venerdì 27 dicembre 2013

NATALE A LAUTERBOURG TUTTI INSIEME O QUASI

Che poi quando elimineranno queste feste sarà sempre una bella pensata. Perché i più giovani preparano gli antipasti e le bevande e i genitori lasagne e tutte le insalate, mica il contrario.
Alle 12,30 siamo tutti a Lauterbourg in Alsazia e vengono messe in forno le lasagne. Già i più piccoli mugugnano perché hanno sbirciato nei regali che abbiamo portato e visto che non ci sono giocattoli, e che ne sanno di accordi tra grandi e se lo sanno se ne fregano.
Mentre le lasagne cuociono lentamente vengono spazzolati quasi tutti gli antipasti, i sottaceti, i gamberi, il prosciutto di Parma arrotolato intorno a grissini torinesi senza sale, le olive giganti disossate con ripieno di paprica e aglio, i cubetti di formaggio greco, le fettine di camenbert.
Quando arrivano a tavola le lasagne qualcuno fa già i ruttini. Ma immediatamente prima due ravioloni ripieni di ricotta e spinaci con salsa a base di speck, ricetta polacca originale di Edyta.
-Vedrete il casino quando apriranno i regali, mormora Sara. È un mese che litigano per avere quello che vogliono loro.
-Li stiamo abituando male, schatz, non gli diciamo mai di no, replica Federico.
-Che gli avete comprato stavolta? Chiedo molto interessato dando un'occhiata ad Anna Maria.
-Un Kinder-Tablet per uno, tanto per stare in pace noi in futuro tutto il giorno, mi risponde Sara. Poi a lei una Barbie e a lui una Bugatti col telecomando.
Capirai, un tablet!
-Per bambini papà, non ha internet.
-Meno male! Sennò capace che chiamavano in Skype i figli di Obama alla Casa Bianca.
-A quando l'I pad, chiede mio figlio Alessandro mentre Sara fa la faccia brutta.
-Quando eravate piccoli voi vi facevamo regali a sorpresa, mai chiesto la vostra opinione, dice Anna Maria.
-Erano altri tempi, mamma, conclude Chicco sbuffando e guarda Sara, che ha sempre la faccia brutta.
Qualcuno intanto ha stappato una bottiglia di Prosecco e riempie calici sottili a metà aggiungendoci Bitter San Pellegrino o succo di arancia per gli astemi, che sono tre, Anna Maria, Stefania e il campione Alessandro, mio nipote.
Si brinda al Natale mentre la lasagna finalmente è pronta.
Qui vengono scattate le prime foto di gruppo e individuali.
-Perché fai sempre quella faccia, papà? Mi chiede l'altro Alessandro, mio figlio.
-Quale faccia?
-Questa. E mi mostra sul suo handy una imago mortui incazzatui.
-Perché è la mia, non te ne eri accorto?
-Nonno semper incazzatissimus alla domenica e per le feste comandate, dice Cristina facendo sfoggio di tutto il latinorum che conosce.
-Sai pure il perché? Le chiede sua madre Stefania.
-Dovresti saperlo meglio tu che lo conosci da più tempo.
La lasagna di Anna Maria è buonissima come sempre, peccato che sia rimasto assai poco spazio nello stomaco. Ma tutti ne mangiano almeno una porzione. Il guerriero due grandi. Qualcuno ha caricato ancora il mio piatto.
-Vuoi pure questa? Chiedo al guerriero.
Fa un grugnito di assenso. Scambiamo piatto, a me il suo vuoto. Anna Maria non si è accorta di niente; vede il mio piatto vuoto e mi guarda severamente.
-Non ti aboffare che poi ronfi tutta notte come un vecchio suino.
Ci sono a disposizione favolose bottiglie di vino: un Brunello del 2008, un Barolo del 2006, un Saint-Emilion Château Lamarzelle Cormey di Figeac-Magnan del 2009, roba sublime. Io resto sul Brunello con Federico, il nostro Chicco, che da un po' di tempo capisce di vini e lo annusa e lo agita nel calice come un esperto somellier. Sara, Edyta e Stefania sono immerse in una discusione teologica.
Mentre piattoni di rucola e di lattuga romana vengono brucati voracemente Edyta ci informa che a Varsavia il giorno di Natale le strade sono vuote perché tutti vogliono accogliere in casa il Bambino appena nato.
Bello! Suggestivo! Loro hanno generato Karol Wojtila, noi siamo rimasti fermi a Montini, anzi alla volata di Luciani, che possiamo replicare?
Stefania fa la schizzinosa ma mi sembra in minoranza. Anna Maria le viene in soccorso ricordando a tutti i colori e i suoni dei Natali friulani. io mi astengo.
Così pian piano si è fatta sera e Fabio e Alessia incalzano. Sono ormai da tempo in piedi accanto al mucchio dei pacchetti e di lì non li schiodi. E allora via ai regali.
I due Kinder-Tablet li fanno ululare di goduria: quasi ignorano la Barbie e la Bugatti, ma poi se ne accorgono. Noi gli abbiamo regalato indumenti: un completo da ometto per lui e un vestino chicchissimo con gonnellina per lei.
A me sono arrivati due maglioni, come per ogni Natale. A Capodanno un completo per barba e il prossimo 9 febbraio.....forse non il solito profumo perché sarà un compleanno speciale: il compimento dei miei secondi quaranta anni.
Poteva esserci un Natale migliore di questo?


8 commenti:

  1. caspio, per fortuna non sono potuto partire... altrimenti avresti avuto il terzo maglione =D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh no! Da te mi sarei aspettato una bella cuffia di lana coi pom-pom!
      :=D

      Elimina
    2. ecco, cosi hai indovinato il regalo della Befana =D

      Elimina
    3. Che bello! Adesso infilo la testa nel forno a microonde così la tengo al caldo, ma forse dovrei metterla nel frigo per tenerla al fresco...sono un po' confuso.
      Vorrà dire che da qui alla Befana non la lavo e non mi pettino e lascio che sopra ci piova e ci nevichi, insomma la lascio "nature", in onore alla tua cuffia coi pom-pom. :=D

      Elimina
  2. Semplicemente CELESTIALE. Bravo ;)
    Ti aspetto su quelli che l'Inter

    RispondiElimina
  3. Uhm, tolta la lasagna e il tablet (i nipoti sono davvero ancora troppo piccoli) quanto somiglia questo pranzo natalizio al mio.
    Forse il nonno già ottantunenne, è appena appena più sorridente. il nipotino luce dei suoi occhi ha declamato intera intera la sua poesia natalizia tutta in dialetto napoletano.
    E lui e la nonna si sono sciolti.
    Auguri amico mio. Per il Natale, per il nuovo anno. Sperando non ti porti l'ennesimo profumo ghghgh.
    Abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questi pranzi natalizi in fondo si rassomigliano tutti, ma è proprio questo che li rende unici e desiderati -per un anno- poi quando arrivano non vedi l'ora che finiscano, per ricominciare a desiderarli da gennaio. Siamo fatti così, comicamente un po' tutti.
      Forse dopo gli ottanta si diventa più sorridenti o più cosa...? Te lo dirò fra un paio di mesi.
      Grazie Mariella per gli auguri. Li faccio io a te per il nuovo anno, che sia come te lo auguri tu.
      Abbraccione.

      Elimina