martedì 7 febbraio 2012

BREVISSIMA MA ESTREMAMENTE SINCERA

UOMINI


Gli uomini piangono a fari spenti;
si pentono prima di ogni tradimento
ma se ne scordano subito dopo; gli uomini
rimangono tutta la vita piccoli
figli bisognosi di cure
e diventano padri solamente quando
i figli dei loro figli crescono.
Gli uomini vivono ingannando
se stessi ogni giorno; gli uomini non
vogliono essere capiti anche se chiedono sempre
agli altri di capirli. Però
non sarebbe interessante questo mondo
se gli uomini non fossero come sono,
arroganti e incerti dove mettere i piedi
e cosa fare delle mani.


Mi permetto di fare una piccola aggiunta -non è una postilla, perché non ha niente a che vedere con la poesia "Uomini", ma è proprio un'aggíunta che mi è venuta in mente di fare adesso, visto che domani sarò fuori casa e lontano dal PC per quasi tutto il giorno- ebbene facciamola sta variazione.
La notte che verrà alle ore una e dieci, settantotto anni fa, mia mamma, con grande fatica e rischiando forte del suo, mise al mondo un pupazzetto di quattro chili viola dal freddo e dall'angoscia. Da allora il mondo, come dice il mio amico Nik, mi ha dovuto sopportare e spero che lo faccia ancora a lungo.
In questo momento il mio pensiero di profonda gratitudine va alla mia mamma -non mi viene mai su la parola madre, chi lo sa perché- che da quel momento fino alla fine dei suoi giorni non ha smesso un solo istante di prendersi cura di me. 
Al mio papà, che pure per cinque secondi la sua parte l'aveva fatta, e che poi mi ha illuminato la strada col suo esempio e addolcito le amarezze quotidiane con la sua bontà.
Al mio fratellone "Dado", che è stato il perno intorno al quale ho ruotato.
A mia moglie Anna Maria, che ha voluto lasciarsi scegliere da me e che da allora mi sopporta e mi fa compagnia nel bello e nel cattivo tempo.
Ai miei figli che abbiamo voluto insieme io e Anna Maria e che ci hanno elettrizzato la vita senza risparmiarsi mai e senza mai fare pause.
Ai miei nipoti che mi hanno -veramente, come dico nella poesia- insegnato molto e fatto capire che avrei potuto essere un padre ancora migliore.
Ai miei amici, quelli della gioventù, quelli della maturità e quelli del web, che non sono assolutamente di serie e di qualità inferiore, anzi.
A tutti voi, soprattutto a voi che mi leggete, auguro ogni bene e vi ringrazio per la serenità che mi date e per il vostro calore.
Un bacio a tutti.
Enzo

17 commenti:

  1. Soffio, a fronte di tanto maschilismo dirompente, ogni tanto non dico un bagno di umiltà, che magari sarebbe frainteso, ma una semplice ammissione di colpe varie per sentirsi un po' meglio e rinfrancare la metà nobile del genere umano ci vuole.
    Io ho messo in forma poetica le mie idee sulla mia e nostra natura.
    Grazie del tuo contributo, stringato ma validissimo.

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  2. oddio, se gli uomini migliorassero un po' il mondo sarebbe interessante lo stesso, però la sincerità disarmata di questi versi è davvero qualcosa di notevole, e di pregevole.

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  3. "Sincerità disarmata" è una bella espressione che mi piace, Nik. Il fatto è, purtroppo, che tale sincerità deriva da una pseudo saggezza -ma sì, chiamiamola pomposamente così- dovuta sicuramente al fatto che domani sono quasi otto decenni che rimbalzo da una sponda all'altra di questo biliardo che è la vita.
    Il mio grande papà diceva: "Quando si riconoscono tutti i propri difetti è segno che si sta invecchiando; quando si incomincia a parlare coi defunti facendo la vocetta da bambino, vuol dire che si sta per morire".
    Io ancora non le faccio le vocette.
    Ciao, amico mio.:D

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  4. Mi raccomando, per le vocette aspetta almeno un'altra ventina d'anni... Auguri in anticipo, carissimo amico... :D

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    1. Farò in modo da non deluderti, Nik; pensavo infatti di non fare nemmeno esercizi o gargarismi. Sì, penso che fra una ventina d'anni comincerò a provare i solfeggi per le vocette.
      Ciao, e grazie per gli auguri.

