Ogni tanto -consigliabile spesso ma non troppo spesso- è meglio deporre il fucile o la mazza che si è impugnata, inspirare a fondo e tirar fuori pensieri più leggeri e, forse per questo, migliori. A me è capitato questa notte.
PER UN CINQUE DI MAGGIO
Ogni notte il linguaggio dell'amore
non lo sento, lo vedo come quello dei pesci
nell'acquario quando cercano il cibo;
quelle parole non dette ma lette sulla bocca
degli attori sullo schermo TV quando
hai azzerato l'audio, me le scandisco in cuore
e sono il solo modo per riuscire a dirtele,
di notte, quando mi dormi accanto
e non le ascolti. Così ti perdi l'ultimo
fumo odoroso che emana da me,
che mi consumo come una Marlboro accesa
e mai aspirata, lasciata appoggiata
nell'incavo del posacenere di alabastro.
Per comunicare sentimenti -amore, affetto- le parole sono solo uno dei tanti strumenti, a volte nemmeno il più efficace.
RispondiEliminaMeglio il linguaggio del corpo, più sincero: una carezza o anche il più semplice dei gesti servizievoli possono sostituire alla grande le parole, specie nelle coppie navigate come le nostre, dove si è già detto più o meno tutto :))
AUGURI!!
Verissimo: il linguaggio del corpo -nel bene e nel male- rivela rapidamente tutto quello che non potrebbero significare una risma di carta stampata o una compilation su dieci CD.
EliminaMi piace quel "coppie navigate" cui accenni. Adesso finalmente capisco perché spesso viene il mal di mare a me e AM. Succede anche a te e a G.?
:)))))))
Talmente bella che me la gusto in (riconoscente) silenzio!
RispondiEliminaTi consiglio di chiudere anche gli occhi.
EliminaFaccio così quando ne scrivo una buona dopo averla riletta, e non cambio mai una virgola.
Bella composizione.. mi perdo nella spirale della sigaretta messa a consumare :-)
RispondiEliminaBenvenuta a bordo Chaillrun.
EliminaHai usato felicemente il verbo "mettere".
Sì, a volte mi sento messo lì, come una "sigaretta messa a consumare".:)