Dopo un lunghissimo racconto dal finale amaro e cupo un po' di poesia non guasta. Sono alcune poesie che ho scritto durante le mie vacanze a Bibione.
LA MANO SINISTRA DI DIO
Mi taglio sempre le unghie
davanti allo specchio del bagno;
non guardo le dita mente ci lavoro,
guardo l'immagine riflessa e quindi
recido in differita, perché nello specchio
vedo un mancino che lavora veloce e sicuro,
come Dio quando ha creato l'Universo,
perché Dio è mancino: basta guardare
il cielo di notte quando è sereno
e quando non c'è la luna per vedere
la mano di Dio partita da sinistra
a destra nel gesto divino.
Poi la mano gli cadde sul fianco,
stanca, ne gocciolò via una stilla
di sudore e fu creato il mondo.
BUONA È LA NOTTE
Buona è la notte, che mi fa pensare,
che mi aiuta a subire; bella
è la notte, che mi dà la voglia
di sperare. Da trenta anni la accolgo
in questa casa, vicina
allo scorrere del Reno, dove sono
parcheggiato nell'attesa che tutto abbia fine.
Qui ascolto la notte e il suo respiro,
che trapassa i vetri, le mura
e le tegole del tetto: lo ascolto
unirsi al mio, che a volte è tranquillo,
molto spesso accelerato, qualche
volta agitato. Poi c'è ancora
qualcosa che amo della notte: il tuo
silenzio calmo accanto a me.
L'ANGELO CORRUTTORE
La riconosco dal sapore agro
che mi sgocciola in gola la presenza
dell'angelo corruttore, che ogni notte
si avvicina ai miei sogni
senza penetrarvi mai, per mio assoluto divieto.
Si illude di convincermi che i suoi dogmi
siano i migliori, i più a buon mercato,
i soli che ne prendi due e ne paghi uno,
con qualche orazione ogni mattina
appena alzato e ogni sera appena coricato.
Pretende di convincermi che la sua vita è eterna.
Ti chiederò scusa, amico mio, se dopo
morto ti troverò davanti alla soglia della mia casa
ad aspettarmi; ti chiederò scusa
per non averti dato retta, ma adesso,
per favore, lasciami abitare a modo mio
questo sputo di mondo dove mi hai trovato
e non provare più a parlarmi del tuo paradiso,
piuttosto del tuo inferno, se ne hai voglia.
UN MOZZICONE DI MATITA
Un mozzicone di matita,
un foglio di carta
spiegazzato;
parole sfuse in
girotondo
per una poesia che
muore appena nata.
BERMUDA BIANCHI
Bermuda bianchi e poi soltanto pelle,
la mia pelle infocata di sole
e invece desidero la notte
per pensare in silenzio,
ma la pelle brucia e suda
anche di notte.
Non finirà mai questa estate
di luce asfissiante, di suoni, di colori
che fanno male agli occhi,
che disturbano
i silenzi dell'anima, che a loro
volta mi chiedono
altri silenzi
per ascoltare meglio la vita
che mi si divincola fuori
dalla pelle di ora in ora.
Per PIÙ UNA si intende una poesia che non è stata scritta a Bibione d'agosto, ma qualche mese prima a Maximiliansau. Questa poesia è stata però scelta con altre 99 tra almeno 12000 di 1400 poeti diversi per entrare in una antologia. Ho pensato di aggiungerla qui per i miei amici
AVREI VOLUTO
Avrei voluto che tu fossi
madre a me
e non ai figli miei;
esser la prima
donna della mia vita.
Ti è toccato esser l'ultima,
la definitiva,
quella che mi cammina al fianco,
che mi siede davanti a colazione,
che non mi chiede
più nulla,
perché mi conosce come
mia madre che mi ha messo
al mondo.
Non mi ero accorto,
scusami,
che tu avevi esaudito da tempo
quel mio istintivo desiderio.
Iacoponi poeta è il mio Iacoponi preferito.
RispondiEliminaPerchè ... La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ne impiega troppo (Bukowski)
Complimenti per il premio!
Ti danno anche soldi? No, certo, dicono che la poesia non paga .. non vende ... non rende .. ... e chissenefrega, se innalza chi la fa e consola chi la legge?!
La mia classifica: voto la prima, per l'originalità.
Creando un Dio mancino hai rivoluzionato il concetto della mano sinistra vista come mano del diavolo.
Anche se poi viene spontanea la battuta: ma allora la creazione non è stata altro che un tiro a casaccio ... un tiro che non ha preso bene la mira ... un tiro mancino, appunto.
Questo tanto per andare fuori dal seminato, come è giusto che induca a fare una poesia.
Mi viene da aggiungere altro, ma mi taglio.
Avresti potuto aggiungere quel qualcosa d'altro, a rischio di tagliarti. Un minimo rischio si deve pur correre ogni tanto.
RispondiEliminaNo, non è stato un tiro mancino; era stanco e non gli è venuto bene il capolavoro. Un pianeta bellissimo, il "pianeta blu", certamente il più bello non solo del nostro sistema solare ma della nostra intera galassia. Se non fosse stato così stanco lo avrebbe popolato di uomini e donne perfette, invece gli sono venuti male proprio gli abitanti più importanti, gli esseri umani -si dice ancora così?-; infatti vedi i casini che combinano tutti i giorni, ma non solo nella bella Italia, sia detto a benevola e parziale consolazione.
Il tuo Iacoponi preferito ti augura un buon fine settimana. Ciao :DD
Tutte belle, ma UN MOZZICONE DI MATITA possiede quella delicata genialità che non si può spiegare, ma solo gustare con l'intuito giocoso dell'anima.
RispondiEliminaGrandissimo Enzo!
Buona domenica, amico.
Sì. è un soffio, un respiro, un'intuizione di qualcosa che è nell'aria, che non riesci a valutare perché la vedi e non la vedi; una sensazione che carpiscono solo gli artisti, come me come te.
RispondiEliminaGrazie, amico mio; buona domenica anche a te.
"Qui ascolto la notte e il suo respiro,
RispondiEliminache trapassa i vetri, le mura
e le tegole del tetto: lo ascolto
unirsi al mio, che a volte è tranquillo,
molto spesso accelerato, qualche
volta agitato. Poi c'è ancora
qualcosa che amo della notte: il tuo
silenzio calmo accanto a me."
Emozioni fantastiche che solo una persona con una grande sensibilità può recepire.
COMPLIMENTI!
Anonimo: è evidente che anche tu sei una persona con "grande sensibilità" perché hai recepito in questi versi "emozioni fantastiche".
RispondiEliminaTi ringrazio.