bensì come constatazione di un evento possibile, anzi certo, ma procrastinabile nel tempo.
    Mi fa piacere comunque pensare che arriveresti volentieri in ritardo anche tu. Hai ragione abbiamo tanto tempo davanti e tanti, tanti argomenti per incazzarci a vicenda -politichese, Milan Inter, punti di vista tipicamente femminili o maschili- e tanti altri per divertirci.
    Ad maiora, quindi, e che avvenga tutto il più tardi possibile.

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