mercoledì 14 marzo 2012

DIAMO UN CALCIO IN CULO A DANTE

Avete mai sentito nominare una tale Valentina Sereni? Io mai prima di ieri l'altro. Sono andato sulle pagine del Corriere della Sera e ho trovato il nome della signora. A naso ho pensato che una con quel bel nome dovesse essere carina; poi il suo cognome indicava, sempre a naso, che fosse un tipetto tranquillo. Sarà magari bellissima e riuscirà a dormire profondamente almeno otto ore senza valeriana o infusi di camomilla, ma quando è sveglia tanto tranquilla non dovrebbe essere.
È la presidente del Gherush 92, un comitato per i diritti umani, che per conto delle Nazioni Unite si occupa, tra l'altro, di antisemitismo, razzismo, omofobia e tante altre cosucce del genere.
Tutto lodevolissimo a parer mio, da applausi a scena aperta, a parte il nome della ditta per le mie orecchie un tantino tedeschizzate. Gherush ha infatti un'assonanza con il sostantivo tedesco Geruch -con la gi dura di ghetto, di Gherush appunto- che significa "puzza".
Leggo l'articolo e mi convinco che la storia per l'appunto puzza, anzi puzza forte.
Questa presidente dirige un gruppo di cavalieri senza macchia e senza paura che tutto controllano e tutto sanzionano là dove sentono puzza -ci siamo, ho capito il perché del nome- di bruciato, come si suol dire.
Io sono contro tutte le intolleranze, anzi sono contro la tolleranza, che è la parola più brutta che esista, almeno pari a un'altra: integrazione.
Non si tollera nulla, si accetta il diverso a prescindere.
Non si integra nessuno nel nostro sistema, ci si adegua al suo e basta.
Invece Valentina Sereni e i suoi bulldog sono assolutamente intolleranti con gli intolleranti.
Passi. Ci sono malattie epidemiche che vanno isolate e circoscritte finché si esauriscono: Valentina potrebbe essere una di queste.
Potrebbe, ho detto. Infatti se la signora Sereni si limitasse a bacchettare i contemporanei -e ce ne sono di razzisti dichiarati, antisemiti, anti islamisti e anti tutto- non avrebbe il tempo di soffiarsi il nasino. Ma lei va oltre: scandaglia la letteratura e trova qualcosa che le "puzza" tanto.
La Divina Commedia.
Pensate: ha iniziato una crociata perché Dante venga eliminato dalle scuole, per la gioia di tutti i somari e dei castrati, gli stessi che sono quasi riusciti a buttar fuori il latino dalle medie, e che vorrebbero l'eliminazione del greco dal liceo classico.
Ma che c'entra Dante?
Valentina sostiene che Dante fosse antisemita, islamofobo e omofobo. Nell'Inferno i sodomiti corrono sotto una pioggia di fuoco. Maometto è crocifisso a terra e tutti lo calpestano.
Valentina Sereni dimentica o finge di dimenticare che Dante è un uomo del '300 e parla il linguaggio del suo tempo. Dimentica o finge di dimenticare che gli ebrei erano accusati del delitto di deicidio fín oltre la metà del secolo scorso.
Parla di anti islamismo e dimentica le crociate. 
Insomma dovrebbe togliersi la toga di grande accusatrice e indossare una tonaca da monaca di clausura liberandoci così dal suo cretinismo, che è pericoloso perché contagioso in questa terra che già brulica di cretini, ed è sovrappopolata di intransigenti imbecilli.
Questa emerita illetterata dovrebbe leggersi "Il viaggio in Italia" di Goethe e sentire come parla di Dante. Eliminare Dante dalle scuole significherebbe rendere il nostro popolo notoriamente ignorante e incolto, ancora più ignorante e incolto.
Tra le tante cazzate che spara c'è una chicca da favola. Secondo la Sereni dal medio evo in poi i romani chiamano gli ebrei "giudei" da Giuda Iscariota, dimenticando la geografia e la storia: la Giudea era infatti una regione grande quasi quanto l'odierna Israele. 
Che bella confusione deve esserci nella zucca della Sereni nonché Valentina.
Il guaio è che c'è chi le dà ragione, e sono gli stessi che hanno scelto i ponti per la moneta unica, in quanto non riuscivano a mettersi d'accordo sui personaggi da stamparci sopra: via Cervantes, antisemita convinto; via Shakespeare, autore del "Mercante di Venezia"; via Michelangelo, via Leonardo noti omosessuali.
Purtroppo non c'è solo chi le dà retta, ma anche chi le dà soldi per dire le stupidaggini che dice, e sono soldi di tutti, i soldi dell'O.N.U.



