lunedì 21 maggio 2012

TIRATA GIÙ A BRACCIO

Non riesco a togliere gli occhi dalla foto di Melissa. Quello sguardo di cerbiatta che appena esce dal bosco e si affaccia alla vita, innocente e indifesa perché della vita non conosce le brutture. Fin dal primo momento che l'ho veduta mi è venuto un colpo al cuore: somiglia tantissimo a mia nipote Sofia, che vive in Italia, che ha gli stessi anni, che frequenta un liceo scientifico, che sogna come sognava lei, che guarda con occhi curiosi e atteggiamenti da saputella, come certo faceva Melissa, perché a quell'età si ha il diritto di credere di essere imbattibili, irraggiungibili, immortali. Ho pensato cosa mi sarei sentito dentro se fosse capitato a mia nipote, ma poi mi sono detto che proprio a lei era capitato, perché chi ha colpito Melissa ha colpito e ucciso tutte le Melissa, tutte le Sofia, tutte le Erica, tutte le fanciulle in fiore che si avvicinano alla vita con quella stessa esuberanza e anche incoscienza che aveva la ragazza che hanno massacrato a Brindisi. E allora è un lutto di tutti coloro che viviamo adesso, di quelli che non ci sono ormai più, di quelli che verranno, perché delitti come questo non svaniscono dalla memoria, vi rimangono incarniti per sempre.
Adesso mentre scrivo stanno per incominciare i funerali nella cattedrale del suo paesino, di quattromila anime, tutte raccolte nel sagrato di quella chiesa. Stanno per arrivare le solite facce, i soliti nomi, le solite autorità, sempre pronte a prendere il primo aereo e a precipitarsi nei posti più diversi e lontani per mettersi in mostra.
È il delitto di uno squilibrato, si sente dire oggi, mentre ieri tutti parlavano di delitto di mafia, di 'ndrangheda, di sacra corona unita, di camorra. Farebbe comodo a molti scovare un pazzo e rifilargli questo inumano orrendo delitto, perché si sa i matti sono matti e fanno cose da matti; ma questo non era un matto, era uno che ragionava freddissimo e benissimo dal suo schifoso punto di vista, era uno che voleva colpire dei ragazzi di nemmeno 18 anni per dare un esempio, per punire questa ultima generazione che sembra disprezzare tutte le mafie e le camorre di questo paese. Pensate che la camorra e la mafia sono il made in Italy più esportato nel mondo, non il più apprezzato grazie a dio, ma il più diffuso e scopiazzato, e questi ragazzi si permettono di infischiarsene, si permettono di fare dimostrazioni contro, di marciare in cortei silenziosamente e correttamente. Allora bisogna terrorizzarli, punirli, distruggerli, spazzarli via.
Continuo a guardare quello sguardo di fanciulla non ancora completamente sbocciata e mi viene il magone; poi vedo suo padre piegato in due da un dolore che non ha confini e penso che tutti i mafiosi andrebbero bruciati sul rogo, come si faceva una volta.
Ma non andate a cercarli in Sicilia, in Calabria, in Campania, in Puglia sti mafiosi camorristi e delinquenti organizzati, perché lì troverete la manovalanza: le teste, i capi stanno a Roma, stanno a Milano, stanno a Torino, stanno nelle stanze dei bottoni e fintantoché non si taglieranno queste teste non si potrà dire di avere estirpato la mala pianta.

5 commenti:

  1. Quello che colpisce è la moltitudine di persone che, anziché dedicare una lacrima e un pensiero a quella ragazzina, come hai fatto tu immaginandola tua nipote (lo stesso faccio io, tu come nonno, io come zio) sono partiti a spron battuto con le menate saputelle su complottismi e strategie della tensione (ho detto questa cosa su un altro blog, dove un coglionazzo sconosciuto è venuto a dirmi, come risposta, di "svegliarmi"), oppure a ricordare le vittime degli stupri e dei pestaggi polizieschi, che c'entravano come i cavoli a colazione. Come se uno non avesse il diritto di sentirsi MOLTO più colpito da una ragazzina che crepa saltando per aria e bruciando un sabato mattina mentre va a scuola che non da notizie di pur ripugnanti stupri o di pur ripugnanti manganellate poliziesche...
    Chiaro, un certo tipo di cordogliame feisbuccaro fa venire la nausea, così come le dirette televisive dei funerali coi gioppini che applaudono, ma come si poteva NON piangere per la povera Melissa?

