venerdì 4 giugno 2010

IO E TE SOLI NELL'UNIVERSO

E così oggi sono venuto da Te, la prima volta in questo paese dove vivo da più di trenta anni. Ma negli ultimi quaranta sono entrato solo tre volte nella Tua casa. La prima volta il primo di settembre del 1970. Non Ti ho nemmeno salutato; ho parlato mentalmente tutto il tempo con l'uomo che giaceva nella bara, posta ai piedi del tuo altare, mio padre.
Ancora il sette ottobre del 1988, quando ho parlato mentalmente tutto il tempo con mia madre, distesa anche lei in una bara.
L'ultima volta il 24 luglio di nove anni fa, quando nella bara c'era il mio unico fratello, il mio fratellone adorato. Un lunghissimo colloquio a bocca chiusa che ancora dura.
Sono entrato nella Tua casa solo per i funerali delle persone che amavo di più.
A Te nemmeno un saluto; un inchino; niente.
E adesso sono qui e non c'è per fortuna nessun funerale. Sono qui -ascoltami bene- per pregare, per chiedere un favore a Te.
Di nuovo pregare, dopo più di sessanta anni. Un record.
Eppure non provo vergogna e Ti affronto senza paura.

Innanzi tutto, come Ti devo chiamare?
Ihwé? Dio degli eserciti, che ha fatto un patto con un popolo che è appena un 30° dell'Umanità contro tutti gli altri popoli della terra?
Sei Tu che consenti al popolo eletto di opprimere un altro popolo da 62 anni, dimenticando che il mondo si è spaccato in due per proteggere i figli di Israele?
Non posso crederci. Tu non sei Ihwé.

Ti devo chiamare Allah, il Compassionevole, il Misericordioso?
In Tuo nome viene invocata la Guerra Santa.
Sei Tu che proteggi costoro?
Sei Tu che guidi le stragi?
Non posso crederci. Tu non sei Allah.

Ti devo chiamare Dio Onnipotente, Uno e Trino?
Ma io questa cosa qui non l'ho mai creduta.
In quanti siete lassù?
E in Tuo nome si sono susseguiti gli orrori delle Crociate, dell'Inquisizione, della Caccia alle streghe? Il sacrilegio del "Gott mit uns", con cui le orde delle SS marciarono e sterminarono?
Eri Tu che guidavi costoro?
Non posso crederci. Tu non sei Dio Onnipotente, Uno e Trino.

Non Ti chiamerò, allora, e Chiunque Tu sia mi ascolterai.
Che diritto ho io di rivolgermi a Te, mi chiedi?
Nessuno.
Ma che diritto hai Tu di rifiutare di ascoltarmi?
Così siamo pari: nessun diritto per entrambi.

Vuoi sapere cosa voglio?
Nulla per me, nulla per la mia famiglia, nulla per la mia gente.
Getta, Ti prego, uno sguardo su un ragazzo ventenne, che non ho mai incontrato, con cui non ho mai parlato, che ho solo visto in un paio di foto.
Ha un volto onesto, uno sguardo pulito e un ginocchio sfasciato.
Oggi è un giorno importante per lui: gli operano quel ginocchio.
Getta un solo sguardo sopra di lui e sopra sua madre che soffre.

Se penso a quanto avrebbe sofferto mia madre se io fossi stato malato o in pericolo, mi vengono le lacrime agli occhi.
Se penso a quanto ha sofferto la madre dei miei figli quando Federico era ricoverato in ospedale con una malformazione cardiaca, mi vengono i brividi come se avessi una febbre da cavallo.

Non abbandonare il cuore di una madre, Chiunque Tu sia, perché Tu sei l'Indivisibile, l'Incorruttibile, l'Unico, il Solo che la possa aiutare.

Qualcuno ha detto che la preghiera di un ateo vale il doppio.
Non credo che valga nel mio caso, perché io so che Tu sei Colui che È.
Non Colui che Esiste -bada bene- Colui che È.

15 commenti:

  1. in questi giorni la mia ultraottantenne, ma sempre in forma, mamma mi ha regalato l'ennesima perla: il segno di croce. Sulla fronte affido al Padre i pensieri, sul cuore affido al Figlio gli affetti, sulle spalle affido le azioni allo Spirito Santo. Ne traccio uno per lei e per questa bella preghiera che ha scritto...

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  2. Infinitamente grazie Andre, per la preghiera e le belle parole che sempre sai trovare.

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  3. Bello questo rivolgerti all'Essere (che potrebbe anche non essere, e che se è non è quella robaccia "troppo umana" inventata dagli uomini) con la coscienza della nostra piccolezza, del nostro bisogno di consolazione e persino di aiuto irrazionale. Mentre mi piacciono molto meno (ma non lo dico in polemica con andre, di cui rispetto il poeticissimo pensiero) le ripetizioni di gesti meccanicistici tipo segno della croce, inculcate da uomini ad altri uomini come distinzione e tradizione, e che troppo spesso scadono a rituali automatici, scaramantici e ipocriti e svuotati di ogni significato...

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  4. GESTI MECCANICI ... cosa vuoi dire? che lo fai senza pensarci, come quando guidi, vero?
    ma, scusa, allora qualsiasi gesto può essere meccanico, anche stringere la mano di una persona: ti stringo la mano e dimentico il tuo nome prima ancora che tu me lo dica.
    ti bacio e penso ad altro.
    e allora che facciamo, li scadiamo entrambi a "rituali scaramantici"?
    Non puoi decidere a priori se un gesto sia meccanico o pensato, dipende dal significato che gli dà colui che lo fa.
    Se mentre impasto una pasta di pane penso alla gioia di condividere la cena con altri, il mio è un bel gesto, se invece lo faccio di malumore il mio è un gesto da desperate housewifes, concordi?