17 commenti:

  1. Da quando è nato, il politically correct è sinonimo di idiozia, imbecillità, arroganza dei cervelli piccoli. (Consiglio a tal proposito il bel libro LA CULTURA DEL PIAGNISTEO, di Robert Hughes).
    Io odio l'inferiorità mentale degli omofobi, ma che c'entra il girone dei sodomiti nella Commedia di Dante?
    Quello è un Capolavoro della Cultura Mondiale, una Meraviglia da far proteggere dall'Unesco...
    Ovvio che si basi su idee superate, stantie e in alcuni casi addirittura cretine (esattamente come il Vecchio Testamento, ché anzi è molto più cretino e criminale! - e in alcune parti, vedi sanpaolo, pure il Nuovo...) a cominciare dal fatto di mandare la gente per l'eternità in posti assurdi chiamati paradiso e inferno...
    Ma insomma, non riesco neanche a concludere il ragionamento, perché davanti a tanta scemenza l'unica cosa da dire sarebbe no comment, oppure un bel vaff..., che non guasta mai!

    Ciao grande Enzo.

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    1. Mentre leggevo quell'articolo non riuscivo a credere ai miei occhi: possibile che esistano persone così grette da voler mettere nel dimenticatoio "un capolavoro della Cultura Mondiale, una Meraviglia da far proteggere dall'Unesco"?
      Esistono. La madre dei cretini è sempre incinta, Nik.
      Buttiamo a mare La Bibbia, come giustamente suggerisci tu, pieno di chiacchiere ormai obsolete; usiamo per il cesso Il Corano, per lo stesso motivo. E che dire dei Promessi sposi? A chi vuoi che interessi ai giorni d'oggi la vicenda di due poveracci che vogliono solo sposarsi e mettere al mondo marmocchi. Niente gossip su Renzo Tramaglino, nemmeno su Don Rodrigo; niente nudi di Lucia Mondella, niente insinuazioni sulla vita privata di Fra Cristoforo. E poi quel capo mafia, quell'Innominato, minchia nemmeno il nome di questo pezzo da 90 ci fanno sapere.
      Si potrebbe continuare per un bel pezzo. IL risultato, caro Nik, sempre lo stesso: siamo in balia dei deficienti, dei facinorosi della Cultura, di gente che vuole a tutti i costi insegnarci a vivere.
      Giusto come dici tu: non si riesce ad andare avanti nel ragionamento con un minimo di logica.
      Tra il no comment e il vaff.. indovina da che parte sto!
      Ciao Nik.

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    2. Eh no caro mio,
      non buttiamo a mare niente!
      Nè la Bibbia nè il Corano nè i Promessi Sposi, sennò facciamo la stessa cosa della tua Signora puzzona, che la gheruscia ce l'ha sotto il naso. Chi è lei per decidere cosa eliminare dalle scuole?
      Chi siamo noi per buttare a mare dei libri immortali?
      I roghi di libri non mi sono mai piaciuti!

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    3. Guarda che la mia era una provocazione; vuoi che sia proprio io a buttare libri sul rogo? Meglio metterci certi deficienti grossolani e pieni di boria, meglio assai.
      Mi piace "la gheruscia": va là che sei simpatica:))

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    4. Mi unisco alla risposta di Enzo: bruciare libri MAI (anche perché persino nel vecchio testamento si nascondono perle d'intelligenza e poesia, a cominciare da Qoelet).

