sabato 26 giugno 2010

TROTZDEM

Una bella parola del tedesco colto, significa "malgrado ciò".
Non è un granché, d'accordo, ma ci sono tanti modi più semplici per esprimere lo stesso concetto in "vulgata". Trotzdem lo usano coloro che parlano l'Hochdeutsch, il tedesco elevato.
Ci ho pensato ieri pomeriggio, mentre insieme ad AM facevamo la spesa in un supermercato.
Non li abbiamo visti, non li abbiamo sentiti, ma abbiamo captato nell'aria un'onda magnetica, uno schizzare di elettroni, un cozzo di forze uguali e contrarie che riuscivamo a cogliere solo noi, visto che avevamo la pelle d'oca mentre gli altri compratori non sembravano interessati al fenomeno.
Poi li abbiamo visti: mia figlia Stefania e mio nipote Alessandro.
Non parlavano tra loro, ma si lanciavano occhiate come baionette incandescenti.
Al solito, ho pensato; da quando sua figlia se ne è andata da casa, Stefania trascina il figlio in operazioni che lui odia.
L'errore che fa Stefania è lo stesso che faceva sua nonna con me: mia madre se scopriva qualcosa che mi imbufaliva me la tirava fuori in ogni momento e pretendeva di impormela.
Risultato: l'allontanamento progressivo del figlio.
Stefania ha un modo tutto suo di comportamento dentro un supermercato: noi diciamo che soffre della sindrome del triangolo delle Bermuda. Schizza da un lato all'altro del supermercato senza seguire l'ordine delle scaffalature e delle merci in esposizione, ma solo l'ordine della sua lista scritta a casa. Così se avesse scritto il latte alla fine dovrebbe tornare indietro fino al primo scaffale dove sta il latte.
Tutto ciò per tutto il tempo, per minimo tre quarti d'ora.
Alessandro si è avvicinato a noi. Ho cercato di calmarlo, ma sbuffava fumo dalle narici.
Un'impresa calmarlo, ma lui mi sta ad ascoltare, perché mi stima. È lui che ha coniato l'espressione "il nonno più migliore del mondo". Ci sarà un motivo.
"Trotzdem!", ha detto alla fine della mia predica.

Mi ha riportato alla mente la prima volta che gliel'ho sentito dire.
Aveva poco più di tre anni. Suo padre ed io ci piegammo in due dalle risate. Io non avevo mai sentito un piccolo bambino usare quella parola e così a proposito.
Alessandro voleva qualcosa da sua madre e insisteva per ottenerla.
"Nein!" disse lei alla fine.
"Du bist eine Scheissmutter!" esclamò Alessandro. Tu sei una madre di merda.
Stefania gli sparò un pesante manrovescio in pieno muso.
Il bambino rimase col fiato sospeso mentre lei era sempre in fase di attacco.
"Aber...aber...però...però...accennò lui.
"Pass auf!" Sta attento, minacciò ancora Stefania protendendo la mano verso il viso del bambino.
Alessandro guardò un attimo quelle dita piene di anelli che gli sarebbero tra poco riesplosi sulla bocca, poi disse:
"Trotzdem! Du bist genau was ich sagte"
Malgrado ciò, tu sei proprio quello che ho detto.
Stefania non riuscì a fare una mossa, mentre suo marito ed io ci piegavamo in due dalle risate.

Da allora a casa nostra cocciutaggine e capa tosta vengono definite: "trotzdem".

1 commento:

  1. Hanno lasciato solo anche te, povero Post.
    Da un po' di tempo faccio come occupazione principale il consolatore di post abbandonati.
    Ho fatto compagnia ad un post assai poetico di Pimpa -io la chiamo Simba, perché mi piace di più- e adesso mi occupo di te, perché sei stato scritto da me medesimo senza altra finalità che far apprezzare una bella parola di una lingua difficile.
    Stattene buono e cheto: ne scriverò altri di cui, come te, nessuno si prenderà cura.
    Insomma non resterai mai solo, caro post.
    Come si suol dire, c'è sempre un cane che va a pisciare alla base di un vecchio monumento obsoleto.
    Ciao post. alla prossima...pipì di cane randagio.

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