giovedì 29 maggio 2014

PRATO CANORO



Un prato canoro
mi risveglia al mattino prima
che sorga il sole:

durante tutta la notte
vi han palpitato,
zigzagando tra steli e foglie,
i miei sogni più semplici

purificati
come una brezza leggiadra.





14 commenti:

  1. E che i sogni notturni possano avverarsi di giorno^^

    Moz-

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    1. Quando sono belli di sicuro, gli concediamo l'imprimatur volentieri. Quelli brutti no, non vogliamo che si avverino mai.:-)

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  2. Ciao Vincenzo,
    le poesie che mi piacciono di più sono quelle che con semplicità mi fanno vedere lo scorrere delle immagini come un film.
    Questa è proprio così.
    Mi permetti di spostarla nell'angolino del mio blog? È troppo bella. Baci.

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    1. Ciao. Ho scritto anche poesie complesse, corpose, cariche di significati. Riviste a distanza di decenni le ho trovate distanti, un po' fredde, con un po' di polvere addosso. Questi frammenti poetici invece hanno un'immediatezza e una freschezza che non va perduta cogli anni. Penso che sia la semplicità.
      Per quanto concerne lo scorrere delle immagini di un film questo dipende dal fatto che io sono un pittore che scrive, che quindi prima vede le cose poi le dipinge come le vede lui. I miei romanzi e i miei racconti li devo prima veder scorrere sopra l'immaginario telone della mia fantasia per poter poi iniziare a scrivere. Non conosco il metodo degli altri, ma il mio è questo e me lo tengo.
      Io ti permetto tutto quello che ti fa piacere, dicendoti che è un onore per me se tu lo fai.
      Ciao sorellina di Maria (o sorellona di Maria? Chi è la prima arrivata sul globo?).

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  3. Sono seconda, quindi sorellina è OK, in tutti i sensi. Grazieeeee!!!!!

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    1. Sai che me l'ero pensato? In tutte le foto Mariella ha qualcosa di matronale, di pacioso, come di una persona appagata, di una sorellona insomma, che dà consigli alla sorellina. Foto tue non ne conosco, a meno che non stia dentro qualcuna dove c'è tua sorella nel suo blog. Bene allora, buon per te che sei ancora più giovane di lei, pertanto giovanissima.
      Ciao. sorellina di Maria.

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  4. I sogni più semplici sono quelli che ti riempiono la vita, che ti ragalano il sorriso, che ti stanno addosso come un bel vestito.
    Un abbraccio grande :)
    Xavier

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    1. Ben tornato, ragazzino. Stai bene? So che te ne intendi di bei sogni, e anche di brutti e ti ci vedo con un bel sorriso stampato sulla faccia e vestito da figo nel tuo sogno semplice e profondo come te.
      Un abbraccione grosso così.

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    2. Ciao Vincenzo, no non sto bene, putroppo è morto un ragazzo che era in terapia con me... passerà.
      Un abbraccio

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    3. Mi dispiace veramente. Accidenti, quando succedono queste tragedie tutti mi sembra misero e caduco.
      Ti abbraccio con tutto il cuore.

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  5. Mi hai fatto pensare ad un sonno ristoratore prima di una bella giornata estiva, da trascorrere in compagnia di persone amate. Non e' semplice e magnifico? Abbraccio Enzo caro. Ps: anche tu piaci a Paolino. Ti ha lasciato un messaggio da me. :-)

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    1. Insomma a una pennichella estiva? Io ho dormito in compagnia, maschi e femmine tutti ammucchiati su una spiaggia -mi pare fosse quella di Santa Marinella-; là in mezzo c'era qualcuno che approfittava ma quasi tutti dormivamo. Bello, me lo ricordo con grande nostalgia, anche perché eravamo tutti maturandi, fatto notte studiando matematica e fisica e cosette varie e poi detto andiamocene a fare una dormita sulla battigia e domattina si ricomincia. Avevo 18 anni e 4 mesi, era fine giugno 1952. Che bella bellezza. La metà di quei dormienti sta da tempo a dormire sotto il livello del mare. Che tristezza.

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  6. Ciao Vincenzo!
    Le parole semplici sono quelle che più prediligo perché contengono grandezze indescrivibili,sono esattamente come i piccoli gesti che sanno far sentire e sentirci grandi
    Buona Domenica.Baciiiiii :))

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    1. Mi trovi assolutamente d'accordo. Nella vita la semplicità è la via diretta che dal cuore parte per arrivare al cuore dell'altra persona. In poesia l'ermetismo, l'oscurantismo sono i mezzi usati dai mediocri che vogliono apparire profondi per coprire la pochezza del loro sentire poetico, in modo che chi legge sia portato a pensare che ciò che è di difficile comprensione nasconda chissà quale filosofica dottrina, mentre maschera solamente il vuoto che hanno dentro. Palloni gonfiati che cercano di volare ma non riescono nemmeno a camminare visto che hanno i piedi impantanati nella mota del guazzabuglio che hanno nella mini porzione di cervello di cui sono dotati. Pensa all'inizio de "Il sabato del villaggio", più elementare e semplice di così si muore.
      Pensa a quel verso sublime "m'illumino d'immenso" di Ungaretti; pensa a questa immensa poesia di Salvatore Quasimodo:
      "Ogni uomo è solo sul cuor della terra
      trafitto da un raggio di sole.
      Ed è subito sera"
      Capito? Anche in pittura la semplicità di linee e di colori la vince alla lontana su tutti i guazzabugli e le macchie di colore di chi non sa dipingere né disegnare.
      Per disegnare come Picasso, cioè come un bambino, si deve lavorare un'intera vita come ha fatto lui, come sto facendo io. Non so se ci riuscirò mai, ma ci tento e imparo ogni giorno, con semplicità, con umiltà. Certo umiltà. Io, centro del mio mondo, sono profondamente umile: chiedo permesso quando sto per entrare, mi accomiato quando esco e chiedo scusa quando sbaglio. Sopratutto ammetto di sbagliare molto, di non essere infallibile e mi incazzo quando qualcuno addita al mondo miei errori che errori non sono ma variazioni di stile, di umore, di vena artistica.
      Non è facile vivere con un artista, lo ammetto. Vedo gli sforzi che fa Anna Maria e la sua sofferenza. Me ne dispiace. Aspetti la mia morte: dopo qualche tempo affioreranno tutte le cose belle e scompariranno le brutture, non il contrario. Allora capirà il privilegio che ha avuto.
      Buona domenica anche a te, Claudia.

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