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    5. Bruciavano libri nel medio evo (la Chiesa cristiana); li bruciarono i nazisti (testi ebraici; se non sbaglio li stanno ancora bruciando in Iran, (qualsiasi testo che si opponga al regime più retrogrado e becero ancora in vita).
      Chi volesse bruciare libri sarebbe in ottima compagnia, Nik.

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  2. Ciao Vincenzo!
    E' molto interessante il tuo scritto e non si può non concordare con quello che pensi di questa follia.
    Sai, sono d'accordo con quello che scrivi sulla "tolleranza", anche a me non piace questa parola.
    Rispetto alla parola "integrazione" per me rappresenta uno di quei mondi dove mi si aprono almeno centomila domande, a cui non so dare neppure una risposta.
    Grazie per gli spunti di riflessione.
    Buona giornata
    Teresa

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    1. Ciao Teresa.
      Ti spiego perché a me non piace la parola "integrazione".
      Il fatto è che io vivo in Germania; ci sono arrivato 41 anni fa da emigrante, perché a casa mia, casa nostra, non trovavo lavoro. Allora ho imparato una parola orribile: "Gastarbeiter", innocua parola che significa lavoratore ospite, ma che veniva usata in modo dispregiativo, una classificazione, un dirti in faccia "tu non sei dei nostri".
      Col tempo, e dopo il 1966, i patti di Roma e la nascita del Mercato comune del carbone, si è lentamente passati alla parola "integrazione", intesa come un sopruso; cioè noi siamo a casa nostra e voi vi DOVETE integrare, accettando tutto e lasciando quasi tutto il vostro patrimonio culturale e linguistico.
      Per questo io ho sempre combattuto contro questo principio. Anche adesso che i confini sono aperti e si parla, o si dovrebbe parlare, di Europa, qui si continua a parlare di integrazione intesa come sudditanza, o quasi.
      So che avviene anche in Italia e me ne dispiaccio assai: mi illudevo che la mia gente fosse un tantino migliore.
      Grazie della tua visita.
      Buona giornata anche a te.

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    2. Mi viene in mente il vecchietto che ho conosciuto durante l'ultima vacanza a Fiera di Primiero.
      Raccontava che quando lavorava in Svizzera (come cuoco) lo chiamavano "zingaro italiano", e lo diceva in tedesco, ma non ricordo come facesse, me lo ripassi?
      Però non sono d'accordo quando dici che il paese che ti ospita si deve adattare a te, è il contrario.

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    3. "Italienisch Zigeuner", che tu leggerai italienisc zigoina. Gli è andata di lusso.
      Non mi sono spiegato tanto bene: il paese che mi ospita non mi deve obbligare a dimenticare la mia origine, la mia identità, la mia lingua e tutto quel che mi porto dentro dagli albori della mia vita, per accettare senza obiezioni la sua identità.
      Non gli costa nessuna fatica adattarsi alla mia identità trasmettendomi -senza impormelo- i dettami della sua.
      Così sia io a scegliere ciò che voglio ingerire e digerire della nuova cultura e mai il contrario, per imposizione PER LEGGE addirittura.

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  3. Un link con il testo del somaro?Tnx. :)

    Ciao Enzo.

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  4. Mi terrò informato, grazie.
    Ciao Lenny e su col morale, semo li mejo!:)))

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  5. Cosa hai capito?
    Lenny ti chiede l'indirizzo web dove poter leggere la notizia! :)

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    1. Brava grazie non l'avevo proprio afferrato, ma leggo l'orario e capisco il perché.

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  6. Scusa Lenny, visto il casino e visto che ho un'amica professoressa, molto ma molto più sveglia di me, che corregge i compiti anche di sera tardi -scusa Silvia "professoressa" mi è scappata:)))- ti dico adesso che l'ho letta sul Corriere della sera di lunedì scorso.
    Quindi si trova sulla pagina web del Corriere della sera. Tu saprai certo come trovarla.
    Ciau:))

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  7. Risposte
    1. Capis nuie. Qual'è l'originale, e di che, e quale è la replica carina?

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