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Quando alcuni giorni dopo si risvegliò in un ospedale da campo si vide circondato da una schiera di ufficiali medici e da ufficiali dello Stato Maggiore. Gli facevano mille domande, parlando tutti insieme:
-Ti ricordi il tuo nome?
-Ti ricordi il tuo grado?
-Ti ricordi il numero del tuo reggimento?
-Ti ricordi il nome del comandante del tuo battaglione?
-Ti ricordi?...Ti ricordi?...Ti ricordi?
Alzò una mano, fece segno di voler parlare e chiese:
-Dov'è il mio amico? Dov'è Kurt Marx?
-Non ci sono stati altri superstiti, gli rispose un ufficiale dello Stato Maggiore; tu sei l'unico che ha salvato la vita: Adesso dicci cosa è successo.
John Cally Filiput inghiottì saliva e lacrime.
-Kurt Marx mi ha tirato fuori dalla trincea, disse, correndo più veloce del vento.
-È ancora sotto choc, disse uno dei medici più anziani.
-Dicci cosa è successo, fante, gli tornò a chiedere l'ufficiale di Stato Maggiore.
-La nebbia gialla veniva col vento: prima tutti quei flop, flop, flop, poi la nebbia gialla, poi il vento e la gente cadeva senza un grido.
-Cosa vuoi dire con flop flop flop? Chiese quello degli ufficiali più anziano in grado. Cosa significa quel rumore?
-Le granate non sono scoppiate: non si è sentito lo schianto come tutte le altre volte, ma solo quel rumore, flop flop flop, come di una cosa soffice che cade sulla terra smossa, sulla polvere, sulla sabbia e che vi sprofonda senza far del male. Come al mio paese quando fanno i fuochi nelle feste grandi.
-E subito dopo è apparsa la nebbia?
-Io non lo so se è apparsa subito o dopo un po', ma quando ho alzato la testa per vedere quello che stava succedendo ce n'era già tanta, gialla, attaccata al suolo come se volesse entrare dentro i solchi dei campi, e nella trincea la nebbia ci si è proprio tuffata dentro.
-Non avete cercato di scappare subito?
-Io non ho visto scappare nessuno. Quelli che erano stati raggiunti dalla nebbia non si muovevano più, gli altri penso che non avessero capito che quella era la morte, io per lo meno non l'ho capito e credo che nessuno sapesse quello che ci stava capitando.
-Tu però sei riuscito ad alzarti e a scappare in tempo, grazie a Dio.
-Io non ho mosso un solo muscolo, ero pietrificato dal terrore. Poi qualcuno mi ha agguantato e trascinato via di peso. Quando sono riuscito a guardarlo in faccia ho visto che era il mio amico fraterno Kurt Marx. Mi ha portato lontano correndo più veloce del vento finché la nebbia non si è fermata, poi mi ha lasciato lì ed è tornato indietro, dentro la trincea.
Lo stavano guardando tutti con un'espressione di grande pietà, ma nessuno parlava: quel soldato non era ancora rientrato nel mondo della realtà.
-Avrà bisogno di molte cure, disse un colonnello medico; ma poi ritornerà lucido.
(il seguito dopo Natale)
A tutti i miei amici blogisti e lettori di blog auguro uno splendido Natale
BUON NATALE GENTE, BUON NATALE
Tanti auguri anche a te, carissimo amico e collega, che potresti essermi fratello per affinità e padre per età, e soprattutto gioia e felicità per tutti quelli che ti stanno a cuore, a cominciare dalla tua splendida moglie e dai tuoi figli!
RispondiEliminaCiao caro Enzo, tanti auguri di Buon Natale a te ed i tuoi cari. Passa delle ottime feste.
RispondiEliminaCiao. :)
LeNny
Mannaggia a te e al Nikkazzo che ti dà certi consigli! ;)
RispondiElimina(auguri, Nik, anche se mi hai dato della rompi)
.. Non sapevo che le armi chimiche fossero state usate già nella grande guerra, e nemmeno che il "gas mostarda" fosse poi chiamato iprite dal nome della città dove hai ambientato questa tragica storia.
Cercando su google ho letto che È certo che nell’Adriatico «sono depositate sul fondo alcune centinaia di tonnellate di iprite, in bombole, fatte affondare subito dopo il 1945 dal Comando Alleato per nascondere all’opinione pubblica il loro impiego durante la guerra». Ogni tanto finiscono nelle reti dei pescatori.
Certo che noi umani di schifezze ne abbiamo disseminate a iosa e continuiamo a lasciarne in giro, a futura memoria di quanto l'homo sapiens fosse in realtà magnus imbecillens.
BUON NATALE, e lascia che a pisciarsi addossso siano i tuoi nipotini, se proprio!!!
Auguri anche a te, Silvietta, naturalmente era un "rompi" affettuoso... :D
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