domenica 12 luglio 2009

Qualcosa su di me, a richiesta

Qualcuno si chiede, e mi chiede, chi sono, che faccio tutto il giorno, perché resto ancora in Germania.

Chi sono? Questo comincio a non saperlo più nemmeno io. Un uomo, ecco, un uomo di variegato aspetto e di diversa sostanza a seconda che a guardarlo sia sua moglie, qualcuno a caso dei suoi figli, un nipote, un'estraneo.
Quest'uomo per la moglie è spesso un vecchio amico, qualche volta uno sconosciuto, qualche altra volta -sempre più rara- una riscoperta.
Con i figli va come tira il vento (il vento della vita, quello che trascina via tutto): qualche volta è una brezza che solletica la pelle, qualche altra un ventaccio schifoso che prelude al temporale.
Per i nipoti un dio, o quasi. "Il miglior nonno del mondo" è il Cristinapensiero. "Il migliorissimo nonno del mondo" è l'Alessandropensiero; Ivan e Sofia concordano; Fabio e Alessia non sanno ancora parlare, ma ridere sanno eccome! Insomma tacciono, quindi acconsentono.
Per i conoscenti italiani una valvola di sfogo per raccontare i casi loro; per i conoscenti tedeschi un buon conversatore sul tempo e stupidaggini affini; per gli amici greci e turchi un Kumpel di bisbocce, grigliate e dissertazioni sulle donne.
E per se stesso?
Una fabbrica di idee; un partner ideale per conversazioni solitarie, in macchina a voce alta, a letto con la voce interna, quando gli altri dormono.

Che faccio tutto il giorno?
Quando non scrivo vado a sedermi ore ed ore sulla riva sinistra del Reno e guardo scorrere l'acqua. Così adesso so che alla mia destra, lontani grazie a dio, sono gli svizzerotti, e che alla mia sinistra, ancora più lontani, gli olandesi e il resto del mondo.
Il tempo non passa mai mentre scorre il fiume.

Perché sto ancora in Germania?
I figli; le abitudini, buone e cattive; la pigrizia di impacchettare tutto, smontare mobili qui e rimontarli laggiù, rispacchettando tutto e non trovando più almeno la metà.
Sì, lo confesso: alla mia frenetica attività mentale fa da specchio un' imperiale pigrizia per tutti i movimenti domestici e paradomestici.
È il mio lato oscuro, che tanto tormenta Anna Maria, mia moglie.

2 commenti:

  1. Strano che nessuno prima di me abbia lasciato una TRACCIA del suo passaggio in questo tuo post, dove ti presenti e forse ti saresti aspettato un piccolo eco alle tue parole.
    Mi piace molto il tuo stile narrativo!
    Un caro saluto a te e alla tua signora!!!

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  2. Non hai mai smesso di chiederti chi fossi.
    Ciao Vincè.

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