sabato 26 maggio 2012

TRE POESIE

IL  VENTO  GIÀ  NE  PARLA  ALLE  COLLINE

Non lo sapremo dunque mai?
E mentre l'anima soggiace
alla pietà del tempo
l'innocenza non produce più inganni
sulla tenera pelle
dell'ultimo uomo che nasce
su questa terra.
E cosa dovremmo sapere?
Perché il fratello
uccide il fratello e ne bacia
la fronte morente;
perché la giovane donna
violata nei boschi
maledice la vita che sente
metterle rami in seno,
e tu, madre, fremesti e fosti donna
quando agitai il mio vento
entro di te.
Questo dovremmo sapere.
Ma non basta.
Ecco, io ti dico che qualcosa
ancora deve nascere,
e il vento già ne parla alle colline
in ascolto, alla brughiera
delle gazze e dei merli.
Tu nel mio cuore, cara, attendi,
vivi insieme a me
la pietà dell'umana
mia stagione al declino:
noi adesso lasciamo noi stessi
agli inizi di una vita
che nasce appena, 
ancora umida della morte
dei nostri genitori.


KOMM  HER

Komm her, 
suona duro;

com ea,
suona dolce;

vieni qui,
suona chiaro.

E chiaro finalmente ti sia da capire
che proprio qui, accanto a me,
è il posto tuo; dove più docile
ti batta il cuore
come l'eco del mio; dove
i tuoi pensieri s'intreccino ai miei
come corone di fiori,
da darci ombra e tepore
allo stesso tempo,
sollievo e ansia
perché il vivere monotono
mi annoia e lentamente
mi uccide
ogni giorno.

Vieni qui,
com ea,
komm her:
ricominciamo tutto
dall'inizio
e così sia.


SENTO  DI  AMARE

Sento di amare
il mondo e le sue cose:
porto amore scivolando sul pelo
delle onde del mare, oppure
inghiottito dal buio gorgo profondo;
dono amore sospeso sul respiro
della terra a bordo
di una nuvola infinita;
creo amore penetrando il tuo sguardo,
trovando in fondo ai tuoi occhi
il mio cuore che credevo smarrito.
Sì, certo! Sono venuto al mondo
per produrre amore,
per provocarne in te, 
per sollecitarlo ogni momento
nei tuoi figli e nei miei.

Sento di amare
il mondo e le sue cose,
perché solamente questo
ho imparato da te
e dai nostri quattro figli.

6 commenti:

  1. eh, donna privilegiata la tua Musa e compagna... anche se le tue poesie mi dicono che il privilegio fra voi è reciproco: chissà come benedici ogni momento il giorno in cui l'hai incontrata... :)

    un abbraccio

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    1. Privilegiata lei o privilegiato io non so, forse è reciproco, come pensi tu.
      Tu non hai esperienza matrimoniale, ma ti prego di credere che in ogni coppia di questo mondo ci sono momenti -da entrambe le parti- in cui si benedice e in cui si maledice il giorno di quell'incontro. Penso che alla fine non venga fatta nessuna sommatoria, e che sia giusto così, altrimenti la vita in due sarebbe un mortorio.

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  2. posso leggerne una alla volta? :)
    della prima mi è piaciuta la frase agitare il mio vento dentro di te , e mi ha stranita il ripetersi della parola pietà e l'associarla al concetto di tempo, quando invece esso al contrario è per definizione e per mia esperienza diretta assai impietoso!

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    1. Mi credi se ti dico che volevo trascriverle una alla volta, ottemperando ad un tuo desiderio di poco tempo fa?
      No, Silvia, il tempo è pietoso in quel caso: "e mentre l'anima soggiace alla pietà del tempo", che le dà pace, che le dà lo spazio per ritrovarsi e per continuare a vivere. Questo intendevo, non facendo allusioni al tempo materiale che ti porta via gli anni e ti dà rughe e dolori reumatici.
      Quando leggi poesie non devi stare necessariamente coi piedi piantati per terra, basta tenerli sollevati due centimetri dal suolo, ma senza stare seduti.

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  3. allora devo andare a scuola di levitazione da qualche buon lama!
    ... quest'inverno ci ho provato con la meditazione, con assai scarsi risultati: la "guida" ci diceva di concentrarci sul chakra blu e io invece facevo il calcolo di quanto costava ogni ommm .... :))

    Con calma allora

    Della seconda mi è piaciuto l'incipit con le lingue miscelate ma non quel "t'abbia a essere", dove l'hai pescato?
    A naso sembra più imperativo di komm her!

    La terza non mi ispira, la trovo retorica.

    Oh, hai insistito tu :)
    Ciao

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  4. Era in senso figurativo, figurati un pò...:))
    Comunque se levitassi non sarebbe male per la cervicale:))

    Un errore di trascrizione: leggi "ti sia da capire", ma adesso lo modifico, perché hai ragione tu. Improponibile.

    È retorica, ma non posso sempre levitare, e poi "quantumque bonus dormitat Homerus". Ricordi?

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