    p.s.
    anche in questo caso, però, voglio dissociarmi da ogni pensiero violento. Milioni di persone ne approfittano per scatanarsi e invocare la morte delle persone o categorie che loro hanno scelto e individuato per questioni di comodo o di mentalità: fascisti o anarchici, mafiosi o terroristi, servizi segreti regolari o deviati, ecc... Io dico che l'Oltreuomo nascerà solo da un netto e coraggioso distacco dalla scimmiaccia sanguinaria, conformista, avida, ottusa, stupida, cattiva, violenta chiamata uomo.
    La Risposta sono questi meravigliosi ragazzi che scrivono su un cartello "E adesso ammazzateci tutti", e non i loro orrendi genitori che riempiono i social network di farneticazioni sulla pena di morte (magari tramite linciaggio del primo "mostro" innocente che gli capita fra le zampe...)

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    1. Caro Nik, più passa il tempo più mi sento precario su questo pezzetto di mondo. Sono scemo e sorpassato io oppure queste genti sono avanzi di "sfaccimme" cosmico?
      Poi arrivi tu puntualmente e mi rimetto in sesto: non sono un sopravanzato io, almeno siamo in due.
      Pochi, troppo pochi quelli che ho sentito veramente dolersi perché una ragazzina di 16 anni è stata fatta a pezzi e bruciata; tutti a cercare il mostro, o i mostri e a trovare motivazioni, come hai detto tu.
      Il coglionazzo ti invitava a svegliarti? Devo quindi svegliarmi anche io? E da quale sonno, por favor?
      Che cosa c'entrano gli stupri di ragazzine -orribili, dio mio-, cosa c'entrano i manganellatori della polizia, che non è poi che manganellino a casaccio, ma lasceranno piovere mazzate su groppe cui magari poco prima stavano appese braccia che sostenevano un estintore, scagliato in faccia a un ragazzo come lui, tanto per fare un celeberrimo esempio. Cosa c'entrano queste cose, che, male molto male, rientrano nel dolore quotidiano con questa barbarie che grida orrore a Dio? Ma perché questi coglionazzi hanno il ditino facile, che vola su tastiere ancora più facili di PC, che oggi sono alla portata di tutti, ecco perché, e vogliono scrivere cazzate e ci riescono alla grande.

      p.s.
      la pena di morte è stata abrogata per legge dalle nostre costituzioni, ma sarebbe dovuta essere respinta dalle coscienze popolari senza decreti scritti.
      Solo chi cade può risorgere, ma se anche nessuno ne fosse capace, nessuno, ripeto NESSUNO, ha il diritto di ergersi a giudice e carnefice di un uomo come lui.
      Hai ragione: la risposta stava in quel meraviglioso striscione sorretto da quei ragazzi.
      È di questa mattina alla TV di stato la notizia che il povero diavolo fermato a Brindisi e poi rilasciato, per un pelo veniva linciato dal popolo inferocito.
      La gestione di questi fatti atroci meriterebbe un nuovo post. Già si litigano l'osso tra le Procure di Brindisi e di Lecce, guarda un po' tu e naturalmente brancolano nel buio entrambe.
      Ma che sia una malattia assolutamente italiana quella di non azzeccare una indagine che sia una? Che sia questo tremendo dualismo tra Carabinieri e Polizia di Stato?

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  2. Non ho il coraggio di guardare negli occhi un giovane falciato mentre cresce, come se mi vergognassi di un diritto di precedenza che non è stato rispettato, a mio vantaggio, così come non ho il coraggio di guardare i genitori nè tantomeno immaginarne il dolore.
    Mi tengo lontana dalla marea di immagini e parole inutili che inevitabilmente seguono questi fatti terribili, immagini e parole che spesso mi appaiono come un cinico proseguo della violenza: a quella fisica culminata con la morte fa seguito quella psicologica, che culmina con foto paginate di giornali e porno show.
    Non so quale sia la mano o il mandante della bomba -non mi pare che sparare nel mucchio sia un modo di agire mafioso- ma mi fanno altrettanto schifo i giornalisti che -vedi TGCOM- pubblicano esclusive tipo "il filmato della prima comunione di Melissa".

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    1. Parole SANTE, Silvia. Lo sciacallaggio mediatico si NUTRE di queste tragedie.

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    2. MELISSA BASSI
      YARA GAMBIRASIO
      SARAH SCAZZI
      SERENA MOLLICONE
      EMANUELA ORLANDI

      Quante ancora dovranno essere massacrate perché i loro ascolti crescano a sufficienza?

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