domenica 6 maggio 2012

PER UN CINQUE DI MAGGIO

Ogni tanto -consigliabile spesso ma non troppo spesso- è meglio deporre il fucile o la mazza che si è impugnata, inspirare a fondo e tirar fuori pensieri più leggeri e, forse per questo, migliori. A me è capitato questa notte.

PER  UN  CINQUE  DI  MAGGIO

Ogni notte il linguaggio dell'amore
non lo sento, lo vedo come quello dei pesci
nell'acquario quando cercano il cibo;
quelle parole non dette ma lette sulla bocca 
degli attori sullo schermo TV quando
hai azzerato l'audio, me le scandisco in cuore
e sono il solo modo per riuscire a dirtele,
di notte, quando mi dormi accanto
e non le ascolti. Così ti perdi l'ultimo
fumo odoroso che emana da me,
che mi consumo come una Marlboro accesa
e mai aspirata, lasciata appoggiata
nell'incavo del posacenere di alabastro.


6 commenti:

  1. Per comunicare sentimenti -amore, affetto- le parole sono solo uno dei tanti strumenti, a volte nemmeno il più efficace.
    Meglio il linguaggio del corpo, più sincero: una carezza o anche il più semplice dei gesti servizievoli possono sostituire alla grande le parole, specie nelle coppie navigate come le nostre, dove si è già detto più o meno tutto :))
    AUGURI!!

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    1. Verissimo: il linguaggio del corpo -nel bene e nel male- rivela rapidamente tutto quello che non potrebbero significare una risma di carta stampata o una compilation su dieci CD.
      Mi piace quel "coppie navigate" cui accenni. Adesso finalmente capisco perché spesso viene il mal di mare a me e AM. Succede anche a te e a G.?
      :)))))))

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  2. Talmente bella che me la gusto in (riconoscente) silenzio!

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    1. Ti consiglio di chiudere anche gli occhi.
      Faccio così quando ne scrivo una buona dopo averla riletta, e non cambio mai una virgola.

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  3. Bella composizione.. mi perdo nella spirale della sigaretta messa a consumare :-)

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    1. Benvenuta a bordo Chaillrun.
      Hai usato felicemente il verbo "mettere".
      Sì, a volte mi sento messo lì, come una "sigaretta messa a consumare".:)

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