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  5. Caro Vincenzo
    è bellissima la tua aggiunta.
    E' meraviglioso il fatto che una persona riesca a vivere in maniera così autentica.
    Penso che avrai ancora un sacco di tempo per migliorare quello che vorrai cambiare e per farci dono della tua saggezza profonda.
    Buon compleanno, nuovo amico, con tutto il mio cuore.
    Teresa

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    1. Cara Teresa,
      ho fatto l'aggiunta ieri sera perché sapevo che oggi sarei rimasto fuori casa -a carico dei miei figli in un bellissimo posto, Bad Herrenalb, un luogo di ristoro, di cura e di ristoranti cinesi di primissima qualità-, e che sarei rientrato molto tardi, per l'appunto da pochi minuti.
      Grazie per il bel complimento che mi fai: sì, io riesco a vivere in modo autentico, cioè senza imitare o scimmiottare nessuno (qualche volta scimmiotto me stesso, per prendermi in giro). Sono lieto che qualcuno che non mi conosce personalmente se ne possa accorgere.
      Grazie di cuore degli auguri, nuova amica. A risentirci.
      Vincenzo

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  6. Caro Enzo,
    aspettavo qualcosa su misura per oggi, ma hai voluto e saputo essere più originale di me, che mi sono autocelebrato fin troppo... :D
    Allora mi unisco qui alla nuova cara amica Teresa, e dopo averteli fatti in anticipo ti rinnovo i miei più cari AUGURI anche nel giorno "giusto".
    Spero tu abbia trascorso una gran bella festa, in famiglia con tutti i tuoi cari.
    Un abbraccio grande, mon ami!

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    1. Caro Nik, non ho pianificato niente di originale di proposito, ma certe ciambelle, tu mi insegni, riescono col buco solo se sono spontanee.
      Non vedo tanta autocelebrazione in te, anzi a volte sei fin troppo modesto..:D
      Forse siamo simili anche in questo: dovremmo uscire fuori dal guscio a petto in fuori e dire a lo monno "noi siamo i migliori, noi semo la mejo gioventù".
      Sì Nik, noi siamo giovani dentro, giovani assai, tu ad appena 45 anni -e che sò- e io coi miei primi 78 anni!
      E bada che non sto scherzando.
      Ho trascorso una bellissima giornata con tutti i membri della famiglia che sono qui in Germany, con due diavoletti di 4 anni che non ci hanno fatto stare seri un solo minuto.
      Un grande grazie per i reiterati auguri e un grandissimo abbraccio anche a te, mein Freund.

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  7. Mi chiedi se mi sia piaciuta.
    Non saprei, non mi ha emozionata, forse perchè non sono un uomo, o forse perchè in questi giorni ho la testa in altre cose.
    Posso vivisezionarla o lo consideri un sacrilegio?
    Gli uomini piangono a fari spenti
    - Questo è il verso che più mi è piaciuto, è così bello che l'avrei messo come titolo
    si pentono prima di ogni tradimento
    ma se ne scordano subito dopo;

    - Mmmm...sicuro? Se davvero si pentissero prima, non porterebbero a compimento il tradimento, no? Non è che piuttosto se ne pentono un attimo dopo, a pancia piena, quando la frittata l'hanno ormai fatta (e mangiata!)?
    gli uomini
    rimangono tutta la vita piccoli
    figli bisognosi di cure

    - dipende dalla madre che hanno avuto, se li ha fatti crescere o se ha preferito lasciarli nella bambagia,
    e diventano padri solamente quando
    i figli dei loro figli crescono.

    Forse per gli uomini della tua generazione, adesso la storia mi sembra cambiata, mi sembra che gli uomini siano più consapevoli e meno deleganti, vedo che i miei cognati sono capaci di prendersi cura dei figli piccoli quanto le mie sorelle,
    Gli uomini vivono ingannando
    se stessi ogni giorno; gli uomini non
    vogliono essere capiti anche se chiedono sempre
    agli altri di capirli.

    Troppo severo!
    Però non sarebbe interessante questo mondo
    se gli uomini non fossero come sono,
    arroganti e incerti dove mettere i piedi
    e cosa fare delle mani

    Il finale è quasi bello quanto l'inizio.
    Sul non sapere cosa farsene delle mani mi verrebbe una battuta, ma non è il caso, mi sembra di avertela fin troppo dissacrata, la tua poesia.
    Bè adesso dirai che le poesie non vanno capite ma sentite. Okay.