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  5. Vincenzo, che differenza c'è tra colui che ESISTE e colui che E'?
    Un bel post, sentito, vero, grazie.

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  6. zio scriba: altrettanto scevro da polemiche, ma nè il pensiero nè il segno della croce appartengono alla categoria "poesia" che invece sì è fortunatamente "troppo umana", frutto del genio.

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  7. Nik.
    Io invece lo capisco il significato di gesto meccanico, come lo intendi tu. C'è gente che si segna, facendo la croce come se volesse farsi aria per il caldo.
    Quello è insopportabile.

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  8. Simba.
    Se usi il verbo ESISTERE significa che Colui cui lo riferisci ha un INIZIO e una FINE.
    Se usi il verbo È significa che È e basta: non ha inizio né fine.
    Sinceramente pensavo che di questo mio passionale e appassionato post ti potesse interessare altro dai GESTI MECCANICI,e dalla differenza filosofica tra ESISTERE ed ESSERE.
    Proprio vero: con le donne non puoi mai dire di aver capito nulla.
    Guarda poi che io "Vincenzo" lo aborro.

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  9. vincenzo: colui che è destinato a vincere

    Totem,
    Animali Daino
    Pianta Cipresso
    Colore Rosso
    Amuleto Piccolo proiettile
    Giorno favorevole Martedì
    ....così, tanto per giocare...

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  10. lo vedi, siamo simili anche nel nome, visto che Nicola deriva da Nike, la Vittoria alata...

    * andre
    visto che mi hai incuriosito, e che i giochi mi piacciono tutti, se leggi questo commento ti chiedo eguali informazioni per Nicola (a parte il singificato che ho già detto)

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  11. zio scriba

    animali elefante
    pianta pero
    colore rosso porpora
    amuleto ciondolo a bastone di amuleto
    giorno favorevole sabato

    sul web si trova davvero di tutto!!!

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  12. hai fatto trenta, fai trentuno, metti su quel cavolo di sito silvia, o pimpa, o fuma e fammi sapere (ohhhh!!! non fare scherzi anzi scegli il meglio tra le tre opzioni!!)

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  13. Ciao Enzo, lo so è una vita che........ma ci tenevo a dirti che tra le miriadi di minchiate che si leggono nei vari post in giro (compresi, ovviamente, i miei che, per fortuna, sono pochissimi) questo tuo mi ha colpito particolarmente. Bello. Bella l'idea di non vergognarsi di rivolgersi a Dio anche dopo tanti anni di silenzio, bello il ricordo dei tuoi cari, bello il senso di solitudine che trasmetti, bello l'ammettere di dubitare, bello il chiedersi chi è veramente Dio, belli gli accenni alla storia delle religioni e alle origini del monoteismo, bello pregare per qualcuno che neanche si conosce.
    Grazie Enzo per avermi fatto pensare anche leggendo un blog (cosa che faccio sempre più di rado). Io non so se esista qualcuno lassù (ti confesso che lo spero tanto), ma se esiste senz'altro ti benedirà.
    Un saluto.
    E.

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  14. Ciao Enrico, è un piacere rileggere la tua sobria eloquenza e farsi "tangere" dalla tua pacatezza.
    Mi mancavano i tuoi post e i tuoi commenti.
    Sono io a ringraziar te per i tuoi apprezzamenti a questo post, che mi è uscito letteralmente dall'anima; e sono felice di averti sollecitato il pensare, che è -come sai- il sogno di ogni scrittore: scrivere qualcosa, qualunque cosa, e sollecitare tanti pensieri, tanti per quanti sono i suoi lettori.
    Un fantastico premio alla fatica di chi scrive.

    Sono uscito da quella chiesa "rasserenato", più leggero.
    Pregare per gli altri, soprattutto per gli sconosciuti altri, è splendido. Ci devi provare.
    Nella tua ricerca di Dio (si capisce che la fai, lo rivela quel "ti confesso che lo spero tanto")può schiarirti la strada.
    Voglio dire che io, uscito da quella chiesa, ho avuto la sensazione di aver salito un minuscolo gradino verso l'apprendimento della Verità.
    Non sarà mai grato abbastanza a chi mi ha dato l'idea di entrare in una chiesa per pregare.
    Adesso però non sparire di nuovo, por favor.
    Ciao
    Enzo

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  15. Nella mia risposta delle ore 21,31 al tuo primo commento ti rimprovero garbatamente per esserti dilungata solo sulla differenza tra essere e esistere, un po' amareggiato e un po' deluso di non so chiaramente cosa.
    Quanto ero stupido, mamma mia! Come potevo pensare che tu dicessi una parola sul tema principale? Proprio non avevo ancora capito niente di te e del tuo naturale riserbo, del tuo pudore? Tu la chiami privacy ma è un groviglio di cose e di sensazioni che ti rendono diverse da tutte le altre, che esternano (Euri esclusa) facilmente le loro emozioni. Ancora adesso non ti ho capita bene, tanto è vero che ti martello con richieste alle quali non darai mai risposta, non per grettezza, non per mancanza di emozioni, ma per gelosia delle medesime, per pudicizia.
    Dovrò tenerne il debito conto in futuro, ma che scemo sono stato, proprio io che ho sempre, fin da piccolissimo nascosto la mia estrema emotività.

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