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  8. Una dissacrazione che non fa una grinza e che mi è molto piaciuta. Mi ha riportato indietro ai banchi del liceo, quando il mio prof di italiano mi commentava le poesie che avevo l'ardire -era proprio una drittata- di scrivere quasi a fondo di ogni compito in classe. Le vivisezionava così come hai fatto tu.
    Ritengo anch'io il primo verso il più bello e lo manterrò nella stesura finale della poesia che scriverò quando sarà maturata dentro per bene -a mio parere, si capisce- e quando sarò sicuro che mi piaccia.
    Anche gli ultimi, a prescindere dalla boccaccesca tua battuta, che hai lasciato in aria. Io intendevo "certi" uomini, che non sanno mai dove mettere le mani, e che le girano e se le rigirano ponendole di volta in volta sotto le ascelle, dietro la schiena, dentro le saccocce, incrociate dietro la testa a sorreggere il collo. Quelli intendevo io, non certo gli ammalati di onanismo. Quel tipo di uomini che con le mani dimostrano tutta la loro insicurezza, con le mani e con le perline di sudore sopra il labbro superiore.
    No, le poesie vanno lette, meglio che ascoltate, e vanno anche capite, ma solo dopo essersi accorti che ti piacciono. Questa non ti è chiaramente piaciuta e quindi prendo come una cortesia da parte tua questo tuo commento dissacratorio e ben accetto.
    Ciao, á la prochain fois.

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  9. MA!
    L'immagine del non sapere dove mettere le mani non mi ha mica fatto venire in mente quello che hai capito tu!
    Non sono così volgare e perversa!
    Hai una gran brutta opinione di me!
    A parte ciò! Gli indecisi-di-mano li descrivi bene, e mi fanno tenerezza, come i vari nevrotici interpretati magistralmente da Woody Allen ... che a pensarci bene riescono ad essere molto più attraenti dei sicuri-di-mano, quelli che le mani sanno bene dove metterle -quando sono con una donna e non per auto-erotismo, naturalmente!-

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  10. A proposito di uomini. C'è una canzone del miglior cantante tedesco (secondo me e tutti i tedeschi) che dice: "Männer können alles" gli uomini possono tutto, ma proprio tutto, dico io.
    C'è qualcosa che un uomo intelligente non dovrebbe mai fare: cadere nel crasso e ridanciano provincialismo, soprattutto quando ha a che fare col romanesco, perché i romani -noi romani- siamo volgari e portati di istinto a fare crasse risate solo sulle volgarità.
    Cosa c'è di più volgare di un uomo o presunto tale che si masturba? Due uomini che si masturbano.
    Allora mi cospargo il capo di cenere per essere stato così volgare di allargare -con un automatismo che non mi riconosco- questa volgarità a Silvia, che poverina proprio a quello, essendo donna ed essendo una non romana, non aveva certamente pensato.
    Ignoro l'ironia della sua battuta, ma voglio con queste note chiederle scusa per averla dipinta di un colore diverso del suo bel mantello alla chaperon rouge.
    Spero non se la sia presa troppo a male.
    Non è così, Silvia?
    Pax in terra hominibus et mulieribus bonae voluntatis.

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  11. Guarda guarda, avevi scritto qualcosa ancora, ma io non lo avevo letto, provenivo dalla tua mail, e ho saltato il testo del tuo nuovo commento.
    Adesso so cosa intendevi.
    Beh, certo, ti capisco.
    Guarda però che io non ho mai cercato di prendere di nascosto o di forza qualcosa che l'altra persona non mi volesse dare; al contrario aspettavo l'offerta, magari con qualcuna ho fatto la figura del fesso, però almeno non la figura del cretino. Non era però la paura della figuraccia. Vuoi la verità? La colpa era del mio immenso ego, del mio orgoglio infinito, che sforava ed entrava a piedi uniti nella superbia. Un po' come dire: guarda che io sto qui, approfitta se vuoi oppure va al diavolo.
    Come vedi sono totalmente in tema di sincerità assoluta.
    Però io le mani non le nascondo mai, e non mi suda il labbro superiore, mai.
    So quel che posso e qual che non posso fare, se non lo sapessi alla mia età pensi tu. No, lo sapevo anche da ragazzo, te l'ho detto, in virtù del mio smisurato ego.

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  12. Completamente d'accordo, specie con le ultime tre parole finali.
    COme vedi ogni tanto ci troviamo in perfetta sintonia ... :)

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  13. Voglio chiosare con un assioma, mamma mia, stamattina sono in vena di prodezze.
    Senza uno "smisurato ego" nessun artista, nessuno scrittore o poeta, nessun creativo potrebbe mai emergere dalla piattezza dei modesti. Trovarseli accanto questi squallidi elargitori di "modestamente, se permettete, vogliate scusarmi e simili barbarismi, mi ha sempre dato un'immensa tristezza.
    Ho avuto forse anche per questo il cuore sempre aperto alla gioia e la bocca pronta a sorridere, e vivaddio mi piace, e son contento di trovarmi in perfetta sintonia con te almeno con tre parole...:)

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